L’innovazione delle startup lombarde

ADZyou, Ulisses, Ensafe e Open Stage: queste le finaliste del contest lanciato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese per alimentare il fermento imprenditoriale del territorio

Innovazione, capacità di immaginare soluzioni nuove e un forte radicamento sul territorio: questi gli elementi che hanno caratterizzato la seconda edizione di “Startup Your Ideas”, il contest promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese nell’ambito del Piano Strategico #Varese2050 e pensato per alimentare il fermento imprenditoriale del territorio, scovando e premiando le migliori nuove idee d’impresa a livello lombardo. Diciotto le realtà partecipanti: quattro, in particolare, quelle che hanno saputo distinguersi per visione, concretezza e applicazioni reali già in atto.

ADZyou, la pubblicità etica che cammina

Ad aggiudicarsi il primo premio del contest come migliore startup innovativa e tecnologica della Lombardia è stata ADZyou, realtà che ha l’ambizioso obiettivo di ridefinire il concetto di advertising urbano, trasformando i cittadini in veri e propri “ambassador” grazie a zaini dotati di schermi Led. “La mission di ADZyou è ridistribuire in maniera etica i budget pubblicitari – spiega il Ceo e founder Mattia Muglia –. Io ho lavorato 10 anni in Cina nel mondo dell’advertising come direttore creativo e ho avuto modo di sperimentare in prima persona cosa significhi lavorare con un determinato budget per una campagna pubblicitaria. In Cina mi è capitato spesso di imbattermi in questi zainetti che venivano utilizzati semplicemente per decorazione e, da lì, l’idea di combinare i due aspetti, dando vita ad un nuovo media”. Un modello sostenibile e misurabile, capace di unire esperienza fi sica e analytics in tempo reale. “Quello che facciamo è promuovere una pubblicità che sia etica, condivisa, sostenibile e che coinvolga direttamente chi vive la città ogni giorno, trasformando i cittadini in protagonisti attivi delle campagne pubblicitarie – spiega ancora Muglia –. In che modo? Attraverso zaini dotati di schermi Led, indossati da giovani ambassador che camminano nelle aree urbane più vive e frequentate, per rendere ogni messaggio un’esperienza mobile, interattiva e misurabile”. Ma perché scegliere ADZyou? “Garantiamo una mappatura Gps in tempo reale: sappiamo dove sono i walker, quanti passi fanno, quali percorsi seguono e forniamo data analytics su chi scansiona lo zainetto, in quale fascia oraria e in quale zona. Tutti dati che poi il brand potrà utilizzare per una campagna successiva”, precisa il Ceo della startup. Una soluzione che evita sprechi: “Siamo un green media, siamo dinamici, sostenibili e ridistribuiamo in modo etico i budget pubblicitari”. ADZyou collabora con Urban Vision e realtà come Red Bull e ha già realizzato più di 20 brand activation in città come Milano e Roma.

Ulisses, il tag industriale che rivoluziona la localizzazione

La monzese Ulisses, tra le finaliste del premio “Startup Your Ideas”, ha sviluppato un sistema di localizzazione wireless ad altissima precisione, pensato per asset industriali, flotte, infrastrutture e grandi spazi di logistica. Un tag compatto, che sta nel palmo di una mano, alimentato a batteria con una durata superiore a cinque anni e una rete mesh (un sistema di connessione Wi-Fi composto da più nodi che lavorano insieme per creare un’unica rete unificata) in grado di gestire centinaia di migliaia di dispositivi senza errori. “Si tratta di una sorta di AirTag industriale – sintetizza il Ceo e Founder Mattia Tartaglia –. In un recente test siamo arrivati a oltre 600.000 dispositivi sulla stessa rete senza perdere un singolo messaggio”. La tecnologia raggiunge una precisione sorprendente: “Il tag funziona indoor, outdoor e tutti i dati finiscono poi su una piattaforma che può essere messa a disposizione dell’utente finale. Qual è il vantaggio competitivo rispetto ad altre tecnologie? Siamo molto più precisi: arriviamo sotto i 10 cm fi no a 75 metri, anche in ambienti complessi”, spiega Tartaglia. Ulisses è già operativa nel settore ferroviario: “Trenord è stato il nostro primo grande cliente: abbiamo iniziato da un deposito di 30mila metri quadri e ora stiamo strumentando 300 treni su 480mila metri quadri a Rho Fiera, uno dei più grandi depositi d’Europa”. La startup sta lavorando anche a un’applicazione per il soccorso alpino: “Abbiamo avviato una collaborazione con il Politecnico di Milano. La nostra tecnologia è in grado di superare gli attuali limiti, arrivando a dare una prima indicazione fi no a un chilometro: si tratterebbe di un cambio di scenario importante in caso di valanga”, precisa il Ceo di Ulisses.

