Nupi, apprendistato duale

Il rapporto scuola/lavoro del 3° Millennio si chiama Apprendistato Duale. E’ la convinzione di NUPI Industrie Italiane Spa di Busto Arsizio che ha promosso questo progetto formativo in coll

Il rapporto scuola/lavoro del 3° Millennio si chiama Apprendistato Duale. E’ la convinzione di  NUPI Industrie Italiane Spa di Busto Arsizio che ha promosso questo progetto formativo in collaborazione con l’Isis “Cipriano Facchinetti” e Ali-Agenzia per il Lavoro Spa.

Per superare lo scollamento fra mondo del lavoro e mondo della scuola e favorire così una formazione realmente efficace e il conseguente inserimento professionale dei giovani nel contesto lavorativo, lo strumento c’è e si chiama Apprendistato Duale” sottolinea l’azienda. “Si tratta della possibilità per un giovane studente di conseguire un titolo di studio attraverso un vero e proprio contratto di lavoro regolarmente retribuito; dal punto di vista aziendale il progetto formativo è tale da consentire una reale ed efficace collaborazione diretta con il mondo della scuola, così da poter progettare in due (azienda e istituto scolastico) un percorso di studio/lavoro veramente innovativo e perfettamente in linea con i tempi e con le esigenze di un mercato sempre più competitivo e sempre più alla ricerca delle idee nuove delle menti d’opera”.

È da questi presupposti che è nato il Progetto di Apprendistato Duale fra 3 studenti diciottenni della classe 5° FEN (elettronica, elettrotecnica, automazione) dell’Isis “Cipriano Facchinetti” di Castellanza (Stefano Cattaneo, Sara Malisan e Matteo Ponzetto), NUPI Industrie Italiane Spa e Ali-Agenzia per il Lavoro Spa. Il referente del Progetto per l’Istituto scolastico è il Professor Raffaele Salemme, mentre i tutor aziendali sono Nicola Giani e Alessandro Santoro (supervisione generale di Rosario Barbera, Quality Manager di NUPI).

“Abbiamo aderito all’iniziativa con entusiasmo – afferma Marco Genoni, amministratore delegato di NUPI Industrie Italiane Spa – anche perché siamo profondamente convinti che sia un nostro preciso dovere sociale, come impresa, contribuire alla formazione dei giovani. I giovani devono essere aiutati concretamente a crescere, solo così potranno esprimere al meglio le loro grandi potenzialità in termini di idee nuove ed innovative. Una ‘merce’ preziosissima per le imprese industriali che, soprattutto in un periodo così difficile e problematico come è quello che stiamo vivendo a causa della pandemia, si devono sforzare di costruire una ‘nuova normalità’. Per farlo – conclude Marco Genoni – sono indispensabili le menti d’opera”.

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