Come nasce uno spazzolino.jpg

Protagonisti di una nuova puntata del viaggio di Varesefocus tra i prodotti, i processi e le professionalità dell’industria manifatturiera varesina sono spazzole, pettini e accessori bagno realizzati dalla Koh-i-noor di Tradate da oltre 80 anni. Impresa nata come stampatrice di materie plastiche che, ora, lavora anche con legno, abs riciclato e policarbonato, puntando sempre più su sostenibilità e materiali green

Tutto parte da una grande lastra di acetato di cellulosa, della dimensione di circa 60 per 140 centimetri. Suddiviso questo grande foglio in blocchi più piccoli, vengono fresate (tagliate con l’ausilio di una fresa) delle targhette più piccole da cui si ricava la forma dello spazzolino. A questo punto, i profili liberati dalla lastra di acetato, vengono scaldati a 150 gradi e piegati con un apposito macchinario, nel caso in cui sia prevista una piegatura. Una volta raffreddati, gli spazzolini con la nuova forma ricurva passano alla fase di lucidatura, in gergo burattatura, che prevede il passaggio dei pezzi opachi in tre diverse tipologie di botti rotanti, al cui interno si trovano pezzi di legno di grammature e forme differenti e paste lucidanti: si comincia con botti di metallo in cui gli spazzolini vengono sgrossati e privati degli spigoli sporgenti, quindi, si passa poi a botti di legno in grado di lisciare la superfice del prodotto che, in questa fase, non è ancora del tutto lucida. È l’ultimo passaggio, con legni più piccoli, a conferire agli spazzolini la giusta lucidatura. Al termine di questa operazione, che dura all’incirca una sessantina di ore, è tempo di setolatura: vengono, perciò, aggiunte setole naturali, ad esempio di cinghiale, di tasso e di maiale, ma anche sintetiche, che, in seguito, un addetto andrà a rifinire manualmente o con l’ausilio di una macchina, nella cosiddetta fase della rasatura. A questo punto gli spazzolini sono pronti per essere stampigliati, ovvero marcati a caldo con il marchio aziendale, che prevede il trasferimento sul prodotto di una foglia oro o argento. Il tutto si conclude con il confezionamento.

Questo è il ciclo che porta alla nascita di uno spazzolino da denti alla Koh-i-noor di Tradate, storica impresa nata oltre 80 anni fa proprio come importatrice di questo oggetto per la cura dentale. Come racconta Giuseppe Bortoluzzi, Direttore Commerciale Export dell’azienda: “Nel 1950, dopo alcuni anni come importatori, abbiamo deciso di aprire un reparto di produzione in Italia, allargando la gamma dei prodotti, includendo articoli come spazzole per capelli, pettini, pennelli da barba, porta sapone, accessori per la manicure e specchi per il make-up”. Con lo scopo di rendere completa e a tutto tondo l’esperienza di prendersi cura del proprio benessere, Koh-i-noor negli anni ‘90 ha inaugurato una divisione arredo bagno, a cui si è affiancata quella più tradizionale dedicata alla bellezza. “Siamo presenti in Italia e in più di 30 nazioni in Europa e nel mondo, tra cui gli Stati Uniti, l’Asia, ma anche la Francia e la Germania, paesi in cui l’attrattività del made in Italy non ha eguali”, precisa ancora Bortoluzzi. 

“Siamo presenti in Italia e in più di 30 nazioni in Europa e nel mondo, tra cui gli Stati Uniti, l’Asia, ma anche la Francia e la Germania”

Con oltre 2.200 prodotti in catalogo, 100mila spazzolini e 250mila spazzole, tra le varie tipologie, realizzati ogni anno nello stabilimento tradatese, in cui lavorano 26 dipendenti, Koh-i-noor punta molto sull’innovazione, senza dimenticare la sostenibilità. “Siamo nati come stampatori di materie plastiche, ma nel corso del tempo, abbiamo introdotto nelle nostre lavorazioni materiali come il legno (acero americano, faggio), l’abs riciclato, il policarbonato – spiega Carlo Marvelli, Direttore Tecnico e Responsabile della produzione –. Non è facile innovare prodotti presenti nel nostro catalogo da svariati decenni: ad avere nuova vita, ad esempio, non è la spazzola in sé, che è sempre la stessa, ma piuttosto l’ergonomicità dei materiali con cui quella spazzola viene realizzata, rendendoli sempre più green”. Architetti, ingegneri chimici, tecnici per lo stampaggio di pezzi complessi, sviluppatori di stampi che possano durare nel tempo, operai specializzati in illuminotecnica per quanto riguarda l’assemblaggio degli specchi della divisione arredo bagno, commerciali per le vendite. In Koh-i-noor trovano spazio le professionalità più diverse: “Il nostro studio di progettazione interno, in collaborazione con qualificati designer italiani e stranieri, crea i prodotti con una cura particolare rivolta all’innovazione tecnologica e al design, sempre seguendo l’impronta che ha caratterizzato la storia dell’azienda. Ovvero una grande attenzione alla qualità e all’artigianalità”, chiosa l’Amministratore Delegato Gianluca Marvelli.  

 
Da sinistra, Gianluca Marvelli, Carlo Marvelli, Giuseppe Bortoluzzi e Martino Scavino

 

 

Le foto di questo reportage sono state scattate da Lisa Aramini Frei



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