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Da umili, ma straordinari, “spazzini dei boschi”, a risorse innovative per l’ambiente, la salute e l’economia circolare. Stiamo parlando di funghi, e se a questa parola visualizzate solo un bel piatto di porcini o un’insalata di ovoli freschi la storia dell’azienda IoBoscoVivo di Vergiate vi farà cambiare prospettiva. A guidare questa impresa c’è Luigi Panno, beneventano con una passione per la micologia maturata fin dalla prima giovinezza, approfondita durante gli studi alla facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Napoli, e poi consolidata con una seconda laurea in Biologia e un dottorato di ricerca all’Università di Torino. La frequentazione delle valli piemontesi, patria elettiva di funghi e fungiatt, e l’incontro con l’imprenditore varesino Flavio Vergani - titolare della Kcs srl di Vergiate, specialista in elettronica e tecnologia e appassionato di ambiente - hanno creato le condizioni per far nascere IoBoscoVivo.

L’azienda nasce nel 2013 con tre parole d’ordine che ne sintetizzano la filosofia: ambiente, benessere, libertà. Un po’ azienda agricola e un po’ laboratorio di ricerca, IoBoscoVivo è infatti partita dall’utilizzo dei funghi come bonificatori naturali dell’ambiente. “In questo ambito abbiamo messo a frutto diverse e importanti collaborazioni con le Università di Milano, Varese e Pavia - spiega Luigi Panno - e abbiamo investito nella ricerca per utilizzare i funghi su territori degradati da inquinanti e metalli pesanti e colonizzati da piante esotiche. Grazie all’utilizzo di funghi è iniziata la riqualifica dei suoli e la bonifica di aree come il cosiddetto ‘cono di volo’, un’area boschiva a sud dell’aeroporto di Malpensa pesantemente inquinata dalle emissioni degli aerei”.

Successivamente, l’azienda ha deciso di focalizzarsi anche sul benessere dell’uomo specializzandosi nella produzione e commercializzazione di prodotti alimentari nutraceutici, cioè caratterizzati da principi nutrienti che hanno effetti benefici sulla salute, a base di funghi medicinali, definiti “smart functional food”, che permettono di integrare la dieta con prodotti salutistici.

Infine, a completare la filosofia aziendale è la volontà di comunicare la libertà legata alla possibilità di entrare in contatto con la natura e conoscere l’importanza dell’ambiente che ci circonda.

Un po’ impresa agricola e un po’ laboratorio di ricerca avanzato. IoBoscoVivo è una realtà di Vergiate

Un programma ambizioso, che in pochi anni ha portato IoBoscoVivo a diventare la prima azienda produttrice in Italia di funghi Shiitake (Lentinula erode) coltivati in modo biologico, con clienti come Cortilia e il circuito NaturaSì. Si tratta di un fungo di origine asiatica che è attualmente il secondo fungo commestibile più consumato al mondo. Gli Shiitake sono detti anche “funghi del benessere”, buoni e ricchi di sostanze preziose. Quelli prodotti da IoBoscoVivo inoltre hanno una marcia in più proprio grazie all’attività di ricerca del laboratorio di Vergiate: “I nostri Shiitake sono stati selezionati nel nostro laboratorio tra più di 100 ceppi di funghi. Il nostro ceppo risulta ricco di vitamine e microelementi (in particolare Vitamina D) e ciò è dovuto all’esclusivo metodo di coltivazione da noi brevettato integrato con la crescita su legno e l’esposizione dei funghi alla luce solare. Possiedono inoltre molecole come il Lentinano (utilizzato per prevenire i tumori), l’Eritadenina (alleata per ridurre il colesterolo) ed altre molecole che rinforzano il sistema immunitario e proteggono il fegato”.

