Ecco come i robot (sempre più intelligenti) stanno cambiando l’industria 

Intervista a Leonardo Leani, Robotics Division Manager della multinazionale ABB, sui nuovi trend globali della robotica nel sistema manifatturiero: “Siamo di fronte a una nuova era”

“La carenza di manodopera, specie quella qualificata, l’integrazione sempre più pervasiva delle tecnologie AI, la sostenibilità, la spinta verso una maggiore customizzazione dei prodotti e l’incertezza geopolitica che impatta le catene di fornitura e le strategie aziendali. Questi fenomeni stanno ridefinendo le priorità e le modalità di impiego della robotica industriale, aprendo la strada a nuovi paradigmi tecnologici e organizzativi”. Non fosse altro per il fatto che “la robotica rappresenta una soluzione efficace per trovare vantaggi competitivi per le sfide insite in questi trend”. In fatto di robot e del loro uso (“sempre più autonomo e versatile”) nelle aziende “siamo di fronte a una nuova era”. Su questo ha pochi dubbi Leonardo Leani, Responsabile della Divisione Robotics in Italia e della Business Area Robotics & Discrete Automation di ABB Spa. A cambiare molti paradigmi è, come spiega il manager in questa intervista rilasciata a Varesefocus, a margine dell’incontro “I macrotrend della robotica nell’industria”, organizzato da Confindustria Varese insieme al proprio Gruppo Giovani Imprenditori nell’ambito del ciclo “Breakfast Brief: geopolitica, tecnologia e mercati”, è l’AI: “Grazie alle innovazioni rese possibili dalle diverse tecnologie di Intelligenza Artificiale, incluse quelle generative, stiamo spingendo l’innovazione oltre un mondo statico di procedure operative e programmazione, verso uno in cui i robot possono pianificare ed eseguire in autonomia una vasta gamma di compiti in maniera sempre più semplice”. Il punto di vista di Leani è quello privilegiato di esperto che, all’interno di ABB, multinazionale punto di riferimento nella robotica, nell’automazione e nell’energia, fa parte anche del Team Globale, responsabile dello sviluppo della strategia a livello mondiale della Business Line Industries. Non solo, Leani dal 2010 è anche componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana di Robotica e Automazione (SIRI). Dal 2022 ricopre anche la carica di Consigliere all’interno del Consiglio Direttivo di Ucimu.  

In che modo l’Intelligenza Artificiale si inserisce nei trend della robotica?  

Sin dagli inizi, la storia della robotica e dell’AI si sono sviluppate su percorsi paralleli ma adiacenti e interconnessi, quali “mente” e “braccio” delle macchine flessibili per antonomasia. L’Intelligenza Artificiale rappresenta il cuore pulsante della nuova generazione di robot industriali. Più i robot diventano semplici da utilizzare e programmare e aumentano l’autonomia, più si ampliano gli ambiti di applicazione, diventando indispensabili anche per piccole e piccolissime aziende. In questo contesto, tutte le tecnologie di intelligenza artificiale giocano un ruolo fondamentale aggiungendo al robot nuove funzionalità e aumentandone la semplicità d’uso. Oggi, grazie a tecnologie AI come computer vision, il machine learning, reinforcement learning, la navigazione naturale, i robot sono in grado di interpretare dati in tempo reale, adattarsi a condizioni variabili e contesti poco strutturati, ottimizzando autonomamente i processi. Nelle imprese, questa sinergia si traduce in maggiore efficienza, qualità, sicurezza e facilità d’uso.  

Ci può fare degli esempi concreti di tecnologie e soluzioni che si stanno oggi sperimentando nei laboratori e che presto troveranno applicazione nell’industria? 

Abbiamo esperimenti nei laboratori con robot che possono apprendere i task da eseguire, interpretando il linguaggio naturale umano. Non siamo più noi a dover imparare il linguaggio dei robot, ma sono loro che “capiscono” il nostro linguaggio. In alternativa possono imparare a eseguire un task “osservando” l’operatore e replicando poi i compiti svolti, con possibilità di ottimizzazione di alcuni parametri quali il tempo ciclo o l’efficienza energetica. L’AI generativa è usata per tradurre il linguaggio naturale in codice per i robot. Questo significa che possiamo utilizzare l’AI per scrivere i programmi dei robot. L’AI può supportare il programmatore a scrivere i programmi robot in RAPID, il linguaggio di programmazione ABB o generare in modo autonomo dei percorsi robot in RobotStudio, l’ambiente di simulazione e programmazione offline proprietario di ABB. Anche qui senza guardare troppo al futuro, possiamo vedere già oggi applicazioni che semplificano notevolmente l’operatività. In sintesi, direi che la semplificazione e la capacità di operare in ambienti non strutturati grazie all’AI sono trend più rilevanti della robotica: più i robot diventano semplici da utilizzare e programmare, più si ampliano gli ambiti di applicazione, raggiungendo anche piccole e piccolissime aziende.  

Quali, invece, le applicazioni già in uso? 

