L’azienda che rende sostenibili i sacchetti del supermercato
Stampatrici flessografiche, avvolgitori e traini: queste le tre anime di Bfm Srl, impresa di Solbiate Olona
“Il cliente ti spinge a migliorare”. In queste parole, apparentemente semplici, la famiglia Colombo racchiude la visione con cui guida un’impresa che, nonostante i suoi 50 anni, si sente una startup. La voglia di fare sempre cose nuove è evidente non appena si entra in azienda. A comunicarlo è la stessa architettura dell’impianto industriale della Bfm Srl, fondata ad Olgiate Olona nel 1975 da papà Romano, ancora oggi Amministratore Delegato, ma trasferitasi già nei primi anni di attività a Solbiate Olona. Qui si amplia fisicamente e continuamente, investendo secondo un progetto che guarda al futuro con fiducia. “E con orgoglio”, spiegano le fi glie di Romano, Maria Grazia e Simona, raccontando le anime di una produzione che porta il made in Italy in ogni parte del mondo: stampatrici flessografiche, avvolgitori e traini. “Una storia nata da un forte legame con il territorio – racconta l’imprenditore –. La nostra azienda prende vita da un’intuizione e si sviluppa inizialmente grazie al rapporto con il Gruppo Luigi Bandera, di cui siamo partner da sempre. Poi abbiamo trasferito la competenza acquisita negli impianti di estrusione, nel settore dei traini e avvolgitori e a quello delle macchine da stampa flessografiche”. Guardare avanti è sempre stato il metodo, anche per quanto riguarda i mercati di riferimento. “Curiosamente, oggi, dopo aver guardato fin dall’inizio all’internazionalizzazione, tra gli obiettivi c’è quello di ‘guardarci dentro’ e consolidare una significativa presenza sul mercato nazionale”, spiega Maria Grazia, Responsabile dell’Amministrazione. “I nostri prodotti arrivano negli angoli più estremi del globo, come Vietnam e Paesi Arabi, puntando su una competenza made in Italy riconosciuta all’estero. Del resto, il sapere tecnologico nel settore si conferma europeo, così come i nostri concorrenti, in primis la Germania”.
Guardare all’estero significa anche partecipare alle fiere di settore. Il prossimo appuntamento per Bfm è la fiera K2025 di Düsseldorf in Germania a metà ottobre, uno degli eventi più importanti per i produttori di macchinari della plastica e della gomma. “Partecipare alle fiere resta fondamentale – sottolinea Simona, Marketing & Sales manager in azienda –. Esserci significa, prima di tutto, rafforzare i legami con i clienti e raccontare la propria storia di impegno e di affidabilità. Se un tempo eravamo pionieri su nuovi mercati (mio padre che parla correttamente 4 lingue, ha girato il mondo per far conoscere i nostri macchinari), oggi è importante curare la fidelizzazione. La fiducia, riconoscimento di un lavoro di qualità ma anche personale, fa la differenza in un contesto mondiale in cui le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti: pensiamo ai tempi e ai costi di trasporto o alla difformità tra regolamenti internazionali, solo per fare degli esempi”. “In fiera ci sarà anche un nuovo progetto su cui puntiamo e che esemplifica in sé tutta la filosofia di Bfm – spiega Marco Adamo, Sales manager aziendale –. Si tratta di una macchina per la stampa flessografica”.
Un progetto che probabilmente permette anche al semplice consumatore, che nulla sa di meccanica, di capire come l’innovazione possa fare la differenza nella filiera che realizza prodotti di uso molto comune. Pensiamo ai sacchetti del supermercato. La stampa flessografica è un metodo di stampa rotativa che utilizza cliches in fotopolimero in rilievo per trasferire l’inchiostro su una vasta gamma di materiali, tra cui film plastici, ma anche carta. Un processo adatto per la stampa su larga scala per versatilità, economia e velocità. Il nuovo macchinario di Bfm, che può essere montato anche in linea, è un condensato di tecnologia e sostenibilità e comporta svariati vantaggi per il mercato. In effetti, nell’anno del cinquantesimo anniversario, diventa una sorta di simbolo della visione aziendale. Da una parte, l’automazione tecnologica è spinta al massimo. Tra i risultati c’è sicuramente quello di garantire la miglior qualità produttiva in tempi più brevi. Restando sull’esempio dei sacchetti per la spesa è facile comprendere quanto la velocità possa essere importante per un’impresa cliente.
D’altra parte, il progetto punta, in un settore particolarmente delicato anche per l’attenzione dell’opinione pubblica, alla massima sostenibilità. Per prima cosa è pensato per ridurre gli scarti. Secondariamente, punta al risparmio e riuso energetico, in particolare per la fase dell’asciugatura, con un sistema di riciclo dell’aria che eviti la dispersione. Terzo, è predisposto per stampare con inchiostri a base acqua, oltre che solventi, quindi ecologici atossici e a basso impatto. In ultimo, è studiato per stampare anche su materiali bio e compostabili. “Un macchinario che risponde pienamente alle richieste di un mercato focalizzato sugli obiettivi di Industria 5.0”, spiega Romano Colombo, che aggiunge: “Come in tutta la nostra storia, è sempre il mercato che chiede e che ci spinge a migliorare. Rispondere in modo innovativo ci permette di restare competitivi. La nostra è una squadra piccola (circa 40 persone), ma molto affiatata: questo è il punto di forza, che parte soprattutto dalla reciproca capacità di ascoltarci e condividere. Torna qui la parola orgoglio ma anche, come abbiamo affermato nella festa per l’anniversario, la gratitudine per un traguardo collettivo, fatto dei successi di ogni persona Bfm”.