I paesi dipinti del Lago d’Orta

Murales che raccontano storie, da scoprire con itinerari lontano dalle masse e dal turismo mordi e fuggi, tra le facciate cinematografiche di Legro e l’eleganza affrescata di Orta San Giulio

Settembre dipinge il Lago d’Orta con pennellate di luce dorata che sembrano uscite dalla tavolozza di un maestro. È in questo mese magico che i borghi affrescati rivelano la loro bellezza più intensa: quando la nebbia mattutina si dissolve lentamente, emerge un paesaggio che sembra sospeso tra realtà e sogno. Le prime luci dell’alba accarezzano i murales di Legro, fanno brillare gli affreschi delle antiche dimore di Orta San Giulio, riscaldano i colori delle decorazioni che trasformano ogni angolo in un piccolo capolavoro. Qui l’arte non abita solo nei musei, ma vive sulle facciate delle case, si riflette nelle acque calme del lago, dialoga con il paesaggio in un abbraccio perfetto tra natura e creatività umana. I borghi dipinti del Cusio sono come pagine di un libro illustrato che si sfogliano camminando: ogni vicolo racconta una storia, ogni murale svela un segreto, ogni scorcio regala un’emozione nuova. E questa stagione con la sua luce pulita e i primi accenni d’autunno, è perfetta per scoprire questo museo a cielo aperto dove l’arte si respira a ogni passo, tra borghi dipinti e vicoli che ci sorprendono.

Legro, il borgo dei murales

È dal 1998 che le case di Legro sono affrescate da artisti provenienti da Italia ed Europa, con interpretazioni che seguono il filo conduttore de “Il cinema messo a muro”. La piccola frazione del comune di Orta San Giulio è entrata a far parte, da ormai 22 anni, del circuito nazionale dei “I Paesi Dipinti” che raggruppa in tutta Italia oltre 200 località con muri affrescati, ma Legro ha qualcosa di esclusivo: è l’unico esempio italiano di una straordinaria galleria d’arte a cielo aperto dedicata al cinema prodotto sulle rive del Lago d’Orta. Passeggiando per le sue stradine, ammirando ben 60 opere e divertendosi a scoprirle, ci si imbatte in volti familiari: Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Gianni Morandi, Silvana Mangano, Catherine Spaak, attori che rivivono nelle scene di “Il balordo”, “L’amante segreta”, “Una spina nel cuore”, “La voglia di vincere”, “Il piatto piange” e “La stanza del Vescovo”. Ma non solo cinema: ad ispirare i murales realizzati a Legro sono anche i versi delle opere del poeta conterraneo Gianni Rodari che trasformano alcune facciate in pagine illustrate delle sue fiabe più amate. La sfida di riconoscere attori e pellicole vi terrà impegnati almeno mezza giornata. È una caccia al tesoro en plein air dove ogni angolo racconta una storia e il passato cinematografico italiano rivive sui muri di pietra in un dialogo perfetto tra arte e memoria.

Orta San Giulio, eleganza dipinta

A Orta San Giulio l’arte vive anche sulle facciate dei palazzi storici che si aff acciano sul lago come in un teatro d’acqua. Al centro del paese si trova piazza Mario Motta, un salotto aff acciato sul lago, circondata su 3 lati da edifici ben proporzionati, per buona parte costituita da porticati. Il protagonista indiscusso è il Palazzotto di Orta San Giulio, costruito nel 1582, sulle cui pareti esterne sono presenti gli stemmi dei vescovi, 3 meridiane e il simbolo di Orta San Giulio: l’Hortus Conclusus. Ma è passeggiando per le vie del borgo che si scoprono i veri gioielli: Palazzo Gemelli, lungo la salita della Motta, è un’interessante dimora tardo-rinascimentale sul cui cornicione si possono ammirare decorazioni a fresco ispirate alla mitologia Fiamminga. E poi ci sono le ville liberty che punteggiano il lungolago con le loro decorazioni a fiamma e a conchiglia, ornamenti naturalistici con alghe, fili d’erba, insetti stilizzati, come la celebre Villa Crespi, gestita dal famoso chef Antonino Cannavacciuolo, con il suo minareto che domina il paesaggio. Ogni palazzo racconta una storia attraverso i colori: affreschi sbiaditi dal tempo che rievocano antichi fasti, decorazioni che celebrano la natura, stemmi nobiliari che parlano di potere e prestigio. L’isola di San Giulio, vista da questi lungolago dipinti, sembra essa stessa un quadro incorniciato dall’arte che la circonda, in un dialogo silenzioso, ma emozionante, tra architettura decorata e paesaggio lacustre.

Pogno e Armeno, l’arte che racconta il territorio

Meno conosciuti, ma altrettanto affascinanti, sono i borghi di Pogno e Armeno, anch’essi abbelliti da muri artistici. A Pogno, ad esempio, l’iniziativa è partita nel 2005 e il filo conduttore dei muri dipinti è l’acqua, emblema dell’economia locale basata proprio sulla produzione industriale del rubinetto e dei suoi complementi. Ogni murale racconta il rapporto più che longevo tra l’uomo e l’acqua, dall’uso domestico alla forza motrice, dalla vita quotidiana all’industria moderna. Armeno, sulle alture del Lago d’Orta, è un borgo sospeso nel verde, remoto e affascinante, ma dalla ricca attività creativa. Anch’esso da poco è diventato un paese dipinto. La cucina, la storia e la montagna sono i temi predominanti nelle opere dipinte ad olio su tela, poi fotografate e digitalizzate, che si possono ammirare tra le vie dell’abitato, grazie a un progetto nato pochi anni fa che ha coinvolto amministrazione comunale, Associazioni e giovani del territorio. Qui l’arte murale si fonde con la tradizione gastronomica e la memoria storica, creando un percorso che è insieme viaggio nel gusto e nella cultura locale. D’altronde non tutti sanno che Armeno è conosciuta come la “casa” degli albergatori e che ospita anche un museo a loro dedicato, per l’appunto il Museo degli Alberghieri.

Il mese della luce perfetta

C’è un momento dell’anno in cui i paesaggi e i piccoli borghi rivelano la loro bellezza più autentica: la tarda estate e l’inizio dell’autunno. È in questo lasso di tempo che la luce cambia registro, si fa più calda e dorata, accarezza i murales con una dolcezza che solo questa stagione sa regalare. I colori dei dipinti sembrano accendersi di vita propria: i rossi diventano più intensi, i blu più profondi, i verdi si sfumano in mille gradazioni diverse. E la temperatura dolce rende ancora più piacevole scoprirli a passeggio. La magia di settembre non sta solo nella qualità della luce, ma anche nel ritmo diverso che pervade questi luoghi. Le folle estive si diradano, restano solo i veri appassionati, quelli che sanno apprezzare l’arte senza fretta. È il momento perfetto per sostare davanti ad ogni murale, per scoprire i dettagli che sfuggono quando si è di corsa.

Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi

Foto di Marco Benedetto Cerini

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