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Il Centro Gulliver, una realtà complessa e multiforme che nasce oltre 30 anni fa ma che nel tempo si è trasformata diventando molto più che una comunità di recupero di tossicodipendenti

Ogni varesino sa che quella struttura che sorge dietro l’ippodromo da oltre 30 anni è un prezioso punto di riferimento per  tutte le persone che si trovano ad affrontare un problema di dipendenze o di psichiatria e per le loro famiglie. Il Centro Gulliver nasce nel 1986 per la volontà di don Michele Barban che molto spesso nella sua vita di parroco si era trovato a confrontarsi con la debolezza di persone o intere famiglie travolte dalla tossicodipendenza. Oggi il Centro Gulliver è molto di più. Oltre a quella terapeutica di via Albani, ha altre comunità: a Bregazzana e a Cantello, è anche Ente di formazione e gestisce un prezioso consultorio famigliare, case vacanze, l’agricola “I mirtilli”, il Teatro Santuccio e l’Isolino Virginia.

Incuriosisce la diversità e multisettorialità di queste attività ma è lo stesso don Michele, che proprio questa estate ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio, a spiegarne in modo molto semplice il significato: “Con il nostro lavoro desideriamo non solo curare chi si è ferito, ma anche favorire situazioni di benessere. Contrariamente a quanto si pensa è proprio nel tempo libero che si creano le dipendenze, sono le situazioni di noia e di solitudine il terreno fertile per arrivare a farsi del male. Per noi fare prevenzione è promuovere tutte quelle occasioni che portano le giovani generazioni ad un uso sano del tempo libero.“

Oltre a quella terapeutica di via Albani, il Gulliver conta anche ha le comunità di Bregazzana e a Cantello, un ente di formazione, un consultorio famigliare, delle case vacanze, l’agricola “I mirtilli” e gestisce il Teatro Santuccio e l’isolino Virginia

I “luoghi del Centro Gulliver” hanno anche un altro intento, più terapeutico, in senso stretto. “Desideriamo che i nostri Ospiti - continua don Michele - si sperimentino in contesti lavorativi protetti, per avviarsi al reinserimento vero e proprio nel contesto socio-culturale normale. La riabilitazione per noi passa anche dal mettersi alla prova sul campo con semplici mansioni: manutenzione del verde, cura degli animali e gestione delle serre, lavori di pulizia degli ambienti, gestione delle aperture e chiusure del Teatro Santuccio, aiuto cuoco nelle attività laboratoriali e negli eventi Gulliver: semplici lavori per una riabilitazione che passa principalmente dal contatto con la natura, con l’arte e con la cultura.”

Il Centro Gulliver è quindi un luogo aperto. Aperto ai cittadini che se all’inizio guardavano a questa comunità con diffidenza ora hanno imparato ad apprezzarla e sostenerla, aperto alle istituzioni come il Comune di Varese che ha affidato proprio al Centro la gestione del Teatrino di via Sacco e da un paio d’anni anche quella dell’isolino sul lago di Varese (di cui parliamo più approfonditamente nella rubrica Provincia da scoprire di questo numero di Varesefocus n.d.r.). Ma il Gulliver vuole aprirsi sempre di più anche alla collaborazione con le imprese del territorio e sono molteplici le iniziative con le quali un’azienda può sostenere le attività del Centro: la più semplice è la collaborazione con gli Orti di Bregazzana per l’acquisto di prodotti freschi come i Mirtilli, in estate, e ogni genere di ortaggi e coltivazioni naturali durante tutto l’anno. Sono già diverse le aziende del territorio che mettono a disposizione questo servizio ai dipendenti o si fanno confezionare cesti per gli omaggi natalizi.

E' possibile poi aderire, sia come privati sia come aziende, alla campagna di raccolta fondi “Non restare im…mobile” per arredare le nuove camere degli ospiti di Cantello. La casa di Cantello opera da fine anni ’90 nell’ambito del disagio psichico e accoglie i cosiddetti “Ospiti a doppia diagnosi” cioè tossicodipendenti psichiatrici. In questa struttura sono in atto importanti lavori di ristrutturazione per mettere a disposizione più posti letto e offrire camere più belle, accoglienti e sicure, garantendo una migliore qualità della vita.