Ad esempio, sono già disponibili commercialmente soluzioni per la logistica chiamata Robotic Item Picker, in cui un robot potenziato da AI è in grado di prelevare e smistare qualsiasi tipo di oggetto, anche se non l’ha mai visto prima, con produttività estremamente elevate in termini di prelievi orari. Nei centri logistici, flussi enormi di materiale di varie forme, dai capi di abbigliamento alle scatole di diversi formati e buste, vengono smistati dai robot integrati da soluzioni proprietarie ABB di AI. L’intelligenza artificiale consente al robot di riconoscere gli oggetti e di determinare la strategia più efficace ed efficiente per il prelievo. Altro esempio di tecnologia innovativa ABB è quella degli Automous Mobile Robot equipaggiati con Visual Slam (Visual Simultaneous Localization and Mapping): soluzione, anche questa, basata su una tecnologia AI proprietaria di ABB per la navigazione autonoma. Queste navette sono in grado di mappare in modo autonomo lo spazio in cui muoversi senza necessità di alcuna infrastruttura fisica specifica, riconoscere ostacoli come carrelli, ostacoli, persone e di adattare autonomamente il loro percorso per completare la missione.  

Come i nuovi trend dell’automazione robotizzata contribuiranno a cambiare il volto dell’industria nel prossimo decennio a livello di processi produttivi e prodotti? 

L’automazione robotizzata è destinata a trasformare radicalmente l’industria. I sistemi produttivi diventeranno più “intelligenti”, flessibili e versatili, consentendo produzioni efficienti in lotti sempre più piccoli e customizzati. Le produzioni saranno realizzate in fabbriche sempre più automatizzate in maniera intelligente, ma dove la supervisione e la gestione richiederanno competenze umane sempre più specializzate. L’uomo resterà come sempre al centro con la responsabilità di programmare e supervisionare il funzionamento delle “macchine”. Questa evoluzione renderà l’industria più competitiva, sostenibile e attrattiva per le nuove generazioni di professionisti. 

Quali saranno, invece, i possibili impatti a livello di economia circolare, sostenibilità e logistica? 

La robotica è un abilitatore per una maggior sostenibilità sotto diversi aspetti. I robot anzitutto contribuiscono a ridurre gli sprechi di materiale, ottimizzare i consumi energetici e migliorare la tracciabilità dei processi. La vita utile dei robot, inoltre, può essere estesa grazie ad attività di revamping di parti meccaniche o del controllore. Nei nostri 6 centri globali Workshop Repair Robotics, ad esempio, rigeneriamo robot e periferiche riportandoli a condizioni “come nuove”, inserendoli così nell’economia circolare. Grazie al servizio di buy-back, i clienti possono rivendere robot inattivi o obsoleti invece di smaltirli. Inoltre, si stanno sviluppando molteplici applicazioni in cui la robotica è attore principale dell’economia circolare nel ciclo di vita dei prodotti, partecipando alle fasi di smontaggio e riciclo. Esempi di applicazioni molto efficaci riguardano soprattutto il riciclo di materiale elettronico. OmniCore™ è la nuova piattaforma di controllo dei robot ABB che offre soluzioni di automazione caratterizzate da maggiore velocità, precisione e sostenibilità, garantendo al contempo importanti risparmi energetici rispetto alla precedente generazione di controllo. Un altro esempio è la tecnologia PixelPaint ABB, che ottimizza la verniciatura con precisione, riducendo significativamente l’overspray e di conseguenza i trattamenti che consumano acqua ed energia elettrica. Questo migliora efficienza, riduce i consumi e abbatte le emissioni. Tale tecnologia consente design personalizzati, ampliando le possibilità di personalizzazione delle finiture per soddisfare le richieste dei clienti. 

Qual è il posizionamento dell’Italia e delle sue imprese nello scenario tecnologico globale della robotica? Quali i nostri punti di forza? Quali i nostri punti deboli? 

L’Italia occupa una posizione di rilievo nel panorama globale della robotica, grazie a un tessuto industriale ricco di Pmi innovative e creative, oltre a una base di costruttori di macchine e system integrator conosciuti e apprezzati a livello internazionale. I settori del packaging, delle macchine utensili e dell’automazione flessibile delle nostre imprese rappresentano eccellenze riconosciute a livello internazionale. La capacità di innovazione e la creatività per la customizzazione delle soluzioni sono sicuramente un punto di forza e un vantaggio competitivo fondamentale. Le dimensioni ridotte della maggior parte delle nostre aziende, in alcuni casi, può tuttavia appresentare un limite per competere sui mercati globali.   

Più in generale, come si pone l’Europa sullo specifico fronte della robotica rispetto alla competizione con Cina e Usa? 

L’Europa dispone di una capacità di sviluppo e R&D che rappresenta una eccellenza (le nostre università e i centri di ricerca sono ai primi posti al mondo in termini di sviluppo e innovazione). In termini di produzione, i costruttori europei si trovano ad affrontare la crescente competitività analogamente a tutti gli altri ambiti manifatturieri. Per mantenere la leadership, l’Europa deve adottare una strategia più coesa, integrata e aumentare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, formazione e sostenere l’innovazione nelle imprese con programmi a sostegno degli investimenti. 

