AlLA Fonte della sostenibilità

Investimenti, innovazione e una squadra coesa: questi i punti di forza dell’azienda di Vedano Olona che dal 1975 realizza sistemi per filtrare e depurare i liquidi

Un settore di nicchia e un mercato mondiale, 50 anni di storia e una visione sul futuro estremamente chiara, un imprenditore dalla lunga esperienza e giovani leve che crescono. Può sembrare banale ma è molto veritiero: le radici del successo di un’impresa spesso si trovano semplicemente qui, in quella integrazione e valorizzazione delle differenze che rende un progetto unico e capace di affrontare diverse sfide per la sua flessibilità. Così è per La Fonte di Vedano Olona, nome di riferimento nel mercato internazionale dei sistemi filtranti. Un’idea nata quasi per gioco nel 1975 dalle chiacchiere di 3 amici durante un picnic in riva al lago, che sarebbe poi diventata un progetto solido, che oggi conta più di 30 dipendenti ed esporta quasi per il 50% del fatturato praticamente in tutto il mondo (più di 50 Paesi). Mezzo secolo di vita impone, oltre ai meritati festeggiamenti, qualche riflessione tra risultati raggiunti, una sopraggiunta maturità e un senso di responsabilità verso le nuove generazioni.

Non è persona da troppe autocelebrazioni Roberto Poretti, uno dei due soci fondatori e oggi Presidente de La Fonte. Ci riassume così 50 anni della sua impresa: “Ho iniziato mentre ancora lavoravo per una nota azienda del territorio, che mi ha insegnato moltissimo e, forte di quella esperienza, ho deciso di mettermi in gioco aprendo una mia attività con il mio amico e socio Antonio Andriolo. Il resto è storia. Una storia di famiglia, che oggi, oltre ai miei figli, Andrea, Sonia e Marco, vede in azienda la terza generazione, i miei nipoti. Una storia di impegno e sacrificio, ma anche di crescita continua del fatturato e della realtà produttiva che, partita da uno scantinato a Castiglione Olona, oggi conta uno stabilimento di 4.000 metri quadrati a Vedano. Una storia che ci ha portato dapprima ad affrontare i mercati europei, partendo dalla Germania, per poi arrivare in ogni parte del mondo, persino in Indocina e Thailandia o negli Stati Uniti, attualmente uno dei mercati con le più ampie potenzialità per noi. La fortuna, se vogliamo chiamarla così, è quella di aver sempre saputo rispondere alle richieste del mercato che si sono evolute nel tempo in base alle esigenze anche del contesto sociale”.

In che senso, il contesto ha condizionato la vostra attività?

Pensiamo alla sostenibilità come obiettivo oggi condiviso da tutti. L’attenzione a preservare l’ambiente evitando la diffusione di liquidi o materiali nocivi, ma anche la necessità di ridurre gli sprechi è stato sempre più importante, alla base della continua evoluzione della richiesta dei clienti e quindi della nostra offerta. Noi realizziamo sistemi per filtrare e depurare i liquidi in modo particolare nel settore galvanico (che comprende le attività industriali che si occupano di depositare metalli su altri materiali per migliorare la resistenza, la finitura estetica e le prestazioni, ndr), ma anche per quello orafo e dei circuiti stampati e per il recupero dei metalli preziosi. Oggi si recupera tutto, evitando che materiali potenzialmente nocivi finiscano nelle acque, ma anche riducendo gli sprechi, che poi è il cuore dell’economia circolare.

Ci può fare un esempio?

Il settore orafo che è di immediata comprensione anche ai non addetti ai lavori. É evidente quanto possa essere rilevante recuperare e riutilizzare gli scarti preziosi. I nostri filtri, per rispondere a questa richiesta, sono sempre più precisi e permettono di recuperare le pagliuzze ottenute durante la lavorazione anche se di dimensioni microscopiche, fino ad 1 micron. Immaginate quanto questo possa impattare sull’intero settore, ma anche su quello della moda e degli accessori, la valigeria, l’occhialeria. Oggi in questi ambiti ci sono i nostri principali clienti.

Si può ben immaginare che la precisione sia il vostro punto di forza.

Certamente. Per questo puntiamo sul controllo qualità. La progettazione è tutta in capo al nostro staff tecnico che assembla in autonomia tutti i componenti realizzati anch’essi per la maggior parte qui: i dettagli sono fondamentali. Il nostro punto di forza è la capacità di investire continuamente in tecnologie e macchinari altamente produttivi e flessibili. In una parola, si può dire che la nostra capacità è stata quella di innovare costantemente: nel tempo abbiamo introdotto nuovi trattamenti per eliminare le sostanze nocive, nuove tecnologie e apparecchiature su misura.

Altri punti di forza?

Sicuramente i legami personali. Da una parte, come detto, quello con i clienti. L’importanza del confronto e di essere vicini ai nostri partner ci ha portato a presidiare tutte le fiere dei nostri settori di riferimento, come VicenzaOro e OroArezzo, ma anche all’estero ad esempio ad Hong Kong. Ma non solo il rapporto con i clienti è vitale. Al primo posto ci sono le nostre persone: negli anni abbiamo riscontrato una sempre maggiore preparazione dei giovani, anche grazie alle scuole professionali. Un punto di forza è stata la possibilità di avere professionisti molto preparati. Oggi abbiamo una squadra con una media di 35 anni. Ci troviamo in sintonia con il team e con il territorio al quale cerchiamo di restituire quanto abbiamo ricevuto. Del resto, se l’impresa va bene, a mio parere, deve esserci un ritorno per tutti. I rapporti umani in azienda si basano sulla fiducia e sul coinvolgimento di tutti per gli obiettivi comuni. Non ultimo, c’è il legame con la famiglia: oggi siamo alla terza generazione. Siamo tutti diversi, ma in comune abbiamo la passione per il lavoro.

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