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Lo spazio non è enorme, approssimativamente 900 m². Il numero di dipendenti è da classica Pmi della provincia di Varese: 22. Eppure passeggiando al fianco del fondatore e proprietario Giuseppe Niesi tra i corridoi e i macchinari di Cumdi Srl, si ha la percezione di trovarsi in uno spazio dalle infinite possibilità. La freddezza non è di casa nello stabilimento di Germignaga. Varcata la soglia dell’azienda – laboratorio, nata nel 1979 come produttrice di micro-utensileria per l'elettronica e successivamente specializza nella rettifica in tondo di cilindri in metallo duro, calore, dedizione e passione non mancano negli occhi di chi, dopo più di 30 anni, sa ancora stupirsi per ogni piccola cosa.

Impegno sociale e umanitario, cuore green, innovazione: le caratteristiche dell’impresa di Germignaga tra i leader europei nel settore della rettifica dove “non si butta via niente”

“Ci ha letteralmente preso il cuore” spiega Niesi ricolmo di entusiasmo, raccontando della prima emozionante edizione del “Premio letterario la Rondine. Ti scrivo questa lettera” patrocinato dalla sua impresa. Quello che trapela tra le righe, tuttavia, è la sincera e reale dedizione ad un impegno sociale a tutto tondo, anche sul fronte del sostegno a progetti rivolti al “Terzo Mondo”, che ormai da tempo Cumdi porta avanti in parallelo alla tradizionale attività aziendale. Qualcosa d’insolito solo per chi poco conosce il tessuto produttivo del Varesotto. Caratterizzato, più di quanto si pensi, dalla dedizione per la cultura d’impresa, senza fare un solo passo indietro sul fronte delle attività aziendali e dell’innovazione. Ambiti in cui la società di Giuseppe Niesi è, ad esempio, proprietaria di un brevetto europeo sulla rettifica e possiede 3 certificazioni ISO (9001, 14001 e 18001). Tasselli di un puzzle che fanno dell’azienda, così come spesso avviene per le imprese locali operanti nelle attività di rettifica, una delle principali realtà del settore a livello europeo. Cos’è, perciò, che fa la differenza in questa Pmi della zona del luinese, votata al costante miglioramento tecnologico? Ce lo spiega Niesi con una frase tanto semplice quanto d’impatto: “Ogni dipendente si sente imprenditore qui”.

Una storia aziendale tra le cui righe trapela la sincera e reale dedizione ad un impegno sociale a tutto tondo, portato avanti ormai da tempo in parallelo alla tradizionale attività economica

Il che significa valorizzare al meglio le risorse ed incentivare l’iniziativa di ciascun addetto, retribuendo in maniera adeguata un’idea innovativa che l’azienda ha deciso di sfruttare. Un lavoro quotidiano, fatto dalla “politica dei piccoli passi” che portano, di giorno in giorno, a migliorie tecniche ed innovative. L'obbiettivo primario di Cumdi è quello di fornire lavorazioni di alta qualità su cilindri grezzi, in modo tale da evitare agli utensilieri qualsiasi problema legato alla fase di preparazione del materiale. L’impresa varesina, infatti, partendo dalle barrette grezze di metallo duro, esegue tutte le operazioni di rettifica, taglio, smusso, cono, cava e intestazione sul materiale che sarà trasformato in utensile, mettendo a punto un semilavorato. Il ciclo produttivo, dunque, è completo: dal materiale grezzo alla rettifica, dalla marcatura laser al confezionamento personalizzato, passando per la progettazione e la costruzione di macchinari di rettifica studiati specificatamente per la lavorazione del metallo duro. “Chi meglio di noi che usiamo le macchine tutto il giorno può costruirne una? Ne conosciamo ogni pregio e ogni difetto e possiamo crearne ad hoc tarate sulle nostre esigenze” afferma il fondatore di Cumdi, che su qualità e prodotti all’avanguardia per la realizzazione delle sue attrezzature uniche non pone freni di alcuna sorta. “Possiamo permettercelo perché non rivendiamo le nostre macchine, non dobbiamo prestare attenzione all’essere competitivi sui prezzi: usiamo il meglio del meglio, curando i dettagli e quando una macchina è in produzione, non si ferma più”.

Cumdi è dotata di un impianto fotovoltaico per il risparmio energetico, un impianto di riciclo d’aria per migliorare l’ambiente lavorativo e di una struttura di riciclo acqua piovana per il risparmio idrico e il raffreddamento dei macchinari

Semplice? Ovviamente no. Eppure non è finita qui. Le sorprese in Cumdi proseguono nell’attenzione alle emissioni. L’azienda infatti fa del rispetto ambientale una battaglia giornaliera, declinata in diversi aspetti fondamentali della vita aziendale. Definibile a tutti gli effetti impresa green, Cumdi è dotata di un impianto fotovoltaico per il risparmio energetico, un impianto di riciclo aria per migliorare l’ambiente lavorativo e di una struttura di riciclo acqua piovana per il risparmio idrico e il raffreddamento dei macchinari. Non vi è alcun consumo di acqua corrente, né di oli ed emulsioni nocivi per l’ambiente e i materiali di scarto prodotto quotidianamente dallo stabilimento, vengono rigenerati in polvere di metallo, riutilizzata a sua volta per creare il materiale di partenza per la realizzazione del semilavorato. E così il cerchio si chiude. Ma quali sono gli obiettivi per il prossimo futuro di questa azienda? Cumdi, non avendo la capacità economica per creare altre sedi nel mondo, è attualmente alla ricerca di potenziali partner settoriali, forte della sua presenza nel mercato estero di paesi come Germania, Svizzera e Inghilterra. Una propensione internazionale (l’azienda esporta il 95% del proprio fatturato), ma con le forti radici ben piantate sul territorio. L’azienda, italianissima, sfoggia con orgoglio il tricolore nel logo aziendale ed ha resistito, senza pensarci due volte, alla tentazione di espatriare oltre il vicino confine, persino quando le occasioni erano a dir poco ghiotte. “Se devo morire – chiosa serafico Giuseppe Niesi – preferisco farlo in Italia ed essere un italiano che lavora meglio degli svizzeri”, d’altra parte “lo dicono gli stranieri che noi siamo unici”.



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