La società ha sviluppato dal 2015 un Sistema di gestione integrato per l’ambiente e la responsabilità sociale recentemente sviluppato in base alla Norme ISO 14001:2015 e SA 8000:2014. Inoltre è già in possesso delle Certificazione BIO e sta lavorando per le certificazioni Biosuisse, Vegan e Demeter. Tra gli obiettivi a breve termine anche l’integrazione del sistema di gestione integrato con la qualità (ISO 9001:2015) e la certificazione agri-biodinamica. In catalogo diversi prodotti a base del magico fungo orientale, molto apprezzato anche in macrobiotica: dai funghi essiccati al granulato, fino a preparazioni per risotti, tutti rigorosamente bio.

“Per la coltivazione dei nostri funghi abbiamo scelto la zona di Mergozzo, in Val d’Ossola, una zona molto vocata, dove c’è acqua pura e un’altitudine che permette di coltivare in serra tutto l’anno. Abbiamo rilevato le serre di una floricoltura, che sono state convertite in un’ottica di economia circolare”.

Alla coltivazione e trasformazione di funghi Shiitake, l’azienda ha affiancato una serie di prodotti per gardening e florivivaismo: “Si tratta di piante micorrizate, inoculi fungini e miceli terricoli che permettono di produrre nel proprio orto o giardino diverse qualità di funghi”.

Il suo business: la micologia, utilizzata sia per il benessere dell’uomo sia per bonificare ambiente e aree altamente inquinate

Si possono scegliere inoculi (cilindretti di legno inoculati con micelio di fungo) di diverse specie, da far crescere in un tronco d’albero, oppure inoculi miceliari terricoli pronti per essere seminati in campo, in orto o nel proprio giardino di casa. O infine si può piantare un albero micorrizato, che, se localizzato in un ambiente adatto, può arrivare, dopo qualche anno, a produrre porcini o addirittura tartufi.

Dietro a tutto questo, oltre ad una solida attività economica, c’è anche una scelta culturale. “In Italia manca una cultura del fungo - dice Panno -. Eppure sono organismi importantissimi per la terra e per l’uomo. Basti pensare che ogni anno si scoprono circa 600 nuovi metaboliti utili”. Per avvicinare sempre più persone a questo magico mondo e comunicare l’importanza dei funghi per l’ambiente e per l’uomo, nei progetti di IoBoscoVivo c’è anche la realizzazione di orti botanici micologici, per dare vita ad una “green community” che possa riunire gli appassionati di micologia per condividere il progetto di creare un’oasi micologica nel proprio giardino. A chiudere il cerchio una micoteca per la preservazione dei funghi, in cui sono collezionate differenti specie che possono essere di grande interesse per futuri studi biotecnologici, ecologici e farmacologici.

 

Varese ha scoperto un nuovo fungo

Il variegato e per certi versi ancora sconosciuto mondo dei funghi si è arricchito recentemente di una nuova specie, scoperta nell’area delle Alpi Lepontine da un giovane e appassionato micologo varesino. Il nuovo fungo, che è stato chiamato Otidea saliceticola, è stato individuato all’Alpe Devero, in provincia Verbania, da Marco Cartabia, che da molti anni frequenta la zona dove fino ad oggi ha catalogato circa 250 specie di funghi. Durante un’escursione effettuata l’estate scorsa sul Monte Cazzola, visitando alcuni dei peculiari ambienti artico-alpini che caratterizzano quest’area, la sua attenzione è stata attirata da questo “strano” fungo tra i salici nani. Con l’aiuto di due colleghi micologi (Matteo Carbone e Pablo Alvarado) sono state effettuate una serie di analisi che hanno confermato l’ipotesi iniziale che si trattasse di una specie non ancora descritta alla scienza. Le indagini effettuate in questo studio hanno portato alla luce l’esistenza di un campione attribuibile ad Otidea saliceticola raccolto in contesto simile a quello del Monte Cazzola, in Val Sesia. Il micologo però non era giunto alla conclusione che si trattasse di una specie “nuova” lasciando la questione in sospeso. La scoperta è stata recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Ascomycete.org. (M. G.)



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