Dal globale al locale: quali le opportunità che i nuovi trend aprono ai sistemi produttivi di territori come quello della provincia di Varese, fatto di tante piccole e medie imprese e con una radicata presenza del comparto delle macchine utensili? 

Oggi le tensioni geopolitiche rendono necessaria una revisione delle catene di approvvigionamento al fine di aumentarne la resilienza. Stiamo assistendo a una regionalizzazione delle produzioni, fenomeni di reshoring e nearshoring.  L’automazione robotizzata, neutralizzando il gap sul differenziale dei costi produttivi, rappresenta un’incredibile opportunità per essere competitivi anche nei paesi caratterizzati da un elevato costo del lavoro. Territori come la provincia di Varese, caratterizzati da una forte presenza di Pmi e da una tradizione di eccellenza in alcuni comparti e segmenti, possono trarre grande beneficio dall’adozione di una maggiore automazione robotizzata flessibile, versatile e autonoma. L’automazione flessibile, l’introduzione di robot, cobot e AMR, permettono di migliorare la qualità, aumentare la produttività, accedere a nuovi mercati e massimizzare la profittabilità. 

Al di là degli aspetti più prettamente tecnologici, quali sono i risvolti dal punto di vista delle competenze delle risorse umane? Quali le nuove professioni che si stanno affermando e si affermeranno e ci cui le imprese avranno sempre più bisogno? Quali gli studi che è possibile consigliare ai ragazzi per affermarsi in questo scenario? 

L’evoluzione tecnologica richiede nuove competenze e contribuisce a far nascere nuove professioni. Le figure professionali più richieste includono esperti in robotica applicata, intelligenza artificiale, analisti di dati, esperti in manutenzione avanzata e cybersecurity industriale. Un’indagine effettuata nel 2022 a livello globale da ABB Robotics sull’istruzione, ha rilevato che l’80% dei professionisti dell’istruzione vede i robot e l’automazione plasmare il futuro dell’occupazione nei prossimi dieci anni, ma che solo un istituto scolastico su quattro utilizza attualmente i robot nei programmi di insegnamento; la necessità di una formazione sull’automazione robotizzata è davvero più grande che mai. Per rispondere a questa necessità, ABB offre al mondo delle scuole un ampio pacchetto formativo messo a disposizione degli insegnanti delle scuole di II grado e ITS; un vero ecosistema che comprende materiali didattici, percorsi teorico-pratici, corsi online pensati sia per gli insegnanti sia per gli studenti e una serie di pacchetti software – tra cui appunto gli elementi citati prima – Wizard Easy programming, RobotStudio® e RobotStudio® AR Viewer App – e ovviamente i robot, celle plug and play per comprendere e affrontare le problematiche legate alla robotica industriale e collaborativa. Inoltre, siamo orgogliosi delle edizioni del nostro contest, alla sua settima edizione nel 2025: ABB RoboCup. 

Di cosa si tratta? 

L’ABB RoboCup – riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come competizione ufficiale in ambito scientifico-tecnologico – è molto più di una gara scolastica: è un progetto strategico che unisce scuola, impresa e innovazione per formare le competenze del futuro. Per le aziende, i centri di ricerca e le istituzioni che la sostengono, significa investire nei giovani, offrendo loro un’opportunità concreta di misurarsi con la robotica e le tecnologie dell’industria 4.0. Questa iniziativa rappresenta un ponte tra formazione e mondo produttivo, dove gli studenti sviluppano non solo abilità tecniche, ma anche capacità di lavorare in squadra e risolvere problemi complessi. ABB RoboCup contest contribuisce a rendere l’industria più attrattiva per le nuove generazioni, promuovendo ambienti di lavoro moderni, tecnologici e sostenibili. Sostenere questo progetto significa costruire una cultura industriale orientata al futuro, fondata su innovazione, responsabilità e valorizzazione dei talenti. 

L’Italia spesso paga dazio sul fronte delle competenze Stem a livello di numero di iscrizioni dei giovani ai percorsi di studio scientifici. Crede che ciò rappresenti un gap competitivo del nostro sistema anche a livello di robotica? 

Sì, il divario nelle competenze Stem, rappresenta un ostacolo significativo. La bassa attrattività dei percorsi scientifici limita la disponibilità di talenti qualificati, penalizzando la competitività del sistema industriale. È fondamentale promuovere l’orientamento nelle scuole, fin dai primi anni, valorizzare le discipline tecnico-scientifiche e favorire la collaborazione tra imprese e istituzioni per la creazione di programmi formativi mirati. Il forte sviluppo degli Its rappresenta sicuramente una delle soluzioni, garantendo il coordinamento e allineamento tra il mondo della scuola e quello delle imprese. Investire per sostenere un maggior sviluppo delle competenze specifiche della robotica è sicuramente un modo per garantire un sistema industriale competitivo e sostenibile nel nostro Paese. 

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