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Forse non tutti sanno che il sostantivo STEM, acronimo di Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, viene utilizzato per indicare corsi di studio e scelte educative volte ad incrementare la competitività in campo scientifico e tecnologico. Negli Stati Uniti, a partire dall’inizio degli anni 2000, cominciò a delinearsi il concetto di un gruppo di discipline necessario all’innovazione e alla prosperità. Necessità che, travalicando i confini geografici, è arrivata fino in Europa, trovando riscontro in più di un percorso scolastico.

La situazione in Italia

Ma qual è la situazione in Italia? Stando all’ultimo rapporto OCSE intitolato “Education at a Glance 2017”, che ha preso in esame 35 Paesi dell’area OCSE più alcuni stati campione (tra cui Russia, India e Brasile), il 24% dei laureati italiani ha un titolo nel campo delle scienze, delle tecnologie, in ingegneria o in matematica. Numeri di poco al di sotto della media OCSE, ma ben lontani dall’oltre 30% registrato da Germania ed Austria. In altre parole, il settore delle STEM, considerato sempre più strategico ed abilitante, specialmente per le aziende che si trovano a dover investire sui futuri collaboratori, deve crescere ancora di più per sostenere la competitività del Paese.

Da qui iniziative come quelle impostate da BTicino, azienda capofila in Italia del Gruppo multinazionale francese Legrand e specialista globale delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio. Da sempre BTicino, per la natura specifica dei propri prodotti, ha mostrato interesse ai profili tecnici ed ora, anche attraverso il “Progetto Scuola”, ha iniziato a rendersi promotrice di un’azione mirata a diffondere tra i giovani, soprattutto tra le ragazze, la conoscenza delle opportunità che offrono gli studi STEM: “Essendo un’azienda di prodotti tecnici, forte è la necessità, in tutti gli ambiti, di avere a disposizione competenze specifiche come quelle fornite da una formazione in ambito STEM”, spiega Barbara Bombelli, Responsabile controllo finanziario Business Unit Sistemi per l’Edificio, all’interno di un laboratorio didattico organizzato in occasione di Futura Varese (manifestazione che ha portato per tre giorni in città la scuola digitale, attraverso innovazioni, sperimentazioni e progetti dedicati agli studenti).

Il "Progetto Scuola"

E quale modo migliore per centrare l’obiettivo se non rivolgersi ai diretti interessati? Così ha avuto origine il “Progetto Scuola” targato BTicino che, come precisa di nuovo Bombelli, “va letto all’interno di un network chiamato ‘Lei@BTicino’, che si occupa anche di tematiche legate alla diversity”. Uno degli assi su cui si sta concentrando il gruppo del “Progetto Scuola” firmato BTicino è quello di portare nelle scuole messaggi che aiutino gli studenti, in particolare le ragazze, ad orientarsi verso tematiche più di natura scientifica. “Un consiglio per le giovani – prosegue di nuovo Barbara Bombelli – è non pensare troppo al fatto che potrebbero avere delle difficoltà in quanto donne, ma di perseguire i propri obiettivi senza lasciarsi influenzare e se amano le tematiche tecniche di approfondirle, incamminandosi su quella strada”.

Non imitate gli uomini!

D’altra parte, il mix che in azienda (e non solo) porta ad un perfetto bilanciamento, è quello composto da menti maschili e femminili che lavorano in sinergia: “È importante che ci sia un mix delle competenze proprie dei due generi, per natura diversi, che necessariamente insieme creano un’unità più ricca. Le peculiarità tipicamente femminili che una donna può portare all’interno di un team di lavoro sono sicuramente razionalità, grande creatività e capacità di mediazione”, conclude la responsabile controllo finanziario BS. Altro elemento che Barbara ha tenuto a sottolineare con le ragazze è quanto sia fondamentale ascoltarsi ed avere il coraggio di ricominciare da zero, se necessario, senza cadere nella tentazione di emulare gli uomini: non ci si deve snaturare. Parola d’ordine: non imitare gli uomini! “Il messaggio che vogliamo passare è che le donne possono fare queste cose: il percorso va costruito mentre lo si vive – racconta Norma Bertacci, Direttore Acquisti per la Business Unit Sistemi per l’Edificio.



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