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Non solo Università “delle imprese per le imprese”, ma impresa essa stessa con un impatto economico e occupazionale diretto sul territorio.

A 25 anni dalla sua fondazione, la LIUC – Università Cattaneo traccia un bilancio attraverso la ricerca “Generare valore per le persone e il territorio: 25 anni di impegno LIUC” condotta da Andrea Venegoni, ricercatore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio (CeRST) della LIUC, con la supervisione del professor Massimiliano Serati, Direttore del CeRST. Non uno studio autocelebrativo, ma una ricerca rigorosa svolta con metodologie econometriche accreditate dalla letteratura scientifica (metodo VAR) e l'utilizzo di dati ufficiali provenienti da fonti istituzionali (Istat, Miur, Almalaurea).  

Il risultato che la ricerca di Andrea Venegoni ci consegna è quello di un'Università veicolo di sviluppo socio economico, capace di innescare spinte a favore dell'occupazione e del prodotto interno lordo dell'intera Lombardia: 1.400 occupati attivati all'anno su scala regionale (tenendo conto degli impatti indiretti di filiera, dell'indotto e della spesa degli studenti) e più di 100 milioni di valore della produzione.

La LIUC partecipa in maniera significativa alla performance economica della Lombardia. A un anno dal conseguimento della laurea, 100 laureati LIUC generano un circuito economico che contribuisce a un incremento del PIL lombardo per oltre 18 milioni di euro e ad una crescita dei consumi di 14 milioni di euro, oltre a 6 milioni di investimenti in più.

Il dato positivo vale anche nel medio periodo, in un orizzonte di 5 anni, con il PIL che aumenta di circa 100 milioni di euro, i consumi di 70 milioni e gli investimenti di 25 milioni di euro.

1.400 occupati attivati all’anno su scala regionale per un valore della produzione di 100 milioni di euro. E poi ancora l’aumento del Pil di 18 milioni, dei consumi di 14 milioni e degli investimenti di 6 milioni ogni 100 laureati sfornati. Da  una ricerca del CeRST  emerge il ritorno economico derivante dalla presenza sul territorio della LIUC

“L’evidenza empirica dà conferma di due aspetti fondamentali - spiega il Professor Serati -. Il primo riguarda il contributo che il capitale umano e l’economia della cultura possono dare al salto di qualità di un Paese, come il nostro, che esibisce uno dei più bassi tassi di presenza di laureati in Europa. Il secondo aspetto è più specifico: a parità di altre condizioni, la capacità dei laureati LIUC di contribuire al PIL è superiore alla media dei laureati nazionali, il che conferma quanto sia vincente lavorare sul profilo complessivo dei giovani, che è fatto non solo di competenze e conoscenze, ma anche di esperienze all’estero, di interazione quotidiana con il sistema delle imprese, di cultura imprenditoriale e di molto altro” . Sul fronte locale, si evidenzia un effetto catalitico rispetto all'attivazione di nuove imprese: 50 attività commerciali on site collegate all'universo LIUC. “Nuovamente, ad essere premiante è la peculiarità del modello di università: radicamento sul territorio e interazione col sistema produttivo locale non sono vuoti slogan per LIUC, ma modelli di comportamento quotidiano”, dichiara Serati. Che aggiunge: “Va anche sottolineato che il territorio stesso, con la sua vivace tradizione imprenditoriale, ben si presta a rispondere in maniera pronta ed efficace a stimoli esogeni. La ricerca evidenzia che in alcuni settori specifici (commercio, immobiliare, entertainment, banche, servizi alla persona) l’Università ha senza dubbio recitato un ruolo potente di attivatore e amplificatore di iniziativa imprenditoriale e di occupazione, ma ha potuto fare leva su un ‘terreno fertile’. Castellanza, infatti, in quei settori registrava un vantaggio rispetto alle realtà comparabili anche prima della nascita di LIUC, seppur in proporzioni decisamente più contenute”.

La ricerca ha, inoltre, stimato la capacità della LIUC di creare ricchezza anche come patrimonio di professionalità e competenze che contribuiscono a migliorare la competitività e la performance del territorio: un laureato LIUC trova lavoro dopo 4,7 mesi dal conseguimento del titolo, mentre la media regionale è di 5,5 mesi e quella nazionale di 7,1. Ed è anche pagato meglio (1.564 euro al mese, 200 euro in più della media regionale). E il tasso di disoccupazione è del 3,2 % contro il 3,9% delle Università lombarde e l'8,2 % a livello nazionale.

Commenta Serati: “Questi risultati trovano origine in 3 fattori propulsivi: lo spiccato grado di internazionalizzazione dei curricula prodotti dall’Università, la capacità di adattamento e di flessibilità dei laureati LIUC e il corretto matching tra fabbisogni del sistema delle imprese e l’offerta formativa erogata”.

Un laureato LIUC trova lavoro dopo 4,7 mesi dal conseguimento del titolo, mentre la media regionale è di 5,5 mesi e quella nazionale di 7,1

E ancora: “L’idea dell’Università delle imprese e per le imprese non è più solo un progetto, ma una realtà. La Ricerca mostra quanto è strategicamente vincente costruire un modello di Università realmente integrato con il sistema produttivo e fortemente interconnesso con il territorio. LIUC è cresciuta in coerenza con questo modello e oggi, a distanza di 25 anni, siamo in grado di dire che l’obiettivo è stato centrato. L’azienda LIUC contribuisce in modo significativo al tessuto economico locale, i nostri laureati, con il loro capitale umano, entrano nel circuito produttivo portandovi un valore aggiunto significativo e superiore alla media. Ma, soprattutto, durante il loro percorso formativo, ricevono in dote valori, conoscenze, competenze, che aprono loro le porte per carriere di successo. Questo è il messaggio che deriva dal nostro studio che, per il suo approccio metodologico rigoroso, rivela anche il nostro orgoglio nell’essere luogo dove si fa ricerca accademica e scientifica, capace di affrontare tematiche concrete e di grande impatto per il territorio”.

Dalla ricerca, “è scaturita una visione molto interessante e lusinghiera per l'Ateneo che va ben al di là del merito di aver riconvertito una ex area industriale dismessa e probabilmente destinata a utilizzi certamente molto meno nobili di quello educativo”: così il Presidente Michele Graglia, nel suo saluto all'Inaugurazione del nuovo Anno Accademico della LIUC. Doppia missione compiuta, dunque.



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