Cosa resterà di un evento globale
La Fondazione Milano Cortina 2026 sta mobilitando 130mila candidature di volontari provenienti da 165 Paesi
A poche settimane dall’accensione della Fiamma Olimpica, avvenuta il 26 novembre 2025, come da tradizione nella città greca di Olimpia, la macchina che porterà all’evento dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 è a pieno regime. A guidare le operazioni, fin dall’inizio c’è la Fondazione Milano Cortina 2026, istituita a fine 2019. Il suo compito? Organizzare, promuovere e comunicare gli eventi sportivi e culturali relativi ai Giochi in collaborazione con il CIO (Comitato Olimpico Internazionale), l’IPC (International Paralympic Committee), il CONI, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e le istituzioni locali ovvero le città di Milano e Cortina d’Ampezzo, la Regione Veneto, la Regione Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano.
Presieduta da Giovanni Malagò e guidata dal Ceo Andrea Varnier, la Fondazione opera secondo un modello di governance pubblico-privato: gli occhi sono puntati non solo sulla garanzia del successo sportivo dell’evento, ma anche sull’eredità economica e sociale di lungo periodo che eventi di questa portata hanno sui territori, in ragione di un impegno di risorse non solo private, ma anche pubbliche.
“Da anni lavoriamo per promuovere una società più inclusiva e attiva collaborando con scuole, Università, luoghi di lavoro e partner – sottolinea a Varesefocus il Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò –. L’obiettivo è chiaro: fare in modo che l’impatto dei Giochi non si esaurisca in due mesi di competizioni, ma continui nel tempo. Questa visione di lungo periodo si sta già traducendo in risultati concreti, grazie ai progetti che realizziamo in sinergia con i nostri stakeholder: dal miglioramento dell’accessibilità delle linee metropolitane di Milano ai progetti educativi e sociali in tutta Italia per promuovere il movimento, la sostenibilità e la parità di genere. È questo, per noi, il vero significato dei Giochi: un cambiamento che nasce prima dell’evento e la cui legacy (eredità, ndr) continuerà molto dopo la sua conclusione”.
Capitale umano: volontari, pubblico, giovani e inclusione
Accanto alle opere infrastrutturali e agli investimenti economici, i grandi eventi si fondano soprattutto sulle persone e Milano Cortina 2026 non fa eccezione: la movimentazione di volontari e pubblico dà la misura di un entusiasmo e una partecipazione significativi. Per il Programma Volontari le candidature hanno superato quota 130mila per 18mila posti disponibili, con partecipanti provenienti da 165 Paesi diversi. Dopo l’Italia, le adesioni più numerose arrivano da Stati Uniti e Francia. Particolarmente rilevante è la disponibilità a partecipare sia ai Giochi Olimpici sia a quelli Paralimpici, indicata da quasi la metà dei candidati. Un fenomeno, quello dei volontari, che conferma la capacità dei Giochi di generare coesione sociale, competenze e senso di appartenenza: dietro i numeri c’è una forte motivazione condivisa rispetto alla partecipazione in prima persona ad un evento storico ed anche una forma di cittadinanza attiva globale. Sul fronte della partecipazione di pubblico, i numeri al momento sono sintomo di forte interesse: degli 1,6 milioni di biglietti complessivi, oltre 850mila sono stati venduti nei sette mesi intercorsi dall’apertura delle vendite alla prima decade di novembre. La distribuzione delle vendite mostra una domanda crescente non solo in Italia, ma anche in Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Canada. Accanto a ciò, la Fondazione si è impegnata per lasciare anche una eredità per lo sviluppo delle persone e delle comunità con il programma GEN26 che coinvolge scuole e Università in percorsi educativi dedicati allo sport, alla sostenibilità e alla cittadinanza attiva. In collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico ha preso vita anche il progetto Adaptive Winter Sport che promuove corsi di avviamento agli sport invernali per persone con disabilità.
Stime di impatto ed eredità: cosa resterà sui territori
Un’indagine Ipsos per Visa, partner tecnologico dei Giochi, segnala che il 64% delle Pmi prevede un impatto positivo sul proprio business, mentre il 95% ritiene che le economie locali trarranno vantaggio dal flusso turistico e dai nuovi investimenti. Numeri e percentuali che fanno di Milano Cortina 2026 un acceleratore di crescita per interi distretti economici, dalla filiera dell’ospitalità a quella delle costruzioni e dei servizi. L’eredità più evidente dei Giochi è quella che si concretizza in opere e strutture pensate per durare. A Milano, il Villaggio Olimpico e Paralimpico diventerà una residenza universitaria, rispondendo alla crescente domanda di alloggi per studenti. L’Ice Park di Rho Fiera Milano sarà riconvertito in padiglione multifunzionale, destinato a rafforzare il ruolo del capoluogo lombardo come hub di eventi e congressi internazionali. A Predazzo (provincia di Trento), il villaggio costruito nella Scuola Alpina della Guardia di Finanza sarà riqualificato in chiave di efficienza energetica e accessibilità, restando poi a disposizione di atleti e giovani del territorio.
Quel che è certo è che il valore dei Giochi potrà essere valutato solo a posteriori e sarà misurato non solamente in termini di medaglie, ma in rapporto alla capacità di trasformare un evento sportivo in un progetto di sviluppo territoriale e umano.
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La foto di questo articolo è di Mattia Ozbot


