Hupac viaggia sul binario della sostenibilità
Un aumento del traffico intermodale europeo del 10,7%. 1,1 milioni di euro di spedizioni stradali e circa 100.000 camion movimentati in più rispetto al 2020. Si chiude positivamente il bilancio
Un aumento del traffico intermodale europeo del 10,7%. 1,1 milioni di euro di spedizioni stradali e circa 100.000 camion movimentati in più rispetto al 2020. Si chiude positivamente il bilancio 2021 di Hupac, il principale gestore di rete nel traffico intermodale europeo, che opera in provincia di Varese con l’hub di Busto Arsizio. La crisi economica non ha frenato la corsa del Gruppo che ha ottenuto sviluppi positivi in tutti i segmenti di trasporto: “Il traffico transalpino è cresciuto dell’11,8% grazie soprattutto al successo del corridoio di quattro metri via Gottardo. Nel traffico non transalpino (+10,4%), i segmenti dell’Europa sud-orientale e sud-occidentale si sono sviluppati in modo molto dinamico – si legge nella nota stampa diffusa da Hupac -. Nel traffico marittimo di container, la ERS Railways, membro del Gruppo Hupac, ha recuperato le perdite dovute alla pandemia dell’anno precedente e ha registrato una crescita soddisfacente dei volumi nonostante la persistente volatilità”.
Il Gruppo si impegna sul fronte della sostenibilità con l’obiettivo di diminuire le emissioni di anidride carbonica. “Rispetto al trasporto tutta-strada, abbiamo risparmiato all’ambiente 1,5 milioni di tonnellate di CO2 e ridotto il consumo di energia di 17 miliardi di megajoule (4,7 miliardi di Chilowattora ndr) – spiega Michail Stahlhut, Ceo di Hupac -. Oltre ad aver alleggerito le strade del trasporto di 21 milioni di tonnellate di merci. Facciamo la nostra parte fornendo un servizio affidabile e gestendo la rete in modo efficiente ed ecologico”.
Lo sviluppo positivo del traffico nel 2021 è legato anche al crescente interesse della logistica per soluzioni di trasporto su rotaia competitive e rispettose del clima. “Con un servizio affidabile, possiamo soddisfare le aspettative dell’industria e trasferire ulteriori volumi sulla ferrovia” specifica Stahlhut. Ma quali sono le possibili azioni da intraprendere? Ecco qualche esempio: fare un reset nel fine settimana per stabilizzare il traffico, rafforzare il coordinamento dei cantieri tra i vari gestori delle infrastrutture e gestire in maniera efficiente il traffico con una notevole riduzione dei tempi di interruzione.
La crisi energetica, però, rischia di mettere in ginocchio il trasporto ferroviario. In diversi Paesi europei i costi per l’energia di trazione sono raddoppiati o addirittura triplicati. “I costi energetici del trasporto merci su rotaia dovrebbero essere valutati in termini macroeconomici – sottolinea Michail Stahlhut -. Possiamo realizzare la svolta verde solo con prezzi competitivi. Un contributo per i costi di trasmissione dell’elettricità servirebbe a mitigare la situazione attuale e manderebbe un segnale importante al mercato”.
Per il futuro ci sono già in cantiere nuovi progetti: “Con la nostra strategia 2021-2026 stiamo impostando un percorso di crescita che soddisfa le aspettative del Green Deal – conclude Hans-Jörg Bertschi, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Hupac SA -. Con una crescita annuale del 7%, puntiamo a un volume di 1,5 milioni di spedizioni stradali nel 2026″. Nei prossimi anni Hupac rafforzerà la sua offerta sul mercato chiave del trasporto transalpino attraverso la Svizzera e lavorerà per migliorare la produttività in modo da compensare la riduzione delle sovvenzioni. “Altre priorità di sviluppo sono l’Italia meridionale, la Spagna, l’Europa orientale e sudorientale. Il programma d’investimento per i prossimi cinque anni prevede 300 milioni di franchi svizzeri per terminali, materiale rotabile e sistemi informatici”.
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