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“Sapete cos’è questa?” L’operation manager, Marco Tosi, indica una delle valvole che la Della Foglia di Gorla Minore sta assemblando e che tra poco sarà pronta per essere spedita in uno di quei mercati esteri che rappresentano il 95% del proprio fatturato. Ma di fronte alla domanda i ragazzi della scuola media di Cairate non proferiscono parola. Tutti muti. Il pezzo così com’è risulta irriconoscibile. È a questo, però, che serve il Pmi Day. Ed arriva la risposta. Efficace, semplice, chiara: “È un rubinetto, come quelli di casa vostra, la differenza è che a passarci attraverso non sarà l’acqua ma il petrolio”. È ciò che produce la Della Foglia: valvole per l’industria del greggio. Una nicchia manifatturiera molto radicata sul territorio varesino. Ma quanto? Di che numeri parliamo? “Ogni 100 valvole montate sugli impianti petroliferi in giro per il mondo - spiega lo Chief Financial Officer della società, Matteo Scarton - 60 sono realizzate in Italia, di queste circa la metà provengono dalla nostra provincia”. Ma le valvole non sono tutte uguali. “I nostri prodotti sono taylor made, sapete cosa significa?” chiede ancora Marco Tosi.

Anche qui è il silenzio dei ragazzi ad arricchirli di una risposta: “Non produciamo in serie. Ogni valvola è studiata su misura, in base alla richiesta dei nostri clienti. Siamo come dei sarti”. Una casa di moda metalmeccanica dove in officina lavorano persone che devono sapere “per forza l’inglese e essere pronte ad imparare il giapponese per operare su certe macchine”, spiega Scarton. E che negli uffici richiede ai propri dipendenti ecletticità e flessibilità: “A volte nel weekend siamo chiamati a prendere un aereo per andare dal cliente in Medio Oriente. Jobs coordinator che devono avere la capacità di districarsi tra condizioni di pagamento, uffici tecnici e infarinature commerciali”. Serve questo a far partire le valvole per tutto il mondo.

 

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