La rinascita del Chiostro di Voltorre

Riapre al pubblico e agli eventi, dopo quasi tre anni di chiusura forzata, il complesso costruito in epoca medioevale che comprende una chiesa dedicata a San Michele insieme ad un massiccio campanile

Riapre al pubblico e agli eventi, dopo quasi tre anni di chiusura forzata, il complesso costruito in epoca medioevale che comprende una chiesa dedicata a San Michele insieme ad un massiccio campanile del XII secolo. Molte le iniziative e i progetti in programma, tra cui anche giornate dedicate ai più piccoli e la possibilità di convolare a nozze

Acquisito dalla Provincia di Varese nel 1954, il Chiostro di Voltorre è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi e interessanti del Varesotto. Il suo complesso fu costruito in epoca medioevale, inizialmente con la sola chiesa dell’XI secolo dedicata a San Michele, per poi proseguire nel XII secolo con la costruzione del Chiostro e della torre: la prima si fa risalire a Lanfranco da Ligurno, uno scultore locale, vissuto alla fine del XII secolo, a cui si deve anche la realizzazione della Chiesa di Santa Maria del Monte. Il tutto testimoniato dalla sua firma su di un capitello sul lato orientale del Chiostro, accompagnata dalla scritta “magister”: questo fa pensare che, con ogni probabilità, sia stato proprio Lanfranco da Ligurno il progettista dell’intero edificio.

Accanto al Chiostro, che in origine faceva parte del complesso monastico di Voltorre dipendente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, si erge in tutta la sua imponenza un massiccio campanile del XII secolo. Il periodo di massimo splendore del Chiostro di Voltorre fu il XIII secolo, dopo il quale cominciò un lento declino, fino a diventare, sotto l’ordine agostiniano dei Canonici Lateranensi, una vera e propria azienda agricola. Alla fine del 1700, il governo francese mise in vendita tutta l’area che divenne residenza rurale e deposito di attrezzi agricoli. Bisognò aspettare la fine del 1800 per un parziale recupero degli edifici, interrotto poi nel 1913 a seguito di un incendio. Fu con la Provincia di Varese che riprese il lavoro di restauro, oggi ultimato, con la ristrutturazione della chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. 

Dopo quasi tre anni di fermo, dovuti prima alla fine della precedente convenzione e poi alla pandemia, le attività del Chiostro hanno ripreso con slancio, già a partire dal mese di giugno del 2022, grazie ad una collaborazione tra la Provincia di Varese e il Comune di Gavirate. Attualmente, tutti gli spazi sono dedicati ad attività culturali ed espositive. “Ci tenevamo molto a prendere in mano la gestione di questo complesso. È stato un accordo lungo e laborioso, ma di reciproca soddisfazione; per la nostra proposta, ci siamo ispirati alla gestione del Chiostro di Cairate, ma seguendo una linea un po’ diversa – racconta il Vicesindaco di Gavirate, Massimo Parola –. Abbiamo pensato di individuare delle aree di interesse e su queste abbiamo indetto dei bandi”. 

Tra le varie attività del Chiostro, oltre alle iniziative pensate ed organizzate dalle associazioni, sono in cantiere anche collaborazioni con le scuole, sia a scopo didattico sia per la realizzazione di recite. Per le scuole medie, per esempio, proprio in questo spazio, è andato in scena un incontro per l’orientamento di arti e mestieri

A vincerli sono state cinque associazioni (Ambito Sociale: Associazione Progetto Rughe di Gavirate; Ambito Cultura: CCS – Collettivo Cultura e Sport di Gavirate e Associazione Sinopia di Gavirate; Ambito Ambiente: Associazione Altrementi di Varese; Ambito Promozione turistica del territorio: Pro Gavirate), che, a loro volta, hanno stretto altre collaborazioni. “Questo per garantire un’offerta differenziata e assicurare l’apertura del Chiostro tutti i fine settimana. Per ogni iniziativa in calendario, la programmazione viene coordinata da Letizia Antonello, Direttrice della Biblioteca di Gavirate e da un comitato scientifico”, precisa di nuovo Parola. 

Tra le varie attività del Chiostro, oltre alle iniziative pensate ed organizzate dalle associazioni, sono in cantiere anche collaborazioni con le scuole, sia a scopo didattico sia per la realizzazione di recite. Per le scuole medie, per esempio, proprio in questo spazio, è andato in scena un incontro per l’orientamento di arti e mestieri. Valeria Cavalieri del Comune di Gavirate racconta con orgoglio: “Siamo anche riusciti a far riconoscere il Chiostro come luogo celebrativo di matrimoni, che possono svolgersi sia all’interno del Chiostro stesso, sia nella sala capitolare. Per chi decide, invece, di voler convolare a nozze nella adiacente Chiesa di San Michele, dietro compenso, sarà possibile scattare delle fotografie all’interno del Chiostro”. Al momento, le attività sono ferme e riprenderanno tra il mese di marzo e quello di aprile. Per chi volesse visitarlo, si trova nell’omonima frazione del Comune di Gavirate, a ridosso della Strada provinciale Sp1 ed è raggiungibile in auto oppure anche dalla pista ciclo-pedonale del Lago di Varese, all’altezza del chilometro 20,5 circa, attraverso un’apposita deviazione al tracciato.  

 

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