Ensafe, la sicurezza intelligente per strutture complesse

Dalla provincia di Como arriva Ensafe, altra finalista del contest lanciato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese, che ha creato una piattaforma digitale per la sicurezza personale e collettiva in ospedali, Rsa, aziende, centri di ricerca e grandi edifici pubblici. Una combinazione di wearable intelligenti e dispositivi a muro, tutti gestiti da un software che garantisce precisione e immediatezza. “Il nostro sistema si basa su un software intelligente che comunica con dispositivi indossabili di diverse tipologie e dimensioni, adatti anche a persone ipovedenti o affette da patologie come il morbo di Alzheimer – racconta l’Amministratore Delegato Dennis Bonzanni –. I dispositivi possono funzionare come badge, pulsanti di chiamata o strumenti di monitoraggio”. La parte fissa ancorata ad un muro permette, invece, una visione completa della struttura: “Mostra la posizione precisa delle persone, supportando vigili del fuoco e Rspp, responsabili della sicurezza e prevenzione all’interno delle strutture. Questo facilita gli interventi in caso di incendio o necessità, grazie ad una precisa mappatura in tempo reale delle planimetrie dell’edificio”, precisa Bonzanni. Il modello è pensato per essere semplice da installare: “Il nostro sistema nasce come plug and play, ovvero dispositivi a batteria con durata da 5 a 10 anni. Al momento stiamo anche sviluppando un firmware (un tipo di software integrato direttamente nell’hardware di un dispositivo, in grado di fornire le istruzioni necessarie per il suo funzionamento di base, ndr) proprietario che ci distingue sul mercato”, spiega l’Ad di Ensafe, che punta a raggiungere 22 milioni di euro di ricavi entro il 2030, con circa 150 strutture servite.

Open Stage, la città diventa un palcoscenico

La milanese Open Stage nasce dall’idea di rendere la musica e la cultura davvero accessibili a tutti, trasformando gli spazi urbani pubblici in luoghi di esibizione regolamentati e tecnologicamente avanzati. Il cuore del progetto è un totem tecnologico digitale (installato anche alla stazione di Varese Nord), dotato di impianto audio, mixer, sensori IoT intelligenti, display always-on e videocamera. “Abbiamo creato un hardware (il totem) che permette agli artisti di esibirsi in maniera sicura e facile. Basta sbloccare il totem tramite app, come nel bike sharing. Il passo successivo consiste nel collegare gli strumenti e iniziare a suonare. Il software che abbiamo sviluppato ad hoc per le città è la gestione e la digitalizzazione di tutta la permessistica per l’arte di strada”, spiega il Founder Stefano Frosi. “Siamo fornitori esclusivi del Comune di Milano: basta un clic per prenotare una postazione, persino in piazza Duomo”, precisa ancora Frosi. Il sistema è già largamente diff uso: “Abbiamo 60 totem installati in Italia e in Europa tra Spagna, Portogallo e Germania, più di 90mila concerti realizzati negli ultimi due anni e oltre 15mila artisti iscritti nella nostra app. Anche brand e artisti importanti hanno scelto Open Stage: da Warner Music a Tim, fi no ad Alvaro Soler, Alfa e Carl Brave”. Non solo musica: Open Stage è una soluzione pensata per essere installata in città, in spazi pubblici e anche all’interno e può essere integrata con moduli di sensoristica IoT, ad esempio per contare il flusso di persone ed è anche dotato di una videocamera per fare la video sorveglianza oppure mandare in live le performance. L’obiettivo della startup è chiaro: “Puntiamo a un milione di fatturato entro la fi ne dell’anno, con un margine tra il 25 e il 30%”, conclude il Founder di Open Stage.

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