Il mondo umano incontra la stampa 3D

“Come azienda impegnata a innovare e migliorare il mondo in cui viviamo, desideriamo evidenziare il fatto che la stampa 3D non riguarda solo l’innovazione nell’ambito dell’industria manifatturie

“Come azienda impegnata a innovare e migliorare il mondo in cui viviamo, desideriamo evidenziare il fatto che la stampa 3D non riguarda solo l’innovazione nell’ambito dell’industria manifatturiera. Ma, come abbiamo potuto constatare grazie alle numerose esperienze e business case presentate durante l’evento, la tecnologia tridimensionale è anche un abilitatore cruciale per migliorare concretamente la vita delle persone. Questo è possibile attraverso la creazione di soluzioni su misura e oggetti personalizzati che prima non esistevano, che fanno davvero la differenza e che rappresentano solo l’inizio di ciò che saremo in grado di realizzare in futuro”: queste le parole di Martina Ballerio, BU Manager di Elmec 3D, durante la seconda edizione dell’Expo dell’Impossibile, l’evento organizzato dall’impresa varesina e dedicato alla manifattura additiva. Obiettivo dell’incontro: capire in che modo la stampa 3D renda possibile raggiungere traguardi inavvicinabili con altre tecnologie. L’evento è stato un’occasione per scoprire le applicazioni più sorprendenti, con un focus specifico in ambito biomedicale.

Ingegnerizzare tessuti, creare ausili deambulatori personalizzati per coloro che hanno subito l’amputazione di un arto o fornire un supporto alla chirurgia ricostruttiva: questi alcuni dei campi di applicazione di questa tecnologia.

Durante l’incontro sono intervenuti diversi speaker. Tra questi, Gabriel Liguori che, dopo una brillante carriera accademica, ha fondato la startup biotecnologica TissueLabs, specializzata nella creazione di organi e tessuti in laboratorio per risolvere le attuali limitazioni legate al trapianto di organi, con la missione di creare il primo cuore bioartificiale trapiantabile al mondo. Liguori ha affermato: “La mancanza di organi disponibili per i trapianti rappresenta una sfida per la medicina moderna e la tecnologia della stampa 3D offre una strada sicuramente promettente verso la risoluzione del problema. La biostampa consente di creare in questo momento dei tessuti che permettono di testare l’effetto delle medicine. Ma sono già attivi percorsi di ricerca e sviluppo per arrivare a stampare pelle adatta a essere trapiantata. Prevediamo poi di arrivare a stampare nell’arco dei prossimi 7-8 anni vasi sanguigni. Mentre per arrivare alla creazione di un tessuto cardiaco efficace dotato di microvascolarizzazione occorreranno ancora 15 anni. I tempi per arrivare a un tessuto interno trapiantabile sull’uomo sono ancora molto lunghi ma è stato intrapreso un percorso che lo renderà possibile”.

A seguire, l’intervento di Chiara Copelli, Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale e Professore Associato presso l’Università degli Studi di Bari: “In passato, il successo di un intervento era interamente nelle mani del chirurgo: adesso, l’abilità del chirurgo viene supportata dalla tecnologia. La stampa 3D è una rivoluzione importante in un contesto delicato come la sala operatoria, dove la riduzione dei tempi di intervento può avere un impatto significativo sulla vita dei pazienti. Il futuro della medicina è rappresentato dalla diffusione della stampa 3D in tutte le strutture chirurgiche, offrendo ai medici uno strumento avanzato per migliorare la cura dei pazienti, che permette di pianificare virtualmente un intervento e aiuta ad abbattere le problematiche dovute all’imprecisione, permettendo un più efficace ripristino di forma e funzione”.

 

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