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Il Seminario Arcivescovile del Varesotto custodisce un tesoro poco conosciuto ma dal grande valore scientifico: un Museo di Storia Naturale con animali imbalsamati, fossili, insetti, minerali provenienti da tutto il mondo

Un leone e un orso bruno, un lupo e una iena, uno scimpanzé e un enorme coccodrillo: benvenuti nella... savana di Venegono Inferiore, dove i meno coraggiosi possono limitarsi ad ammirare coralli e gorgonie, aquile e farfalle, conchiglie e molluschi prima di prendere confidenza con i grandi predatori. In altre parole, i 3500 esemplari del Museo di Storia Naturale del Seminario Arcivescovile valgono bene una gita fuoriporta, specie se ci portiamo appresso figli e nipoti (meglio se preceduti da una telefonata allo 0331 867111). In un paio d’ore di silenzioso stupore possiamo scoprire (o riscoprire) il fascino delle scienze sperimentali, offerte sottoforma di laboratori anche ai diversi livelli di scuola.

98 vetrine per un tesoro di natura La raccolta, catalogata in maniera sistematica e definita tra le migliori dell’intero territorio nazionale per varietà e puntualità scientifica, accolta nel “piano delle sale” un tempo liceo seminarile, si compone di 98 vetrine di reperti fossili e animali imbalsamati provenienti da tutto il mondo che appartengono a diversi rami delle scienze naturali: mineralogia, paleontologia, petrografia, zoologia, cui si aggiungono un laboratorio di fisica e uno di scienze. Un autentico tesoro d’inestimabile valore ma, come spesso accade in questi casi, sconosciuto al grande pubblico. Tutt’attorno si stendono i boschi del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate che bene possono completare la passeggiata in puro stile familiare nella quale ci accompagnano tre personaggi davvero straordinari, sacerdoti ed appassionati di studi che riguardano il variegato mondo naturale nel quale tanto è stato scoperto e tanto rimane ancora da scoprire perché, per dirla con l’Amleto di Shakespeare, “ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. Anche loro costituiscono una scoperta e da loro stessi ci facciamo introdurre.

In un paio d’ore è possibile scoprire il fascino delle scienze sperimentali, offerte sotto forma di laboratori anche per diversi livelli di scuola

Il bel paese dell’abate Stoppani
“L’Italia è quasi la sintesi del mondo fisico”. Se ce lo dice l’abate Antonio Stoppani, geologo, paleontologo, alpinista e anche patriota lecchese (da seminarista partecipò alle Cinque Giornate di Milano costruendo piccole mongolfiere che recavano messaggi oltre le mura della città assediata) c’è da crederci. Nel suo famoso “Bel Paese” (che Egidio Galbani prese in prestito nel 1906 per dar nome al noto formaggio che riporta anche l’effigia del nostro personaggio) c’è posto per una terra ricca di fenomeni naturali che egli stesso contribuì a studiare raccogliendo ammoniti, gasteropodi, lamellibranchi, in una parola 422 fossili che rappresentano il cuore del Museo che ricorda lo Stoppani con un busto di Francesco Wildt collocato proprio al centro della sala. La collezione esposta a Venegono Inferiore rappresenta solo una parte del ricco patrimonio raccolto da Stoppani durante la sua carriera.

Tre sacerdoti tra fede e scienze
Parroco alla Rasa di Varese e studioso fin dalla gioventù di fossili ed insetti (ne ha scoperto circa duecento prima ignoti alla scienza), don Elio Gentili dirige il Museo di Venegono dal 1962. “Pulizia, didascalizzazione, riordino, deposito e sistemazione delle donazioni, sempre frequenti” rappresentano il suo impegno quasi quotidiano e mai concluso del tutto: “Qualche problema è ancora aperto”, afferma dal sito internet del Seminario (www.seminario.milano.it/museo-di-scienze-naturali): “L’ampliamento, l’inserimento nella realtà culturale del Varesotto e in quello più ampio della ricerca scientifica”. Al suo fianco troviamo alcuni volontari e un altro sacerdote, don Adriano Sandri, già docente di Scienze proprio in Seminario, parroco a Velate di Varese, che cura i laboratori scientifici e le visite delle scolaresche. Bisogna poi aggiungere anche la figura di don Natale Castelli, oggi parroco a Milano, che ha contribuito a far diventare il Museo come lo conosciamo oggi e a cui è dedicata l’aula di Fisica del Seminario. In definitiva, un trio di “don” - tra storia e attualità - in cui scienza e fede camminano insieme. 

 

Tra pesce e pizza nel Parco Pineta

Sebbene ci troviamo sulle prime colline moreniche tra Milano e Varese, quasi immersi nei boschi del Parco Regionale che si estende a cavallo tra Varesotto e Comasco, non è detto che non si possa mangiare del buon pesce di mare. Ce ne offre l’occasione il ristorante “Belvedere”, che si trova nella centralissima piazza Lamperti (0331-865847, chiuso il martedì) proprio a Venegono Inferiore. Qui non mancano ricchi piatti di pasta e di carne, ma da assaggiare sono la degustazione iniziale di pesce caldo e crudo e la grigliata gran mare. Ci spostiamo di poche centinaia di metri (via Molina, 0331-7901614) per gustare le pizze al “Giardino dei Sapori”, pizzeria conosciutissima in zona, dove i napoletani immigrati assicurano che piatti così si gustano solo a Napoli.

 



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