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Lucky Venture. Un’avventura fortunata, è proprio il caso di dirlo, quella che la Lu-Ve nasconde nel suo nome. La realtà uboldese, nata nel 1986 dopo l’acquisizione della storica Contardo, nell’arco di poco più di 30 anni è arrivata a moltiplicare di 27 volte i suoi numeri. “In tutto il mondo la Lu-Ve oggi conta oltre 2400 dipendenti, di cui 350 nel sito di Uboldo, 260 milioni di fatturato annuo e 11 unità produttive: siamo una multinazionale tascabile”, spiega Fabio Liberali, Chief Communication Officer dell’impresa fondata dal padre. Ad ascoltare sbalorditi i numeri e l’evoluzione dell’azienda in cui cuore e passione non mancano mai sono gli studenti di terza media della Manzoni di Uboldo, in visita alla Lu-Ve per il #PmiDayVarese.

“La nostra materia prima è il pensiero, la ragione: attivate i neuroni, ci diciamo sempre durante le riunioni. Per noi vale l’equazione azienda = donne, uomini e idee”, prosegue Liberali raccontando agli studenti la filosofia aziendale della Lu-Ve, firmataria di un codice etico siglato e approvato in tutte le varie sedi produttive sparse nel mondo.

A continuare il racconto aziendale è Paolo Borsani, Responsabile del personale dello stabilimento di Uboldo, che chiede agli studenti se conoscano o meno i loro prodotti. “Noi non vendiamo condizionatori per case come la vostra, ma per la sede delle olimpiadi di Sochi in Russia oppure per l’Eliseo di Parigi”, esordisce Borsani, catturando immediatamente l’attenzione dei presenti. La Lu-Ve, quotata in Borsa nel 2015, produce scambiatori di calore per applicazioni industriali, specifici e differenti a seconda del paese in cui vengono realizzati e destinati. Il tutto con costi e tempistiche che ne fanno uno dei player più rilevanti del settore a livello mondiale.

Ma prima del giro nei reparti produttivi in cui “avviene la magia” è bene dispensare agli studenti, in procinto di scegliere a quale scuola superiore iscriversi, qualche preziosa dritta.   

“Se farete una scuola e poi un lavoro che vi piace avrete fatto bingo – commenta di nuovo il responsabile del personale –. Il mio consiglio è quello di fare ciò che vi piace di più: dovete innamorarvi del vostro lavoro. Tutte le occupazioni sono dignitose purché oneste e corrette. Non seguite le mode: se fate qualcosa perché vi piace, alla fine la porta giusta si aprirà.  In più le persone che hanno studiato hanno una vivacità e un’elasticità maggiore di chi si ferma e chi vi selezionerà lo vedrà di sicuro”.

Insomma, un invito ad impegnarsi con passione perché alla fine, chi la dura la vince.

 

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