L’incubatore di Startup

Una palestra per preparare gli studenti della LIUC – Università Cattaneo a diventare imprenditori. Nasce, in collaborazione con l’hub innovativo ComoNExt, il laboratorio C.Lab per

Una palestra per preparare gli studenti della LIUC – Università Cattaneo a diventare imprenditori. Nasce, in collaborazione con l’hub innovativo ComoNExt, il laboratorio C.Lab per aiutare i giovani dell’ateneo di Castellanza a trasformare le idee in nuove aziende. Anche con il supporto delle imprese del territorio

Uno scambio di idee fra università e aziende. Un luogo di contaminazione tra innovazione e imprenditorialità. È questa l’intuizione che ha portato la LIUC – Università Cattaneo, insieme a ComoNExT (Innovation hub comasco), ad istituire il laboratorio di contaminazione C.Lab. “Il progetto – spiega il Rettore della LIUC, Federico Visconti – è rivolto ai nostri studenti delle facoltà di Economia e Ingegneria e si propone di sviluppare le loro attitudini imprenditoriali”. Un’iniziativa che funge da strumento di tensione verso il cambiamento “perché esprime l’idea di dare risposta ai bisogni degli studenti. C.Lab, infatti, entra a pieno titolo nel tessuto della LIUC e costituisce il tassello mancante di un mosaico complesso”.

Si tratta di un luogo fisico, un laboratorio appunto, per l’orientamento e per la creazione di un’azienda, dove i saperi si rendono disponibili a sostenere un percorso di formazione sui temi dell’imprenditorialità e dell’innovazione. In altre parole, un incubatore di startup che ha lo scopo di stimolare, raccogliere, valutare e selezionare idee innovative da sviluppare attraverso un percorso di tutoraggio con ComoNExT, incubatore certificato dal Ministero dello Sviluppo Economico. “Ospitiamo più di 135 aziende e oltre 900 persone che lavorano sulle tematiche delle innovazioni – spiega Stefano Soliano, Direttore Generale di ComoNExT -. Il nostro punto di partenza è stato quello di creare una community di innovatori”. E quale miglior luogo per stimolare e generare nuove intuizioni, se non un ateneo? Non a caso “la LIUC è una delle principali università con cui abbiamo avviato collaborazioni e progettualità”.

Se si pensa all’innovazione come ad una filiera, la materia prima è la startup che poi si trasforma in impresa ed infine vira verso l’onda di mercato. Durante questo percorso, l’idea, ancora acerba, viene fatta crescere anche grazie al supporto di ComoNExT. Come una vera e propria palestra di vita: allenamento dopo allenamento. Il percorso di sostegno alla creazione delle startup avviene attraverso tre attività organizzate dalla LIUC insieme all’hub innovativo comasco. La prima, paragonabile ad una passeggiata, è l’attività di trekking. Ovvero una giornata d’incontro con imprese tecnologiche che prevede anche vari momenti di laboratorio per capire, per esempio, cos’è il neuromarketing. Questo primo passaggio permette di immergersi direttamente nel mondo delle tecnologie e delle tecniche di sviluppo ad esse collegate. Si passa poi alla seconda fase, quella di proposal. L’attività delle occasioni. Gli studenti della LIUC, infatti, possono presentare ad un ufficio competente le loro proposte imprenditoriali: un momento di confronto aperto e trasparente. L’ultimo passo verso la fine di questo percorso riguarda l’attività di tutoraggio delle idee proposte dagli studenti, che verranno selezionate dall’ateneo e da ComoNExT.

Questa fase è a tutti gli effetti l’ultimo step verso l’istituzione della startup. Una staffetta per avvicinarsi quindi alla imprenditorialità e all’innovazione tecnologica e digitale. “La collaborazione con ComoNExT – racconta Raffaella Manzini, Direttore della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC – è un tassello molto importante per il nostro modello didattico basato non solo sul sapere teorico (che è molto importante) ma anche sul saper fare, per accompagnare i nostri studenti nell’applicazione delle loro conoscenze. Questo per noi è importante sia perché ce lo chiedono le aziende alla ricerca di profili di studenti neolaureati da inserire nel mondo del lavoro, sia perché crediamo fortemente che coinvolgere i ragazzi sul tema dell’imprenditorialità, soprattutto se si parla di innovazione, è un modo per stimolare la creatività degli studenti e anche di coltivare e far crescere le loro attitudini”. Obbiettivo: creare qualcosa di più, per sé stessi ma anche e soprattutto per la comunità. “Perché costruire nuove imprese – conclude Manzini – vuol dire creare nuovo lavoro, generare ricchezza e nuove conoscenze per favorire lo sviluppo del Paese”.

Ma lo sguardo non è rivolto solo ai giovani, al loro futuro e alle loro entusiasmanti intuizioni. Anche le imprese del territorio, infatti, possono scegliere di entrare a far parte di questa rete digitale. Il modello proposto dalla LIUC e da ComoNExT è quello dell’”impresa Sospesa”, che funziona esattamente come la tradizione del “caffè sospeso” tipico della città di Napoli. Cosa vuol dire questo? Che gli imprenditori possono destinare un contributo al laboratorio di contaminazione. Questo aiuto farà da carburante a tutte quelle idee embrionali che sono pronte a percorrere la strada verso l’incubazione imprenditoriale.

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