Mebra Plastik e la sicurezza dei dipendenti ai tempi del Covid
Tamponi a tappeto per tutti i dipendenti, sanificazioni periodiche degli oltre 18mila metri quadri di estensione del comparto produttivo, del magazzino e degli uffici, potenziamento degli interventi d
Tamponi a tappeto per tutti i dipendenti, sanificazioni periodiche degli oltre 18mila metri quadri di estensione del comparto produttivo, del magazzino e degli uffici, potenziamento degli interventi di pulizia, oltre alla dotazione di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari. È questo l’impegno costante della Mebra Plastik Italia, azienda di Busto Arsizio specializzata nell’estrusione di tubi per oleodinamica e pneumatica. E se da una parte c’è la provincia di Varese, epicentro della seconda ondata in Lombardia, dall’altra parte c’è l’impegno delle imprese nel territorio per fare da argine al contagio negli ambienti di lavoro: “La salute dei nostri dipendenti è anche la nostra salute – afferma l’amministratore delegato Patrizia Metti -. Abbiamo dato la possibilità a tutti i dipendenti di potersi sottoporre a tampone. Una scelta a cui, considerando le assenze per quarantena fiduciaria, hanno aderito quasi tutti. È stato fatto nella consapevolezza che ci saremmo potuti imbattere in una situazione problematica sotto il profilo produttivo”. Un’azione di prevenzione che ha permesso di monitorare la situazione in azienda e nelle famiglie, ma probabilmente anche di evitare l’ulteriore estensione dei contagi anche verso persone fragili e maggiormente a rischio. “Ripeteremo lo screening prima di Natale – continua Metti – vogliamo assicurare un monitoraggio costante, per quanto questo non sia richiesto dai protocolli”.
Un vero e proprio investimento per la Mebra Plastik che ha messo sul piatto “più del 10% di quanto previsto a inizio anno sul fronte degli investimenti. Una somma che sarebbe potuta andare per far crescere l’azienda, ma che è servita a garantire sicurezza a tutti i nostri 108 dipendenti”.
Davanti a un fronte industriale che dimostra una certa vitalità in questa seconda ondata di contagi, il problema arriva dai comparti produttivi: “Le quarantene hanno ridotto di quasi il 75% le presenze costringendoci a mantenere in funzione solamente le linee produttive più performanti. Nonostante questa pesante situazione riusciamo a rispondere agli ordinativi grazie a una stretta collaborazione con i clienti e alla rimodulazione delle consegne. Speriamo in un ritorno alla normalità”.