Una casa lontano da casa
Per quale motivo atleti provenienti da un Paese tanto lontano dall’Italia come l’Australia, dovrebbero decidere di venire ad allenarsi proprio sulle sponde del Lago di Varese? A spiegarlo
Per quale motivo atleti provenienti da un Paese tanto lontano dall’Italia come l’Australia, dovrebbero decidere di venire ad allenarsi proprio sulle sponde del Lago di Varese? A spiegarlo è la testimonianza diretta del centro di preparazione olimpica e paralimpica del governo australiano in Europa con sede a Gavirate, esempio lampante della vocazione sportiva del territorio varesino. Che si è confermato, anche nel 2022, ai primi posti nella classifica de Il Sole 24 Ore per indice di sportività
L’arciere Michele Frangilli, la ginnasta Romina Laurito, la sollevatrice Giorgia Bordignon, tutti e tre di Gallarate. I canottieri Federica Cesarini di Cittiglio ed Elia Luini di Gavirate, il nuotatore Nicolò Martinenghi di Varese, lo schermidore Daniele Crosta di Busto Arsizio e poi ancora i nuotatori paralimpici Federico Morlacchi di Luino e Arianna Talamona di Varese, il paraciclista Fabrizio Macchi anche lui varesino. Cos’hanno in comune questi atleti nati e cresciuti nel Varesotto? Tutti, in diverse annate, discipline e sport hanno regalato alla provincia di Varese una medaglia olimpica o paralimpica. Non a caso nell’ultimo rapporto sulla Qualità della Vita 2022 pubblicato da Il Sole 24 Ore, tra le provincie più sportive d’Italia, quella all’ombra delle Prealpi risulta tra le prime 10, in nona posizione per l’esattezza. Prima in assoluto per sport paralimpici e molto ben posizionata anche per quello che riguarda il mondo dello sport femminile (6°). Ottimi i risultati varesini anche, nella categoria sport individuali, per il nuoto (7°) e gli sport indoor (10°) come ginnastica, judo, lotta, pugilato, scherma, taekwondo, tennis da tavolo e tiro a segno. Tra gli sport di squadra, bene il volley (11°). Il territorio di Varese, negli ultimi anni, ha sempre occupato le prime posizioni della classifica stilata da Pts (Profit to share) per Il Sole 24 Ore, calcolata su 32 diversi indicatori, confermando una vocazione sportiva decisamente al di sopra della media.
Tra gli esempi più significativi e curiosi quando si parla di sport made in Varese c’è di sicuro l’Australian Institute of Sport – European Training Centre (AIS) con sede a Gavirate, il centro di preparazione olimpica e paralimpica del governo australiano in Europa. Impossibile non domandarsi per quale motivo uno dei Paesi più lontani geograficamente dall’Italia abbia deciso di aprire, precisamente sulle sponde del Lago di Varese, una base d’allenamento per atleti di primissimo respiro, dotata di palestra, laboratori, un centro ricerca e sale polifunzionali, insieme anche ad una lavanderia, una sala giochi, un bar e una mensa. A rispondere a questa domanda è Fiona de Jong, Direttrice dell’AIS, nonché componente dell’Australian Olympic Commitee da ben 12 anni: “Gavirate è una piccola realtà al centro dell’Europa con tutte le caratteristiche essenziali per l’allenamento dei nostri atleti.
“Gavirate è una piccola realtà al centro dell’Europa con tutte le caratteristiche essenziali per l’allenamento dei nostri atleti”
Poi c’è Malpensa che con il suo aeroporto garantisce di raggiungere tutte le principali destinazioni europee in poche ore. Ed è proprio in Europa che si svolgono gran parte delle competizioni mondiali. A questo si aggiungono le numerose eccellenze naturali, dal lago alle strade, i meravigliosi parchi e i percorsi per la corsa. E poi ancora le strutture sportive, come il Palazzetto dello Sport, senza dimenticare la nuova pista d’atletica e il Palaghiaccio. La chiave del successo della nostra presenza è la stretta collaborazione con il territorio, le attività locali e le associazioni sportive. Noi ci crediamo e ci sentiamo parte integrante della comunità locale”.
L’hub australiano in terra varesina, una vera e propria “casa lontano da casa”, ogni anno mobilita decine di centinaia di sportivi provenienti da tutto il mondo, non solamente dalla lontana terra dei canguri. “Quest’anno prevediamo di raggiungere il record di 10.000 pernottamenti e questo solamente contando le 25 camere doppie della nostra struttura di Gavirate. Con il supporto di alloggi sparsi per la provincia, arriveremo ad ospitare fino a 120 atleti al giorno nel periodo estivo”, precisa de Jong. Tra gli sportivi che trovano casa sulle sponde del Lago di Varese, la maggior parte sono canottieri, ma non sono i soli: “Per la prima volta nella storia abbiamo ospitato la nazionale australiana di calcio maschile, che ha già confermato di voler tornare proprio nel mese di maggio – spiega di nuovo la Direttrice dell’AIS –. Anche in questo caso il ruolo chiave lo gioca il territorio e la possibilità di organizzare partite amichevoli con i prestigiosi club locali e i grandi nomi come Juventus, Milan e Inter. E poi non possiamo dimenticare i grandi classici, come il basket, la canoa, il ciclismo e soprattutto la nuova spinta degli sport invernali verso i Giochi di Milano Cortina 2026, che ha portato e porterà diversi ragazzi e ragazze nell’hub di Gavirate. Di sicuro gli atleti australiani hanno la priorità per noi, ma siamo qui per lo sport e per aiutare gli sportivi provenienti da ogni parte del mondo a raggiungere il loro potenziale. Siamo sempre aperti a nuovi Paesi che abbiano voglia di sperimentare il sistema agonistico australiano”. Ma quali sono le caratteristiche del territorio varesino che gli atleti di tutto il mondo trovano così performanti ed idonee per i loro allenamenti? “Qui abbiamo trovato un territorio molto fertile, ricettivo, aperto. Varese è terra di eccellenze, lo sport è solo una di queste. Dalle salite per il ciclismo, ai sentieri per la corsa, al lago grande e senza vento perfetto per il canottaggio, la canoa, il kayak e ovviamente il calcio, sport nazionale italiano. Non da ultimo il clima, né troppo freddo né troppo caldo per gran parte dell’anno”, chiosa Fiona de Jong.
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