A lezione di green economy
Sono stati 40 i lavori presentati al concorso organizzato nell’ambito del Pmi Day 2021, il progetto di orientamento allo studio promosso dalla Piccola Industria di Univa. Dopo le visite virtual
Sono stati 40 i lavori presentati al concorso organizzato nell’ambito del Pmi Day 2021, il progetto di orientamento allo studio promosso dalla Piccola Industria di Univa. Dopo le visite virtuali in azienda, agli studenti di terza media del territorio è stato chiesto di raccontare, a proprie parole, il significato di sostenibilità. Sono emersi tanti spunti. C’è chi ha realizzato un video. Chi si è improvvisato poeta. Chi, invece, disegnatore. Chi, da vero ingegnere in erba, ha realizzato un modellino di produzione. In quattro hanno vinto la “competizione”. Scopriamo i lori nomi
C’è chi ha realizzato un video fingendosi attore per un giorno. Chi, invece, si è lasciato ispirare dalla poesia. Qualcun altro, matita alla mano, ha dato sfogo alla fantasia disegnando. Tanti modi diversi di interpretare un unico concetto: raccontare la sostenibilità. A svolgere questo compito sono stati i ragazzi di terza media nell’ambito del progetto Pmi Day, la più importante manifestazione di orientamento allo studio del Varesotto, portata avanti dal Comitato per la Piccola Industria dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Dopo le visite virtuali nelle imprese, i ragazzi hanno partecipato al concorso organizzato dal Pmi Day e hanno dovuto spiegare il significato di “Green Economy”. Obiettivo dell’iniziativa: far conoscere alle studentesse e agli studenti cos’è un’impresa, di cosa si occupa e quali competenze servono per entrare a far parte del mondo del lavoro. Su 40 progetti ricevuti dalla giuria interna di Univa, quattro si sono aggiudicati il titolo di vincitori. Sono i lavori di Marco Moretti della classe 3B dell’IC Carminati di Lonate Pozzolo, di Gaia Balbiano della classe 3B dell’IC Longhi di Saltrio, di Greta Fantini della classe 3B dell’IC Galvaligi di Solbiate Arno e di Federico Mazzuca della classe 3B della scuola Anna Frank di Varese.
Durante il mese di novembre sei imprese del territorio hanno aperto virtualmente i cancelli delle proprie realtà produttive agli studenti. Le telecamere di Univa, attraverso interviste agli imprenditori e servizi video, hanno illustrato cosa si cela all’interno di queste realtà. Alle riprese video sono seguite, poi, sei puntate webinar. Gli incontri virtuali hanno riunito molti studenti. Più di 4.000 per la precisione, per un totale di 203 classi coinvolte, provenienti da 39 scuole varesine e 29 diversi Istituti Comprensivi della provincia. 2.500, invece, sono state le visualizzazioni delle visite sul canale YouTube di Univa. Le aziende che hanno partecipato sono: Btsr International Spa di Olgiate Olona (Progettazione, produzione sistemi elettronici di controllo ad uso industriale), Eurojersey Spa di Caronno Pertusella (Tessitura, tintoria, stamperia), Irca Spa di Gallarate (Produzione di cioccolato e semilavorati per panificazione e pasticceria), LATI – Industria Termoplastici Spa di Vedano Olona (Produzione, trasformazione e commercio in conto proprio e conto terzi di granulati termoplastici e loro manufatti), Maglificio Alto Milanese Srl di Busto Arsizio (Fabbricazione tessuti a maglia) e la Rettificatrici Ghiringhelli Spa di Luino (Costruzione di macchine utensili – rettificatrici senza centri).
“Siamo convinti che anche quest’anno il Pmi Day sia riuscito a centrare l’obiettivo – afferma Giancarlo Saporiti, Presidente uscente del Comitato Piccola Industria di Univa –. Da un lato, diffondere la cultura d’impresa tra le nuove generazioni. Dall’altro, trasmettere loro maggior consapevolezza riguardo a temi sempre più al centro dell’attenzione da parte di imprese, istituzioni ed enti internazionali. In questo caso, il tema della sostenibilità”. Interpretato dagli studenti vincitori del concorso seguito alle visite in azienda in maniera trasversale. Sia in termini di contenuti, sia di forma. “Per un futuro sostenibile” è il titolo della poesia scritta da Marco Moretti, a cui si accompagnano anche due disegni. Nel primo il protagonista è il Pianeta che si alimenta, attraverso una spina elettrica, di energia sostenibile. Il secondo disegno, invece, mette a confronto due realtà: da una parte, con colori scuri, sui toni del grigio, è raffigurata la società moderna, dove regna l’inquinamento. Dall’altra, attraverso colori brillanti e accesi, è disegnata la sostenibilità. Il messaggio è: “Se vuoi salvarlo, la prima regola è non abbandonarlo, la seconda è rispettarlo, la terza non imbrogliarlo. Un’altra possibilità non ci sarà. Per salvare il pianeta il tuo aiuto ci vorrà”.
Anche in un altro lavoro premiato il protagonista è sempre il Pianeta, interpretato da una donna questa volta. Indossa una gonna molto particolare: è spezzata, assomiglia un po’ ad un vaso rotto. Per terra ci sono i pezzi. Questo per spiegare che se l’uomo non salvaguarderà l’ambiente, il mondo prima o poi si sgretolerà. Lo illustra nel suo testo Gaia Balbiano: “Se ognuno di noi considerasse la Terra come fosse casa sua, sicuramente non lascerebbe rifiuti in giro”. All’Istituto di Solbiate Arno, gli studenti si sono improvvisati attori e hanno realizzato un video. “Per me essere sostenibile significa essere attenta alla mia salute, quella degli altri e quella dell’ambiente in cui viviamo. Ciascuna persona è inconsapevolmente responsabile del peggioramento delle condizioni del nostro pianeta e alimenta questo processo prendendo scelte sbagliate di vita quotidiana”, racconta la vincitrice Greta Fantini, citando alcuni esempi di comportamenti da evitare: abbandonare i rifiuti contribuendo alla distruzione degli habitat naturali, non seguire la raccolta differenziata, sprecare acqua aumentando il rischio di siccità.
L’ultimo lavoro è quello di Federico Mazzuca della scuola Anna Frank di Varese. L’idea è molto originale: “Ho deciso di creare una cartiera che introduce elementi ecosostenibili. Nel modellino ho rappresentato le fasi principali della fabbricazione del rotolo di carta. Ho raffigurato il bosco da cui si ottengono i tronchi. Ho riprodotto l’interno della cartiera con le vasche di trasformazione del legno che si collegano al raffinatore e poi al tino miscelatore. Da qui ho costruito la macchina continua. La fabbricazione della carta parte dalla raccolta del legno da cui si ricava la cellulosa”.
Ad aggiudicarsi un premio speciale è la classe 1E dell’Istituto Comprensivo Crespi di Busto Arsizio. Gli undicenni, al di fuori del concorso del Pmi Day, hanno voluto interpretare il compito assegnato ai colleghi di banco più grandi. “Cari figli del 2053” è il titolo del lavoro. Si tratta di una “poesia dorsale”, ovvero di un testo poetico scritto sovrapponendo il dorso di vecchi libri oppure di testi dimenticati nelle biblioteche scolastiche con l’obiettivo di donare loro nuova vita.
I lavori dei ragazzi premiati