Il momento d’oro del basket a Saronno
L’AZ Robur Basket Saronno macina un successo dietro l’altro. Da neopromossa sta dominando il Girone A della Conference Nord Ovest del campionato di serie B interregionale. Solo pochi mesi
L’AZ Robur Basket Saronno macina un successo dietro l’altro. Da neopromossa sta dominando il Girone A della Conference Nord Ovest del campionato di serie B interregionale. Solo pochi mesi fa la vittoria quali campioni della C Gold 2022/2023, sotto la guida del coach Renato Biffi che è riuscito nell’impresa di portare i suoi giganti ad alzare la Coppa dopo una finale spettacolare. Non paghi di questo risultato, alla Robur hanno sollevato anche un altro trofeo: l’Under 15, con l’allenatore Alessandro Leva, è diventata Campione Regionale Gold. È un momento d’oro quello che sta vivendo questa società sportiva che a Saronno rappresenta un punto di forza per tutti i giovani atleti che si allenano in diversi sport, nel Centro Sportivo Ronchi, un gioiello per la città. Orgoglioso e pacato come sempre, Ezio Vaghi, Presidente della Robur Basket dal 2007, non nasconde la sua soddisfazione: “Siamo certificati dalla Federazione dal 1955 e nel 1983 siamo venuti qui al Centro Sportivo Ronchi che per noi è diventata la nostra casa. Attualmente ci sono in tutto oltre 300 tesserati che vanno dai 6 agli 11 anni per il minibasket e poi c’è la categoria agonistica che va dai 13 ai 19 anni. Oltre si passa alla prima squadra. È bellissimo vedere tutti questi ragazzi giocare, divertirsi e imparare anche le regole di comportamento”.
Solo un anno fa la promozione in serie B Interregionale. Un campionato che, da neopromossa, oggi l’AZ Robur Basket domina con un primo posto in classifica conquistato a suon di vittorie. A cui si affiancano anche i successi del settore giovanile. Ecco la formula vincente di un movimento dalle grandi ambizioni
Per il Presidente Vaghi la composizione della prima squadra è una scelta di campo: prima di tutto, valorizzare i ragazzi allevati in casa. “Provengono quasi tutti dal nostro settore giovanile e sono cresciuti sportivamente e non solo, sul nostro parquet. Man mano che diventano bravi vengono inseriti nella prima squadra, allenata da Renato Biffi. La media dell’età attuale è 20/22 anni. Il settore giovanile è il fiore all’occhiello della Robur Basket, il cui sponsor AZ Pneumatica, ci sostiene con passione. Il segreto sta nei bravissimi allenatori Claudia Dalla Valle e Alessandro Leva che sono cresciuti insieme alla Robur e si occupano, con grande professionalità, anche dei piccoli giganti che cresceranno. La loro filosofia è insegnare e far divertire”.
Ma qual è stato il momento in cui la società ha compreso di essere una vera e propria forza sportiva e sociale? “Siamo cresciuti professionalmente quando abbiamo portato a Saronno Charlie Yelverton negli anni ‘80 – racconta di nuovo Vaghi –. Un grandissimo ex giocatore della NBA, allontanato dai campi Usa per non essersi alzato all’esecuzione dell’inno americano, per protesta contro la guerra nel Vietnam. Era venuto a giocare in Europa dove si è sposato con una ragazza varesina, trasferendosi per l’appunto a Varese. Qui era il campione assoluto della Mobil Girgi e della Ignis ed è diventato un mito anche in Italia. Alla Robur ha giocato un anno solo, portandola in serie C nazionale nel 1985 e poi, per nostra fortuna, è rimasto per 20 anni come allenatore, insegnando il gioco all’americana e portando molta innovazione”.
L’ingresso in serie B comporterà per la società spese maggiori per trasferte, ingaggi e molto altro. “Ci servirebbe davvero il supporto di nuovi sponsor. Al momento siamo sostenuti solamente dall’azienda AZ Pneumatica. Abbiamo bisogno anche di persone disponibili ad entrare, come volontari, nell’organizzazione della squadra. Tornando ai costi, la Robur Basket è stata già in passato, per 10 anni, in serie B ed era una B a 4 gironi con le trasferte in tutta Italia. Era decisamente più costoso di oggi dove le trasferte sono limitate fino al Centro Italia”.
Il General Manager della AZ Robur Basket, Marco Novati, anche lui ex giocatore, aggiunge: “Squadra che vince non si cambia! Gli atleti per me non devono essere professionisti ma professionali. Gestire i giocatori, specialmente i più giovani, significa soprattutto stargli accanto, dandogli fiducia e comunicando con loro”. E tra gli obiettivi per la stagione in corso? “Considerando la formula del campionato, speriamo di arrivare nelle prime 4 classificate al termine della prima fase e quindi accedere direttamente al girone Gold per i playoff di promozione, sempre con lo scopo di continuare a lavorare e far crescere i giovani del settore giovanile. Per questo credo fortemente nella volontà di ciascun collaboratore di portare positività e utilità alla causa. In questo senso va la scelta dello staff tecnico: vincenti, ma sempre con un occhio di riguardo alle persone”, chiosa Marco Novati.