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L’appuntamento è al Copertificio Sonnino di Besozzo, uno splendido relitto d’archeologia industriale con vista sul fiume Bardello, capannoni diroccati ma pieni del fascino fin de siècle, quando il Varesotto marciava spedito verso l’industrializzazione, con complessi che ne avrebbero fatto conoscere il nome nel mondo.
Parte dell’antica fabbrica è stata resa di nuovo agibile per mostre, incontri con l’arte, perfino cineforum, e naturalmente gli spazi sono una manna per i fotografi, per la luce morbida che penetra dai finestroni e la magia dei chiaroscuri ai piedi delle grandi colonne che sorreggono altissimi soffitti.

Alla scoperta di uno dei gruppi di teatro amatoriale più attivi in provincia di Varese. La dimostrazione che l’arte del recitare è anche dar corpo ai sogni inseguendoli dietro un gesto o una parola

Niente di meglio per ambientare gli scatti alla Compagnia Duse - uno dei gruppi di teatro amatoriale più attivi in provincia - nata nel 2008 per volontà di Silvia Sartorio e altri sette soci fondatori, Matteo Tibiletti, Francangelo Gianella, Massimiliano Allegretti, Maura Tombolato, Cornelia Patella, Davide Galva e Amina Palma.
Assieme a Silvia, attrice professionista e insegnante in diverse scuole di teatro, diplomata all’Accademia dei Filodrammatici di Milano e notissima non soltanto dalle nostre parti, arrivano alla spicciolata gli allievi della “Duse”, perché la compagnia besozzese, oltre a produrre spettacoli, insegna a recitare a chiunque ne abbia voglia, dai bambini in età scolare agli adulti magari in pensione, basta la passione.

Già, perché una volta che si è saliti su un palcoscenico è difficile non proseguire nell’impresa, anche soltanto per esprimere meglio se stessi, guardarsi dentro per capire se la psicologia del personaggio da interpretare è simile o meno alla nostra.
La “Duse” nacque per l’interessamento dell’allora assessore alla Cultura di Besozzo, Christian Prada, che volle ricreare in paese una compagnia amatoriale di livello e riportare nel teatro locale la commedia “La moglie del dottore”, di Silvio Zambaldi, messa in scena giusto un secolo prima. Silvia Sartorio, che a Besozzo vive da anni, sposata a Costantino Di Claudio, chef e proprietario della rinomata “Osteria del Sass” proprio dietro il Faro, si mise in pista e trovò subito l’appoggio dei suoi allievi di allora, Matteo Tibiletti in testa.
Così nacque l’Associazione culturale della Compagnia Duse, e il 12 aprile 2008 si andò in scena con la commedia di Zambaldi, successo pieno e repliche, anche se ad esibirsi c’era gente che, fino ad allora, non aveva mai calcato le tavole di un palcoscenico.

“Ci fece molto piacere inaugurare di nuovo il Teatro Duse, da tempo a Besozzo c’era l’esigenza di una sala che accogliesse spettacoli di prosa in maniera continuativa. Esistevano compagnie amatoriali, ma per lo più dialettali, noi abbiamo voluto dare un tocco diverso, e con la volontà e l’applicazione di tutti ci siamo riusciti”, spiega Silvia, che ha scelto di vivere fuori dalla “pazza folla” delle città e dalle piccole e grandi invidie dei colleghi.
Oggi la Compagnia Duse è una realtà ben strutturata, che produce due spettacoli l’anno, uno con protagonisti i corsisti con la regia di Silvia Sartorio, l’altro scritto da Matteo Tibiletti e prodotto dall’associazione di cui è presidente, con gli allievi migliori e qualche aggiunto esterno.
“Tutto viene fatto da noi, i costumi, a volte molto elaborati, sono realizzati da Grazia Russotto e Milena Rustioni, le scenografie da Sara Cremona. Nella stagione in corso abbiamo rappresentato “Verso l’ora zero”, di Agatha Christie, con il teatro esaurito e gente in piedi, con il pubblico invitato a indovinare durante lo spettacolo il nome dell’assassino, e il mio “Cuore di pulpebra”, che richiama anche nel titolo il pulp e la cinematografia di Quentin Tarantino e dei fratelli Cohen. Anche in questo caso abbiamo avuto un successo pieno, con il pubblico entusiasta nonostante la drammaticità della pièce e il linguaggio crudo”, dice Matteo Tibiletti.

