“Produrre ciò che si vende e non vendere ciò che si produce”. Sembrerebbe scontato, eppure non è sempre questa la logica con cui i produttori di beni realizzano e immettono sul mercato nuovi prodotti. Ma che senso avrebbe impiegare tempo, energie e soprattutto denaro nella progettazione di qualcosa che, potenzialmente, potrebbe non interessare a nessuno? È a questo punto dell’equazione che fa il suo ingresso un processo chiave nella strategia di sviluppo di un’impresa nel mercato globale: il design. Nell’ambito de “Le Frontiere dell’Innovazione”, ciclo di incontri organizzato dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, in collaborazione con il Lombardia Aerospace Cluster, è stato affrontato il tema del Design Driven Innovation. Ovvero il design inteso come comprensione delle nuove tecnologie, dei futuri trend culturali e di business.

Il design, infatti, non riguarda solamente l’aspetto formale di prodotti e servizi, ma implica piuttosto l’utilizzo di nuovi materiali, tools di produzione e approcci innovativi in grado di rispondere efficacemente ai bisogni del cliente. Questa tematica è stata approfondita dal progetto europeo Design for Enterprises, un programma di corsi della durata di tre anni erogato da D’Appolonia, MiP Politecnico di Milano e ADI Associazione Disegno Industriale, indirizzato principalmente alle Piccole e Medie Imprese. Come spiega Daniele Pozzo, responsabile Sviluppo Business per l’Industria di D’Appolonia:

A trarre beneficio dalle opportunità per le Pmi derivanti da una corretta lettura dei Global Future Trends è stata Cibitex. Impegnata nel design e nella produzione di macchine tessili per il pre-trattamento ed il finissaggio dei tessuti tinti e stampati, l’azienda di Solbiate Olona ha recentemente realizzato una nuova linea di macchine per il post trattamento dei tessuti stampati ad ink-jet, caratterizzati da compattezza, ecosostenibilità e flessibilità. Applicando ai processi produttivi concetti di Lean Design, la Cibitex è stata capace di evitare inefficienze e sprechi.

Altra faccia del Design sono i Modelli di Business e come quest’ultimi possano supportare lo sviluppo del prodotto. A spiegarlo è Andrea Ferrari, responsabile Engineering di D’Appolonia:

Insomma, dato che i Business Model sono fortemente correlati alla modalità con cui i prodotti e i servizi vengono disegnati, il rapporto fra le idee da sviluppare e l’ambiente culturale in cui il mercato opera risulta essere molto forte.



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