Il Lombardia Aerospace Cluster guarda all’economia del mare

“Le sinergie tecnologiche tra Blue economy e Space economy sono oggi una delle frontiere più promettenti della ricerca e dell’innovazione”

Il Lombardia Aerospace Cluster (LAC) punta a far atterrare le proprie imprese su nuove filiere produttive. Tra queste, prime fra tutte, quella legata all’economia del mare. Come dimostra la recente partecipazione di una delegazione dell’industria aerospaziale lombarda alla fiera Seafuture 2025 di La Spezia. Un debutto che rappresenta il primo passo di una nuova strategia per allargare le opportunità di business di un comparto di punta della manifattura italiana.

Ala fissa, ala rotante e Spazio: in Lombardia è presente un distretto aerospaziale con una filiera tecnologica e produttiva completa che comprende attività e competenze nei tre principali segmenti del settore. Il Lombardia Aerospace Cluster riunisce imprese e know-how in grado di coprire l’intero ciclo di sviluppo di prodotti aerospaziali: dai sistemi di controllo di volo e di gestione dell’energia, ai sistemi avionici e alle strutture per l’ala fissa, dalle tecnologie per la riduzione di rumore e vibrazioni alla propulsione per l’ala rotante, fino alle soluzioni per il segmento spaziale, come controllo termico, telemetria e propulsione satellitare.

Queste competenze, sviluppate all’interno di una filiera industriale solida e strutturata, possono essere trasferite e applicate anche in altri ambiti strategici, come la difesa, la mobilità avanzata e la cosiddetta Blue economy, l’insieme delle attività economiche legate all’utilizzo sostenibile delle risorse marine e marittime.

La dichiarazione del Presidente del LAC, Paolo Cerabolini

“Le sinergie tecnologiche tra Blue economy e Space economy sono oggi una delle frontiere più promettenti della ricerca e dell’innovazione. Il mare e lo Spazio sono due ambienti estremi, apparentemente agli antipodi l’uno rispetto all’altro, eppure estremamente simili nella necessità di impiegare tecnologie avanzate, sistemi resilienti e capacità di operare in condizioni limite: non sorprende, quindi, che molte soluzioni sviluppate per un settore trovino impiego nell’altro. Il fenomeno è noto come ‘cross-fertilization tecnologica’, un travaso virtuoso di competenze e innovazioni tra settori apparentemente distanti, ma accomunati da sfide sistemiche analoghe. In un mondo dove l’interdisciplinarietà è la chiave dell’innovazione, il connubio tra Spazio e mare rappresenta un nuovo paradigma, una nuova grande opportunità. Il nostro Paese ha il capitale umano e l’esperienza per diventarne leader anche nella Blue economy: serve una visione strategica nazionale integrata che unisca la politica spaziale e quella marittima, valorizzando le sinergie già in atto e incentivando nuove collaborazioni tra le grandi industrie leader nei due settori e le aziende delle due filiere”.

Un esempio concreto: la presenza a Seafuture 2025

Questa capacità di dialogo con altri comparti industriali si è tradotta nella partecipazione del Lombardia Aerospace Cluster alla fiera Seafuture 2025 di La Spezia, uno dei principali appuntamenti internazionali dedicati alle tecnologie marittime e navali. Scopo della partecipazione a questo appuntamento fieristico è stato cavalcare quegli ambiti di tecnologia che vedono applicazioni comuni tra il settore dell’aerospazio e quello marittimo.

Insieme al LAC erano presenti a Seafuture 2025 16 imprese socie, a conferma della volontà del sistema aerospaziale lombardo di ampliare la propria presenza in mercati non esclusivamente aeronautici: ALLdata Srl, Angelantoni Test Technologies, AQM Srl, ARGO di T.M. Fumagalli Srl, Aviochem Srl, CAAST Spa, EBS Elettronica, Grammelot Srl, Italiana Ponti Radio, Jointek Aerospace, MEC-3D, Merletti Aerospace, MPG Instruments Srl, O.V.S. Villella Aerospace Srl, Technosprings Italia Srl e Tecnottica Consonni Srl.

In Lombardia, attualmente, sono 215 le imprese attive nel comparto aerospaziale, per un totale di circa 21.800 addetti, un fatturato complessivo di 6,3 miliardi di euro e 1 miliardo di export, pari a un quarto delle esportazioni italiane di settore. Dati che scattano la fotografia di un sistema produttivo e tecnologico in grado di trasferire competenze e soluzioni verso settori industriali contigui e in espansione, come ad esempio la Blue economy.

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