Per Luca Spada, Amministratore Delegato di Eolo Spa (operatore di telecomunicazioni attivo nei collegamenti Internet a banda ultralarga) si è trattato di “accedere ad un patrimonio di relazioni e risorse che speriamo ci permettano di fare il grande passo, puntando ad una crescita dell’azienda non solo veloce, ma strutturata e duratura nel tempo”. Per Fabrizio Brogi, Presidente del Cda di Nau! (produzione e rivendita di occhiali) l’obiettivo è stato più o meno lo stesso: “Supportare il progetto di crescita in Italia, ma soprattutto all’estero, perché negli ultimi anni siamo cresciuti ad una media del 30%, ma non ci basta, vogliamo aumentare il passo”. Borsa Italiana offre alle imprese diverse opportunità per fare un salto di qualità industriale e finanziario. Non solo la quotazione sui mercati e i vari listini. Un’altra via messa a disposizione del sistema produttivo è quella del Progetto Elite, di cui l’Area Finanza e Agevolazioni dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese rappresenta lo sportello sul territorio all’ombra delle Prealpi.
 

Sono 9 le imprese riconducibili alla provincia di Varese che aderiscono al Progetto di Borsa Italiana che ha lo scopo di aiutare le migliori società a cambiare pelle e perfezionare l’organizzazione, il rapporto con le banche e il grado di internazionalizzazione. Attraverso l’apertura al mercato dei capitali

“Elite - spiega Fabio Brigante, Relationship Manager - Primary Markets di Borsa Italiana - è la piattaforma di servizi gestita per supportare le società nei loro percorsi di sviluppo, non solo attraverso la quotazione”. Mettere a disposizione delle imprese competenze industriali, finanziarie ed organizzative per affrontare le sfide dei mercati internazionali; affiancarle in un processo di cambiamento culturale ed organizzativo;  migliorare i rapporti con il sistema bancario e imprenditoriale. Questi gli obiettivi che si prefigge Elite attraverso un percorso diviso in tre fasi. La prima, denominata “Get Ready” , volta a fornire gli strumenti operativi. La seconda, “Get Fit”, prevede un test di auto-valutazione dell’impresa per individuare le aree di miglioramento su cui lavorare per ottenere il Certificato Elite. La terza, “Get Value”, durante la quale l’azienda, una volta ottenuta la certificazione Elite, ha accesso ad una community selezionata di private equity, investitori istituzionali, banche, imprenditori, manager di gruppi quotati, professionisti di Borsa Italiana.  
“Dopo oltre tre anni dal suo lancio - racconta Fabio Brigante -  Elite non è più un progetto ambizioso ma una realtà affermata a livello internazionale che consente di supportare oltre 300 campioni in Italia e in Europa. Gli imprenditori sono accomunati dal fatto di essere disposti ad uscire dalle barriere culturali dei propri settori e a confrontarsi sia con realtà imprenditoriali simili per prospettive, sia con la comunità finanziaria. Molte Pmi italiane non hanno l’abitudine a tradurre le strategie in un linguaggio adeguato a dialogare con gli investitori. Con la partecipazione a Elite gli imprenditori hanno a disposizione tutti gli strumenti per ridurre questi gap”. Tra le imprese che aderiscono al progetto, la quota maggiore, pari al 36%, è rappresentata da imprese della Lombardia. Di queste, quelle riconducibili alla provincia di Varese sono 9. Eolo e Nau!, ma non solo. Altro esempio è rappresentato dalla Arioli Spa (produzione di macchinari per il finissaggio tessile) “Con la crisi si sono aperti spazi per la crescita per aggregazione - spiega Carmelo Zocco Amministratore Delegato di Arioli Spa -. La nostra idea è quella di creare, attraverso l’acquisto di altre società operanti nel settore stampa e tintura, un gruppo in grado di dare all’industria del settore un’offerta completa”. Da qui la scelta di Elite. Spiegata in un video che è possibile vedere sul sito del Progetto dove sono contenute tutte le testimonianze delle società aderenti. Tra cui c’è la Confezioni Andrea (produzione di teli copriauto e protezioni per il trasporto di veicoli): “Vogliamo -  racconta il Direttore Generale, Andrea Tavelli - essere presenti in qualsiasi angolo più remoto del globo col nostro servizio che già oggi offriamo alle più importanti case automobilistiche mondiali”, ma per riuscirci, aggiunge l’Amministratore Delegato, Paola Tavelli “sentiamo il bisogno di migliorare la struttura organizzativa interna, sia quella verso l’esterno, attraverso un networking con altri imprenditori”. Per Luca Meana, Direttore Finanziario di Pusterla 1880 (packaging di alta gamma), invece, la meta è quella di trasformare l’azienda in un “polo aggregante” del settore. E in questo Elite può rappresentare “uno strumento e una vetrina per accedere a risorse finanziarie che serviranno a supportare lo sviluppo futuro a medio e lungo termine”.
 

Tra gli aderenti ad Elite: Eolo, Nau!, Arioli, Confezioni Andrea, Pusterla 1880, Sapio, Pianoforte Holding, TPS Group, Ilpea

In scenari come quelli in cui si muove Pusterla 1880, secondo Fabio Brigante di Borsa Italiana, Elite può rappresentare l’opportunità giusta: “Una società Elite, durante il percorso, è facilitata nell’adozione di strumenti manageriali, gestionali ed organizzativi; ha accesso a professionalità sofisticate e visibilità su capitali necessari per portare avanti progetti di crescita ambiziosi ed innovativi”. Tanto che fino ad oggi tra le imprese che hanno aderito “ci sono state circa 20 operazioni con private equity, oltre 20 emissioni di bond, 4 quotazioni su Aim Italia e oltre 15 annunciate (ne vedremo alcune nel 2016) e oltre 80 operazioni di Merger & Acquisition, a testimonianza della vivacità di queste aziende”.
Per Alberto Dossi, Presidente di Sapio (gruppo di Monza, produttore di gas industriali e medicinali, con un’unità locale anche a Busto Arsizio), ad esempio Elite è, da una parte,  “un progetto molto serio e una sfida per confrontarci con realtà quotate in Borsa”, e dall’altra, “una straordinaria opportunità per i nostri manager di crescere e arrivare ad una governance più sicura”. La presenza in Elite rappresenta “un momento di confronto con altre aziende” anche  per Pianoforte Holding (a cui fanno capo i marchi Carpisa, Yamamay e Jaked), come spiega Carlo Palmieri.
A completare il quadro della partecipazione dell’industria varesina all’Elite della finanza d’impresa italiana è l'adesione di TPS Group (aerospazio).



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