Ma è di certo l’attività del Volontariato d’impresa con cui il Centro Gulliver si apre e si mette in connessione con il ricco tessuto industriale che caratterizza il territorio. In pratica è possibile ideare un percorso studiato ad hoc per la singola impresa. Come quelli che hanno già sperimentato numerosi gruppi quali Ubi Banca, Timberland, UBS, Praezision i cui dipendenti hanno dedicato una giornata di lavoro svolgendo attività pratiche insieme agli ospiti della Comunità . Dallo sfalcio dei prati e la manutenzione delle aree verdi nell’Isolino Virginia,  a piccoli lavori agricoli presso gli Orti di Bregazzana (la raccolta di Mirtilli in Primis ma anche la cura delle Serre e degli animali): sono molteplici le occasioni per rendersi utili e avere fruttuosi scambi con i giovani che risiedono nelle comunità terapeutiche e che anche attraverso questi semplici lavori costruiscono il loro percorso di riabilitazione e il loro futuro. 

 

Don Michele, testimone esagerato

La raccolta di frasi di don Michele confezionata per le celebrazioni dei 50 anni di sacerdozio, lo scorso 28 giugno a Crenna di Gallarate, dà uno spaccato chiaro della personalità  non convenzionale del prete che ha pensato, creato e condotto il Centro Gulliver dalla metà degli anni ‘80. Al grido di “ha futuro chi ha un progetto” don Michele accoglie persone travolte dalla tossicodipendenza e le avvia a percorsi di recupero efficaci coinvolgendo man mano nel progetto moltissimi collaboratori, i principali enti pubblici e numerose aziende. Risoluto ed assertivo don Michele si può amare o anche detestare ma è indubbio che la sua attenzione al prossimo in difficoltà, la sua “missione”, sia il suo primo e costante obiettivo. Attento alle terminologie: mai chiamare “ragazzi” gli “Ospiti” del Gulliver! Ma anche, coerentemente col tempo che passa, attento a dotare il Centro Gulliver di una governance che gli permetta di camminare sulle sue gambe. Sempre con lo sguardo oltre, sempre pensando al futuro: “Nessuno è così povero da non aver niente da dare agli altri”.

 

Il volontariato d’impresa

Nello scorso mese di luglio un gruppo di lavoratori di UBS si è ritrovato all’azienda agricola “ i Mirtilli “ impegnandosi nella raccolta degli omonimi frutti e poi, guidato dai ragazzi che lavorano già in azienda, ha provato a mettere in atto le fasi di produzione della marmellata. Poche settimane prima un gruppo di dipendenti di Ubi Banca ha donato una giornata di lavoro manuale per la manutenzione del verde presso l’isolino Virginia. I commenti dei partecipanti sono entusiasti: piace l’idea dell’attività a contatto con la natura, piace il fine benefico, piace passare una giornata diversa insieme ai colleghi con cui si divide una quotidianità differente in un contesto formale come può essere l’ufficio di una banca. 
Il Centro Gulliver crede molto a questo progetto come ci racconta Alessandra Calafà, membro del Comitato direttivo e responsabile dell’Area Fundraising e Comunicazione: “La contaminazione tra persone che vivono esperienze quotidiane profondamente diverse e la ricerca di punti in comune contribuisce a far crescere reciprocamente i componenti e i sistemi complessi”. Le proposte operative per gruppi da minimo 4 a massimo 30 partecipanti prevedono una giornata di lavoro (nei giorni feriali tra le ore 9 e le 18) da svolgere presso le strutture del centro in attività di manutenzione varie o di raccolta di prodotti agricoli; la giornata tipo prevede: una riunione iniziale per illustrare il Centro Gulliver e presentare l’organizzazione della giornata, la  partenza dei lavori con una pausa per mangiare tutti insieme in clima del tutto informale, la chiusura con la raccolta dei commenti di tutti. Un’esperienza semplice ma molto costruttiva che qualsiasi impresa può decidere di proporre ai suoi dipendenti. 
Per informazioni è possibile contattare  il Centro chiamando lo 0332. 831305 o inviando una mail a alessandra.calafa@gulliver-va.it



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