Pronta al via una nuova Generazione d’Industria
Il progetto di Confindustria Varese quest’anno taglia il traguardo dei 15 anni di attività. Scopo dell’iniziativa: diffondere la cultura di impresa
‘‘Ho ricevuto la borsa di studio nell’ambito di Generazione d’Industria nel 2020 mentre frequentavo il quinto anno di ragioneria. Dopo le superiori, ho ottenuto prima la laurea triennale in amministrazione e finanza, successivamente la magistrale in amministrazione e controllo e un master in crisi d’impresa all’Università LIUC di Castellanza. La borsa di studio mi ha permesso di investire risorse nella mia formazione e ha rappresentato una grande opportunità di crescita personale e professionale”. È questa l’esperienza di Leonardo Comodo, ex studente dell’Istituto E. Stein di Gavirate, tra i 756 giovani premiati in questi anni nell’ambito del progetto di Confindustria Varese, Generazione d’Industria, l’iniziativa nata nel 2011 con la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa firmato dall’Associazione datoriale insieme alla Provincia di Varese e all’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e oggi riconosciuta a livello nazionale come una delle best practices del Sistema confindustriale. Obiettivo: diffondere la cultura di impresa tra i giovani e nelle scuole.
Quest’anno il progetto ha compiuto 15 anni: un traguardo celebrato durante un evento di kick-off organizzato da Confindustria Varese che si è svolto in Eolo Spa, Società Benefit leader in Italia nella fornitura di connettività tramite tecnologia FWA (Fixed Wireless Access), con headquarter a Busto Arsizio e partner storico del progetto. Un momento corale in cui, oltre ad aver festeggiato il quindicesimo anno di attività e il lancio di una nuova edizione, è stato rinnovato il Protocollo d’Intesa, da cui tutto è partito. Un atto che ribadisce la volontà congiunta di istituzioni, scuole e imprese di mantenere e sviluppare un rapporto sistemico e strategico per il futuro dei giovani e del tessuto produttivo locale.
“Dall’inizio di Generazione d’Industria, abbiamo coinvolto oltre 70 aziende, 9 istituti tecnici industriali e 11 istituti economici – racconta Tiziano Barea, Presidente della BTSR International Spa e fondatore del progetto –. Abbiamo organizzato oltre 600 stage e contribuito a creare una comunità di persone tra imprenditori, Hr, tutor aziendali, docenti e dirigenti scolastici, che hanno dedicato un importante impegno nel costruire una maggiore conoscenza dell’industria nelle scuole e delle scuole nell’industria”. Nel tempo ha preso corpo un nuovo paradigma, un nuovo modo di collaborare tra sistema produttivo e quello della formazione.
“Generazione d’Industria ha rappresentato per gli studenti un’occasione unica di apprendimento e di confronto con il mondo dell’imprenditoria – afferma Cristina Paris, professoressa dell’Isis Valceresio di Bisuschio, come testimonianza di uno degli istituti del territorio che aderiscono da sempre al progetto –. Questa iniziativa ha costituito, fin dal suo avvio, un importante valore aggiunto: integrare l’attività didattica con un’esperienza pratica. Ha permesso di rendere più concreti gli apprendimenti, rafforzare le competenze trasversali e avvicinare i contenuti scolastici alle dinamiche reali del mondo del lavoro. Fondamentale è stato il dialogo con gli imprenditori che hanno guidato, stimolato e orientato gli studenti”. Il rinnovo del Protocollo d’Intesa, secondo Marco Magrini, Presidente della Provincia di Varese, “è una scelta di responsabilità e visione. L’Ente lavora per raccordare i profili in uscita con le esigenze del mercato del lavoro che nella nostra provincia è fortemente caratterizzato dal settore manifatturiero. Abbiamo ancora lavoro da fare insieme. Secondo la Camera di Commercio varesina, il 71% delle aziende segnala difficoltà a reperire figure tecniche. Generazione d’Industria valorizza il ruolo formativo delle imprese, permette alle scuole di mostrare i risultati raggiunti e, con la premiazione finale, riconosce pubblicamente le competenze dei ragazzi”.
È attraverso iniziative come questa che si può parlare di un’integrazione tra scuola e impresa. “Ribadiamo il nostro impegno a sviluppare costantemente questo rapporto sistemico – sottolinea Giuseppe Carcano, Provveditore Ufficio Scolastico Territoriale –, assicurando l’evoluzione di un progetto al passo con le esigenze del contesto socioeconomico e in sintonia con lo sviluppo di competenze trasversali e imprenditoriali e le aspirazioni dei nostri studenti”. Un’iniziativa che non potrebbe esistere senza il sostegno e il supporto delle imprese varesine. Come, ad esempio, Eolo: “Siamo convinti che la nostra attività quotidiana si cali in un ricco ecosistema composto da persone, imprese, scuole e istituzioni, in cui ogni attore rappresenta una componente fondamentale – precisa Ilaria Pasquali, Hr Director dell’azienda di Busto Arsizio –. Questa consapevolezza ci ha portato a diventare Società Benefit, ma anche a cogliere preziose occasioni di collaborazione mirate alla valorizzazione di tale ecosistema. Tra queste, Generazione d’Industria, partnership che rinnoviamo da oltre 10 anni e che ci permette di contribuire alla costruzione di un ponte tra scuola, giovani e mondo del lavoro. Crediamo che questo percorso rappresenti un’opportunità concreta per restituire valore al territorio”.
Tra le realtà che supportano l’iniziativa da diverso tempo, anche KPMG che, da qualche mese, ha un ruolo particolarmente significativo nel progetto. La società, infatti, ha messo a disposizione delle imprese che aderiscono a Generazione d’Industria, un modello e strumenti operativi per misurare l’impatto sociale ed economico nell’aderire all’iniziativa: “I KPI definiti misurano risorse investite (aziende coinvolte e ore di formazione), attività realizzate (incontri scuola-impresa e stage), benefici per i giovani (competenze e occupabilità) e impatti sul territorio (riduzione del mismatch lavoro-competenze, rafforzamento del tessuto industriale) – racconta Chiara Brunisso, Manager, KPMG Advisory Sustainability & Climate Changes Services –. Le survey, le analisi cumulative e le storie di impatto permettono di rendere visibili i risultati e la reputazione generata. Le imprese possono così integrare i dati nei propri bilanci di sostenibilità, valorizzando il ritorno sociale ed economico delle iniziative. Generazione d’Industria diventa quindi uno strumento concreto di competitività e responsabilità per le aziende partecipanti”.
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