Un’altra stagione del Chiara volge al termine

Si è conclusa la 36esima edizione del Premio letterario made in Varese dedicato al celebre scrittore originario di Luino

Si è conclusa la 36esima edizione del Premio letterario made in Varese dedicato al celebre scrittore originario di Luino. Vincitrice, tra le opere in concorso edite nel 2024 tra Italia e Svizzera, la raccolta di racconti “La vita è breve, eccetera” di Veronica Raimo. Nella sezione giovani, primo e secondo posto a due fratelli luinesi

Un Premio che da oltre 36 anni promuove la scrittura di racconti, ispirandosi al celebre autore luinese Piero Chiara. Centinaia di persone, attraverso i loro pensieri messi per iscritto, hanno partecipato a questo riconoscimento letterario che, anno dopo anno, richiama l’attenzione sia a livello nazionale sia oltre confine. Il Premio Chiara celebra la forma breve, il genere prediletto dallo scrittore di Luino. L’edizione appena conclusa ha regalato una vittoria al fotofinish: la scrittrice romana Veronica Raimo, con la raccolta di racconti “La vita è breve, eccetera”, edita da Einaudi, ha ottenuto 55 voti, superando per un soffio gli altri due finalisti, Santo Piazzese, “Sei casi per Lorenzo La Marca”, con 54 voti ed Helena Janeczek, “Il tempo degli imprevisti”, con 38 voti. L’opera vincitrice presenta una serie di racconti dissacranti e talvolta malinconici, in cui le protagoniste sono donne complesse, contraddittorie, in bilico tra relazioni e desideri, libertà e scaramanzia, ribellione e quotidianità. “Non mi aspettavo minimamente di vincere – confessa a Varesefocus Raimo – anzi, avevo scommesso con un’amica che non sarebbe successo. Ora devo pagarle una cena! Esistono pochi premi che valorizzano i racconti: la maggior parte dei riconoscimenti letterari tende a favorire i romanzi. Il Premio Chiara, invece, è importante proprio perché dà risalto a questa forma letteraria. Per questo sono felice di aver vinto un concorso così speciale”.

Mantenendo vivo il legame con Piero Chiara, la kermesse letteraria varesina non si limita a celebrare il passato, ma guarda anche al futuro, promuovendo la scrittura tra i giovani e, come in questa edizione, anche in ambito familiare. Per la prima volta, infatti, il Premio Chiara Giovani, rivolto a ragazzi dai 15 ai 20 anni, ha visto al primo e al secondo posto due fratelli originari di Luino, città natale dello scrittore: Mario e Claudio Facchetti, rispettivamente di 17 e 15 anni. Il tema del concorso giovanile era “Stupore” e i due fratelli lo hanno interpretato in modo originale e personale. “Il mio racconto – spiega Mario Facchetti – è narrato in prima persona e racconta l’intervista ad un uomo anziano, Glauco Alfieri, il più vecchio della provincia. L’intervista inizia con domande classiche, come il segreto della longevità, ma poi si sviluppa in modo più intimo, con l’anziano che paragona i suoi ricordi ad un orto da coltivare. Per me è stata un’occasione per riflettere sul valore della memoria e sull’importanza di preservare i ricordi.” Anche Claudio ha affrontato il tema in modo personale, raccontando una gita familiare a Castel del Monte. “È un luogo misterioso e affascinante – racconta Claudio Facchetti – che mi ha colpito per la sua atmosfera unica. Ho deciso di ambientare lì il mio racconto, ispirandomi anche alla figura di Federico II, detto Stupor Mundi, che riuscì a fare una crociata senza spargimenti di sangue. Nel mio testo, il protagonista esplora il castello e riflette sul senso dello stupore, tema del concorso”. 

La vittoria dei fratelli Facchetti rappresenta non solo un riconoscimento ai loro giovani talenti, ma anche un tributo alla terra di Piero Chiara, il cui spirito letterario sembra ancora vivo tra i giovani luinesi. Un altro talento emergente è Laura Pontecorvi, originaria di Latina, che si è classificata al quarto posto e ha vinto anche il Premio “Un racconto per un viaggio”, una categoria al suo secondo anno di vita, con una giuria interamente composta da giovani vincitori ed ex finalisti del Premio Chiara Giovani. “Ho desiderato partecipare per molto tempo – ha raccontato Laura – anche quando ero troppo giovane per farlo. Solo l’anno scorso ho trovato il coraggio di provare e posso dire di aver fatto bene. Non conoscevo Piero Chiara prima di questo concorso, ma ora sono curiosa di leggere le sue opere”. Un ulteriore riconoscimento, il Premio Regio Insubrica, riservato agli autori del territorio insubre, è andato a Benedetto Viganò per il racconto “Luci oltre la finestra”. Il testo narra la storia di un ragazzo che, guardando fuori dalla finestra, trova nella monotonia della vita quotidiana uno spunto per evadere con la mente e lasciarsi stupire dal mondo.

Ad aggiudicarsi il Premio Chiara Inediti, che mette in palio la pubblicazione di una raccolta di racconti edita da Pietro Macchione Editore, sono stati due autori a pari merito: il collaboratore di Varesefocus, Alberto Bortoluzzi, autore di “Long Drink, sessantacinque sorsi di vita vissuta” e Francesco Scaramozzino con “Il significato della luna”. La Giuria ha voluto, in questo caso, premiare entrambi gli scrittori, riconoscendogli un’analoga qualità nell’offrire due stili narrativi e punti di vista distinti sulla realtà. Da quasi 40 anni, il Premio Chiara continua a promuovere la narrativa breve, un genere letterario troppo spesso trascurato, ma che la kermesse varesina riesce, con il suo ricco calendario di eventi e il grande impegno dei suoi organizzatori, Bambi Lazzati in primis, ad ergere a strumento prezioso di espressione, anche e soprattutto per i giovani e per affrontare le complessità della vita quotidiana. “La mia scrittura è frammentaria – conclude Veronica Raimo – e mi affascinano i racconti imperfetti, quelli che lasciano una sottile frustrazione. Scrivere consente di narrare storie diverse in pochi frammenti, come le tessere di un mosaico. Unite possono formare una visione complessiva della vita di tutti”.  

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