Silvia Sartorio: “Abbiamo quasi 50 allievi in totale, molti ragazzi imparano già qualcosa a scuola e poi vogliono perfezionarsi da noi”

Nello scorrere i programmi degli anni passati, si notano titoli interessanti, lavori meno noti di grandi autori, come per esempio “Il raggiratore”, di Carlo Goldoni, messo in scena nel 2015, o “La ragazza compromessa”, del celebre attore e cabarettista tedesco Karl Valentin, del 2014, spettacolo che ha avuto parecchie repliche anche fuori da Besozzo. Tibiletti ha invece dedicato una pièce alla disabilità, “La stanza di Sonia”, e ottenuto due premi per il testo di “Denti di diamante”, entrambi prodotti nel 2015.

“La nostra forza ci viene dai corsi, realizzati con il patrocinio del comune di Besozzo, e divisi in tre sezioni: junior e ragazzi, cui insegniamo a valorizzare le capacità espressive attraverso il gioco del teatro; adolescenti, per chi già vuole avvicinarsi alla recitazione, e adulti, per chi ha già una minima esperienza di corsi o pratica teatrale. Abbiamo quasi 50 allievi in totale, molti ragazzi imparano già qualcosa a scuola, da quando un decreto regionale regola l’insegnamento del teatro, e poi vogliono perfezionarsi da noi. La sede delle prove è il Centro Divers’età di via Zangrilli, qui a Besozzo, e la sala ci è concessa dal Comune. Con la nuova amministrazione, infatti, c’è una buona collaborazione”, sostiene Silvia Sartorio.

“Diversi corsisti si sono fatti poi strada, penso a Maura Tombolato, che recita in una compagnia milanese, e a Lia Locatelli, diventata attrice professionista. Anche Anna Bonomi lavorò con noi e insegnò un anno a Besozzo. I nostri allievi vengono da diversi luoghi della provincia: Varese, Buguggiate, Sesto Calende, Arcisate, e alla fine dei corsi spesso capita di fare repliche del saggio in teatri locali. Abbiamo portato i nostri spettacoli all’Apollonio di Varese, per la rassegna dell’Endas, a Germignaga, Carnago, Maccagno, Ganna, Arcumeggia e Laveno”, fa eco Matteo Tibiletti.
La Compagnia Duse organizza da tempo anche interessanti stage estivi nella sala del Centro anziani di Brenta, chiamando attori professionisti come docenti: da Gabriele Di Luca, del Carrozzone Orfeo di Milano, ad Antonio Zanoletti, Corrado Accordino, Chiara Petruzzelli e Antonella Voce, allieva quest’ultima di Gigi Proietti.

“Organizziamo anche corsi per i gruppi scout e collaboriamo con il teatro di Andrea Gosetti, e la “Duse” ha uno spazio nella Casa delle Associazioni di Besozzo, con sede nella vecchia stazione ferroviaria ristrutturata. Ormai siamo una realtà riconosciuta, e i nostri attori sono spesso chiamati a partecipare a festival o serate in provincia. Recentemente abbiamo preso parte, unica compagnia non dialettale, alla rassegna teatrale “Ra Sciloria”, e tenuto una serata in memoria di Calogero Marrone, l’impiegato dell’anagrafe di Varese che salvò diversi ebrei prima di essere deportato in un campo di sterminio”, racconta Silvia Sartorio, con una delle due figlie, Arianna, (l’altra è Cecilia, che al Duse è già salita sul palcoscenico), voce promettente di sicuro avvenire.
Gli allievi più giovani sono arrivati alla spicciolata al vecchio Copertificio Sonnino. Ci sono Laura Zanetton, Alice Pezzoli, Sofia Iura, Filippo Coglio, Serena Casarin, Alessio Di Manna, Antonietta Alì, Barbara Cocco, Stefano Moreni e Giulia Puliga, accanto alle “chiocce” Silvia, Matteo e Francangelo. C’è voglia di imparare e di mettersi in gioco, ma soprattutto di divertirsi regalando ali alla passione e al sentimento, perché fare teatro è anche questo, dar corpo ai sogni inseguendoli dietro un gesto o una parola. Del resto, per dirla con Eduardo, “il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita”.

Per informazioni:
www.compagniaduse.altervista.org
compagniaduse@gmail.com
tel. 335 7316031



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