Kandinsky rilancia il Patto per le Arti

Un’occasione per dare rinnovato slancio e avvicinare nuove imprese al progetto congiunto di Confindustria Varese e del Museo gallaratese

Una grande antologica dedicata all’artista Wassily Kandinsky (1866-1944) e alla sua relazione con l’arte astratta, in Italia e in Europa, prenderà avvio il 30 novembre, con 130 opere provenienti dal museo di Ca’ Pesaro e dal MA*GA di Gallarate, oltre che da collezioni private. Si tratta di una rassegna, intitolata “Kandinsky e l’Italia”, di richiamo internazionale, a cura di Elisabetta Barisoni e di Emma Zanella (le rispettive dirigenti museali), inserita nell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Nell’attesa di raccontarvela in visione diretta, mentre sono in corso i preparativi che precedono un così importante evento, Emma Zanella ne anticipa ai lettori di Varesefocus alcuni contenuti: “La mostra ‘Kandinsky e l’Italia’ rappresenta un importante progetto culturale che ha portato alla collaborazione tra due prestigiosi musei italiani dedicati alle arti contemporanee: la Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro e il Museo MA*GA. Questa partnership dimostra come le istituzioni museali possano condividere progetti curatoriali, collezioni e risorse altamente specializzate, promuovendo una valorizzazione reciproca e rafforzando il ruolo delle arti contemporanee nel panorama culturale italiano. L’esposizione, ricca di 130 opere articolate in tre sezioni, mette in luce la centralità del pensiero e dell’opera di Wassily Kandinsky in dialogo con la scena europea e, in particolare, con la grande stagione dell’astrattismo italiano tra gli anni ‘30 e il secondo dopoguerra”.

Il significato della scelta di Kandinsky, artista russo naturalizzato francese, si spiega nella vocazione della storia stessa del MA*GA, rivolta da subito, dagli anni della fondazione nel 1950 del Premio Città di Gallarate, all’Arte Contemporanea. E dunque non poteva che essere dedicata a uno dei principali rappresentanti dell’Astrattismo, con Joan Mirò, Paul Klee, Jean Arp, Alexander Calder, Antoni Tàpies, Lucio Fontana, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Manlio Rho, Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio e altri protagonisti. Ma è anche dedica meritoria alla città stessa di Gallarate che tanto ha lavorato e collaborato, attraverso numerosi innamorati dell’Arte Contemporanea, riuniti fin dagli inizi attorno al fondatore del Premio, Silvio Zanella. “Gli artisti e le opere, selezionate attraverso una lunga e accurata ricerca ed esposte grazie alla generosa collaborazione di prestigiosi musei, archivi, fondazioni e collezionisti – precisa Emma Zanella –, aiutano a mettere in luce alcuni aspetti delle esperienze d’arte non figurativa condotte in Italia tra gli anni ‘30 e il Secondo Dopoguerra, ma anche e soprattutto l’attenzione che alcuni artisti rivolsero al Bauhaus, al costruttivismo e, per certi versi, al neoplasticismo”. Tre le sezioni che compongono la mostra, come racconta la Direttrice del Museo MA*GA: “Nella prima sezione, le opere di Kandinsky provenienti da Ca’ Pesaro e da altri importanti musei dialogano con quelle di Klee, Miró, Calder e Arp: figure di riferimento dell’astrazione a livello internazionale capaci di offrire chiavi interpretative diverse su colore, forma e ritmo.

Il confronto mette in luce come ciascun autore abbia sviluppato una grammatica visiva autonoma, dall’impulso cromatico di Kandinsky alle invenzioni organiche di Miró, dall’astrazione cinetica di Calder alle sculture organiche di Arp e all’umanità lirica di Klee, creando una mappa dinamica dell’arte astratta tra pittura, disegno e spazio”. La seconda sezione, invece, prosegue Zanella “propone un’indagine articolata sul rapporto tra la presenza di Kandinsky in Italia, con la mostra personale alla Galleria del Milione di Milano nel 1934 e gli artisti più innovativi attivi a Como e a Milano in quegli anni. Da una parte, Kandinsky è inteso come riferimento storico- critico per l’astrazione e per una riformulazione del linguaggio visivo. Dall’altra, i protagonisti della scena milanese e comasca reagiscono a questo linguaggio, non solo attraverso l’adozione dell’astrazione, ma anche tramite una ridefinizione dei concetti di spazio, materia e continuità tra pittura, scultura e design. Il risultato è un dialogo complesso tra modelli europei, pratiche personali e interdisciplinari”.

La terza e ultima sezione della mostra apre con le opere della fine degli anni ‘40 e dei primi anni ‘50 di Fontana, Melotti, Licini e Soldati che conducono verso nuove prospettive e nuovi linguaggi, dal Fronte Nuovo delle Arti al Movimento Arte Concreta, dallo Spazialismo agli artisti di Forma. “Ciò che rende unica questa esposizione – tiene a precisare Emma Zanella – è proprio la volontà di restituire, attraverso un’attenta selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private, il complesso intreccio di influenze, corrispondenze e riflessioni critiche che hanno segnato il passaggio dall’astrattismo storico alla sua rielaborazione italiana. In questo senso, ‘Kandinsky e l’Italia’ non è solo un omaggio a uno dei padri dell’arte astratta, ma anche un’occasione di ricerca che illumina le connessioni profonde tra cultura italiana e internazionale, offrendo al pubblico un percorso di lettura che intreccia linguaggi, epoche e prospettive”.

La mostra “Kandinsky e l’Italia”, che sarà visitabile fino al 12 aprile 2026, è stata presentata in anteprima alle aziende aderenti al Patto per le Arti, il progetto congiunto di Confindustria Varese e del Museo gallaratese pensato e avviato nel 2024 per coinvolgere le realtà imprenditoriali varesine in un’iniziativa di lungo periodo a sostegno dello sviluppo culturale e artistico del territorio e della sua sostenibilità economica. Quello che il MA*GA e l’Associazione datoriale degli industriali varesini propongono è una collaborazione tra il mondo della cultura e quello dell’impresa, che vuole essere per gli attori sia pubblici, sia privati, un modello virtuoso da seguire. Qualcosa di più di un semplice percorso per favorire singoli atti di mecenatismo. Il vero e ambizioso obiettivo è far nascere un’alleanza strategica a favore dell’attrattività della provincia. Si tratta di una partnership che rientra tra le cinque linee d’azione del Piano #Varese2050 di Confindustria Varese: quella di fare del Varesotto una wellness destination, un’area capace di attrarre talenti dall’esterno e, al contempo, di trattenere i suoi giovani, anche attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico e museale.

Kandinsky e l’Italia

Dal 30 novembre 2025 al 12 aprile 2026
Museo MA*GA, via De Magri, Gallarate
da martedì a venerdì, dalle ore 10.00 alle 18.00
sabato e domenica dalle ore 11.00 alle 19.00

Un regalo per i lettori di Varesefocus

Varesefocus fa un regalo a tutti i suoi lettori. Chi si presenterà al Museo MA*GA con una copia della rivista nelle giornate di giovedì 4 dicembre (dalle 14.30 alle 16.30), sabato 13 dicembre (dalle 10.30 alle 12.30) e mercoledì 17 dicembre (dalle 14.30 alle 16.30) avrà diritto ad uno sconto sul biglietto d’ingresso (uno per rivista) per la mostra “Kandinsky e l’Italia”. Ulteriori agevolazioni sono disponibili per le imprese associate a Confindustria Varese e per i propri dipendenti. Per maggiori informazioni è possibile visitare la sezione “Sconti e convenzioni” sul sito www.confindustriavarese.it.

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