Con-la-testa-sulla-Luna

Giunge alla quinta edizione il premio dedicato al filmaker varesino Gianfranco Brebbia, autore di un film sull’allunaggio. In scena, un convegno dedicato a tutte le arti

‘‘Mi son trovato immerso nell’infinito astrale. Una creazione di mondi nuovi mai invasi da chicchessia. […] Sai Massimo, l’ho visto, l’aldilà. Colorato, macroscopico e mi inserivo nelle più segrete costellazioni”. Sono parole di Gianfranco Brebbia, in una lettera scritta il 19 febbraio 1970 all’amico Massimo Crevani, nemmeno un anno dopo lo sbarco sulla Luna, avvenuto il 20 luglio 1969 da parte degli astronauti della missione Apollo 11. Quel ‘69 era stato particolarmente fecondo per la sua attività di filmaker, con ben quattro pellicole realizzate e l’artista varesino, sarto di professione e titolare di un noto e avviato negozio in corso Matteotti, era rimasto molto colpito dallo storico avvenimento, tanto da girare “Idea assurda per un filmaker. Luna”, il lavoro che, molti anni dopo, ha dato inizio alla sua riscoperta come autore da parte della figlia Giovanna e alla creazione del Convegno internazionale dallo stesso titolo e del Premio “Gianfranco Brebbia”, grazie al supporto dell’Università degli Studi dell’Insubria. 

Il convegno è arrivato alla quinta edizione e quest’anno si presenta quasi come un grande happening in stile anni ‘60, grazie all’omaggio ai 50 anni dello sbarco sulla Luna e del film di Brebbia. Così, nella giornata del 25 ottobre, nell’Aula Magna dell’Insubria, tutte le arti saranno rappresentate da una serie di interventi di alto livello da parte di docenti delle Università di Varese, Venezia, Genova, Padova, Firenze e Parigi e non mancherà l’assegnazione del Premio “Gianfranco Brebbia” al miglior film in concorso e del Premio Brebbia “Prospettiva”, destinato al lavoro dei ragazzi dei licei Classico, Artistico e Salesiano (dove studiò lo stesso artista). Inoltre, il designer varesino Marcello Morandini, autore del logo del Centro internazionale “Gianfranco Brebbia per la ricerca e lo studio del cinema sperimentale”, riceverà dalle mani del Rettore Angelo Tagliabue il Premio “Gianfranco Brebbia alla carriera”, assegnato nel 2016 al critico cinematografico Adriano Pra e, nel 2017, a Emilio Isgrò. 

Giovanna Brebbia

“Il film di mio padre, ‘Idea assurda per un filmaker. Luna’, è il tema centrale del convegno e sarà proiettato con il commento sonoro dal vivo del Distretto 51, che ritornerà a suonare per l’occasione, dopo il ritiro avvenuto nel 2012. Le musiche sono le stesse che i ragazzi suonavano allora, provandole nel garage di casa mia, brani dei Crime come ‘The white moon’ e ‘Help from my friends’ e sarà davvero emozionante ascoltarle, anche perché, in prova, la sensazione è che il film accompagni la musica e non il contrario”, spiega Giovanna Brebbia, riscopritrice dell’archivio paterno. Scomparso tragicamente a 50 anni, Brebbia ha sempre amato Varese tanto da riprenderla spesso nei suoi film, girati in assoluta autonomia ma con le antenne dritte a captare ogni nuova tendenza non soltanto italiana. Grande sperimentatore, capace di unire tecnica e poesia, catalizzò intorno a sé un gruppo di amici, artisti e non, da Aldo Ambrosini, Sandro Uboldi, lo stesso Morandini, Vittorio Tavernari, Paolo Zanzi, Claudio Panini e Luciano Giaccari e realizzò ben 109 film sperimentali in 8 mm e in super 8, dedicandosi anche al collage. “Idea assurda per un filmaker” in realtà nasce dall’omonima poesia, pubblicata sulla “Prealpina” del 14 luglio 1969, in cui Brebbia, che soffriva per gli stravolgimenti urbanistici del boom economico, inventa un dialogo immaginario tra due persone ferme davanti alla costruzione di un nuovo caseggiato e una della due spiega all’altra che prima dell’inizio dei lavori aveva visto degli esseri strani, forse arrivati dalla Luna o da altri mondi “e il prato dopo la loro partenza ha cambiato colore/da un verde così in un rosso azzurro, le foglie degli alberi erano come d’oro”. 

Il convegno inizierà con le letture, a cura di Edoardo Sylos Labini, di brani di Galileo e Leopardi e con il video di Jimi Hendrix a Woodstock nel 1969 e sarà un po’ lo spirito di quel festival ad animare i lavori, che vedranno tra gli altri la mostra delle fotografie ispirate alla Luna di Luca Missoni e quella intitolata “Iperluna” dei ragazzi del liceo artistico “Angelo Frattini”, guidati dagli insegnanti Elena Ceci e Luca Scarabelli, in corso poi fino al 31 ottobre. Nel corso della giornata si parlerà di storia, filosofia, letteratura italiana, archivistica e musica, ci sarà la ricostruzione dell’allunaggio attraverso la stampa italiana e straniera, un intervento del pianista e musicologo Corrado Greco sulla musica ispirata alla Luna, quindi passaggio a scienza, letteratura americana, storia dell’arte, giornalismo e televisione, con il filosofo Fabio Minazzi a fare da moderatore e il critico cinematografico varesino Mauro Gervasini a raccontare la serie tv “Spazio 1999”. 

Dopo la consegna del premio “alla carriera” a Marcello Morandini, spazio alla proclamazione del vincitore del Premio “Gianfranco Brebbia” 2019 che ha per tema “La Luna, tra alchimia e magia” e del Premio “Prospettiva” per i giovani, quindi largo ad arte, teatro e danza, prima del gran finale, con la proiezione del film di Brebbia che dà il titolo alla manifestazione, i brani del Distretto 51 e l’intervento di Dominique Willougby, docente all’Université Paris 8, sulle caratteristiche del lavoro del filmaker varesino. 
Tra gli eventi collaterali, la mostra “Idea assurda per un filmaker” e la proiezione dell’omonimo film di Brebbia con altri tre, “Matilde”, “Ester” e “Germana”, alla libreria Ubik di Varese, e quella dei lavori dei ragazzi di “Prospettiva” alla Galleria Ghiggini. L’iscrizione al convegno, che rientra nella XI edizione del Progetto “Giovani Pensatori” di Didattica filosofica del Centro internazionale insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti” dell’università varesina, è gratuita. 



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