Paragonando il mondo produttivo attuale ad una grande corsa, in cui ciascuna impresa parte dai medesimi blocchi, chi è in grado di vincere la competizione? Chi sa realizzare buoni prodotti vendibili, che siano innovativi e non sprechino troppe risorse. “L’innovazione è l’unico modo per vincere”, credeva il genio visionario Steve Jobs, artefice di uno dei cambiamenti tecnologici più stravolgenti degli ultimi decenni. Ma cos’è davvero l’innovazione? Il vocabolario la definisce come l’“introduzione di sistemi e criteri nuovi o singolo fatto imposto nell'ambito di un rinnovamento radicale di una prassi”. Nel mondo dell’impresa è più semplicemente un processo che può, e deve, essere industrializzato. Un procedimento che genera conoscenza, che può persino essere definito intellettuale e creativo. Per questo motivo deve poter essere gestito nella maniera più corretta possibile. Se ne è parlato di recente durante uno degli incontri del ciclo “Le Frontiere dell’Innovazione”, organizzato dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, in collaborazione con il Lombardia Aerospace Cluster.

Sergio Terzi, Docente al Politecnico di Milano: "Il Lean Product Development è, a tutti gli effetti, una sorta di disciplina di gestione dei processi di innovazione e di sviluppo"

Sono i dati raccolti dall’Osservatorio GeCo (Gestione dei Processi Collaborativi di Progettazione) del Politecnico di Milano, a restituire un quadro completo sulle performance dei processi di progettazione delle Pmi italiane. Analizzando e monitorando come le imprese nazionali stiano promuovendo il miglioramento dei propri procedimenti innovativi, GeCo ha rilevato una mancanza di metodo durante la fase di elaborazione di progetti. Per fronteggiare la globalizzazione dei mercati, le imprese e le Pmi nostrane devono, perciò, scommettere su prodotti e innovazioni ad alto valore aggiunto. Ma è qui che arrivano le note dolenti: per il 94% dei progettisti sono eccessivi i cambiamenti richiesti in corso d’opera su un progetto, mentre l’86% dei tecnici sono oberati di lavoro.

Come è, dunque, possibile risolvere questa tipologia di problematiche? Attraverso l’impiego di metodi che aiutino le aziende a gestire l’innovazione, come il Lean Product Development. A spiegare questo processo di innovazione focalizzato sul valore del prodotto finale è Sergio Terzi, Docente al Politecnico di Milano – School of Management:

In sintesi il focus del Lean Product Development è migliorare il prodotto attraverso una progettazione efficiente. Minimizzando gli sprechi di una catena produttiva, quello che si ottiene è la massimizzazione del valore. Che in sintesi è dato dalla volontà del cliente di acquistare o meno un determinato prodotto finito. Tra i più grandi sprechi della storia c’è, malgrado la grande popolarità ottenuta dalla famosissima trilogia cinematografica, la DeLorean. La famigerata macchina del tempo di “Ritorno al futuro”, infatti, fu messa in vendita sull’onda del successo conseguito dal film con Marty e Doc, eppure ci furono pochissime persone che decisero di comprarsi l’auto con gli sportelloni ad ali di gabbiano e la carrozzeria in acciaio inossidabile. Ottimo esempio di flop commerciale derivante da processi produttivi non ottimizzati.



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