Luci, motore… Varese!

Alberto Sordi, Dario Fo, Franco Nero e Burt Lancaster tra gli attori. E poi ancora Luca Guadagnino e Paolo Virzì come registi: il Varesotto è da sempre terra di cinema e di serie televi

Alberto Sordi, Dario Fo, Franco Nero e Burt Lancaster tra gli attori. E poi ancora Luca Guadagnino e Paolo Virzì come registi: il Varesotto è da sempre terra di cinema e di serie televisive, dalle piccole produzioni locali a quelle hollywoodiane di grande richiamo. Varesefocus va alla scoperta dei luoghi, nella provincia all’ombra delle Prealpi, che hanno reso celebri pellicole e scene in tutto il mondo, tra location in ville d’epoca, in riva al lago oppure in centro città 

“Che cosa si guarda stasera?” Domanda che quasi ogni giorno attanagli migliaia di spettatori alla disperata ricerca di un film da condividere in compagnia o da tenere come lontano sottofondo, una volta che Morfeo ha preso il sopravvento. Capita però certe volte, fortunatamente, che il film lo si riesca a guardare per intero e fino alla fine. Riuscendo anche ad apprezzare le interpretazioni degli attori, le musiche presenti nella colonna sonora, la fotografia e i costumi. Frasi come “Certo che lui non sbaglia mai” oppure “Attori così non ne fanno più”, si alternano alle battute degli interpreti, finché non arriva l’esclamazione che nessuno si sarebbe mai aspettato: “Ma questa scena è stata girata a Varese?” Ebbene sì. Nel corso degli anni sono centinaia i film e i prodotti televisivi filmati nel Varesotto. Magari solo per qualche scena o per le riprese dell’intera pellicola, Varese è da sempre teatro, anzi set, di grandi produzioni cinematografiche che hanno scelto i nostri scorci e i nostri palazzi come luogo rappresentativo per dare forma a quelle storie poi mostrate sul grande schermo. 

Il caso celebre più recente è senza dubbio “Suspiria”, remake del 2018 dell’omonimo film di Dario Argento del 1977, diretto da Luca Guadagnino, regista italiano lanciatissimo sul mercato statunitense. Per le atmosfere tetre e cupe necessarie alla storia, Guadagnino ha trovato meta perfetta l’Hotel Campo dei Fiori. Diego Pisati, giornalista de La Prealpina e autore del libro Varese Hollywood, racconta: “Oltre al nostro Hotel c’erano in gara anche altri palazzi in Lombardia come location del film, ma il fascino tetro che avvolge il Campo dei Fiori ha colpito in maniera positiva il regista. Dakota Jhonson, attrice protagonista del film, diceva che le stanze dell’albergo così opprimenti le permettevano di immedesimarsi meglio nella storia”. Scendendo giù dalle montagne e dirigendosi verso il Lago Maggiore, invece, ci si può imbattere nei luoghi utilizzati nella serie televisiva del 1989 “I promessi Sposi” di Salvatore Nocita. Il prodotto che vede protagonisti attori del calibro di Alberto Sordi, Dario Fo, Franco Nero, Burt Lancaster, Danny Quinn e Delphine Forest ha impiegato diverse ambientazioni del lago per ridare vita all’opera manzoniana. La Rocca di Angera, ad esempio, era stata scelta per interpretare il castello di Don Rodrigo, usando sia gli spazi esterni del castello sia quelli interni e i cortili. Spostandoci poi sulla sponda opposta del lago, arrivando a Leggiuno, Nocita aveva pensato all’Eremo di Santa Caterina del Sasso per rappresentare il convento di Fra Cristoforo.

Dalle ville alle vie del centro, al cinema e alla televisione, è sempre piaciuto ai registi di tutto il mondo il Varesotto come ambientazione di sfondo delle proprie storie. Da Luca Guadagnino a Paolo Virzi, centinaia sono i cineasti che hanno scelto il nostro territorio come luogo in cui ambientare film e serie televisive di grande successo

Oltre ad offrire il proprio territorio per dare forma a svariati film, Varese è stata anche culla di attori e personaggi famosi in tutta Italia. Renato Pozzetto è uno degli esempi più conosciuti tra tutti. Nato a Milano, ma cresciuto a Gemonio, nel corso della sua carriera Pozzetto ha sempre inserito nelle sue opere i territori varesini, a lui molto cari. In “Io tigri, tu tigri, egli tigra”, film del 1978 diretto dallo stesso Pozzetto per il primo episodio e da Giorgio Capitani per gli altri 2, molti sono i luoghi del Varesotto inseriti nella pellicola facilmente riconoscibili. Meta di culto dei fan di questo film, è una piccola cappella sita appena fuori il paese di Gemonio che compare come fantomatico box di Formula Uno in cui meccanici e gommisti, con il cameo del pilota Vittorio Brambilla, trasformano il mezzo del protagonista in una vera macchina da corsa. Oltre alle roccaforti e agli scenari da ragazzi di campagna, la provincia di Varese ha condiviso con il mondo del cinema diverse delle proprie ville, apparse in altrettante storie. Nel 1979, ad esempio, Varese ha ospitato Adriano Celentano ed Eleonora Giorgi a Villa Esegrini Montalbano, apparsa in “Mani di velluto” di Castellano e Pipolo. Protagonista della storia è un ricco ingegnere che, per fare colpo su una ladra di cui si è innamorato, si finge ladro anch’egli e la convince a fare un colpo a se stesso: obbiettivo della rapina è proprio Villa Montalbano che, ai fini della narrazione, indossa le vesti di residenza del personaggio di Celentano e per una buona decina di minuti appare, per interno, all’interno della scena della rapina. Spostandosi poi dalle stanze delle ville fino al centro vivo della città, diversi sono i prodotti cinematografici che hanno scelto Varese come luogo d’ambientazione delle proprie storie. Un caso tra tutti è quello de “Il capitale Umano”, film di Paolo Virzì del 2013. Tra gli attori protagonisti Valeria Bruni Tedeschi che, in una lunga sequenza, percorre in auto le vie principali del centro di Varese: partendo dalla centralissima Piazza Monte Grappa si dirige in via Volta, passando per Corso Moro finendo poi in via Foscolo.
Altri sono i luoghi che ogni varesino doc può riconoscere durante la visione del film: si passa dal Caffè la Cupola in zona Brunella, alla Piazza della Repubblica per finire tra i palazzi storici di Via Vetera. Il Varesotto si trasforma così in un territorio polivalente, capace di dare vita a sceneggiature e copioni di cinema e televisione, diventando per pochi giorni o qualche mese, un po’ come Hollywood: terra di sogni, opportunità e storie. 

 

 

La foto in apertura, con l’attore Renato Pozzetto, è di Pietro Macchione

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