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Carlsberg Italia ha pubblicato “ResponsiBeerity2016”, il suo sesto bilancio di sostenibilità. I principali protagonisti del report sono le riduzioni dell’impatto ambientale della produzione e della distribuzione della birra.

Il consumo d'acqua di Carslberg è diminuito del 18%, pari al contenuto di 39 piscine olimpioniche, 18.054 Canadair o 1.969.660 bucati da 5 kg

Il primo riguarda l’ingrediente cardine per produrre la birra: l’acqua. Il consumo complessivo di questo bene primario è diminuito, negli impianti di Carlsberg, del 18%, pari al contenuto di 39 piscine olimpioniche, 18.054 Canadair o 1.969.660 bucati da 5 kg. Il consumo specifico impiegato per produrre 1 hl di birra è stato di 3,5 hl, ben -20% rispetto all’anno precedente (4,3 hl). Questi risparmi sono stati possibili grazie ad una serie di 52 monitoraggi avvenuti settimanalmente da parte del personale interno all’azienda, consentendo così di individuare tempestivamente perdite, malfunzionamenti e possibili migliorie. Inoltre a cavallo tra il 2016 e il 2017, vecchie parti dismesse dell’impianto di depurazione delle acque, inattivo dal 2010, sono state rimesse in funzione, permettendo così all’azienda di restituire all’ambiente acqua di qualità molto vicina a quella prelevata.

Nel 2016 il risparmio di CO2 è stato equivalente all’anidride carbonica assorbita da 424.300: una superficie pari a 1.443 campi da calcio o a 624 Piazza Duomo

Il secondo passo, dove sono avvenuti dei miglioramenti, è stato quello riguardo al confezionamento del prodotto. L’utilizzo dei fusti PET ha portato al 90% di copertura del packaging e, insieme al sistema di spillatura senza CO2 aggiunta DraughtMaster™, ha permesso nel 2016 di risparmiare all’ambiente 10.607.300 kg. di CO2, equivalente all’anidride carbonica che assorbirebbero 424.300 alberi piantati su una superficie pari a 1.443 campi da calcio o a 624 Piazza Duomo.

Ancora, un’attenzione particolare viene data anche ai rifiuti. Il 100% dei rifiuti prodotti in stabilimento è stato destinato al recupero e al riciclo.

Questi risultati sono il prodotto di “attività che svolgiamo all’interno dei nostri birrifici e hanno un peso ambientale a cui non possiamo che prestare attenzione - sottolinea Alberto Frausin, amministratore delegato Carlsberg Italia -. Per diminuire il nostro impatto, Carlsberg Group ha lanciato il nuovo progetto di sostenibilità Together Towards ZERO, la nostra risposta alle sfide globali quali il cambiamento climatico, la scarsità d’acqua e le questioni di salute pubblica. In questo modo la  cultura di sostenibilità si sta radicando sempre più fortemente nei nostri comportamenti e la contaminazione positiva con i nostri partner e la nostra filiera è sempre più decisiva”.

Carlsberg Italia è attiva anche riguardo alla tutela dei  propri dipendenti. Per questo motivo, come si legge nel bilancio di sostenibilità, la procedura di NearMiss o di quasi infortunio è stata amplificata. È avvenuta poi, l’introduzione del Tag Rosso, “un cartellino che i dipendenti posizionano ben in vista nel punto in cui è presente un potenziale pericolo incrementando il livello d’attenzione”. Queste due iniziative hanno così aumentato del 46% le segnalazioni, a testimonianza di una maggior attenzione e di un intenso coinvolgimento del personale stesso. (Quando si dice “l’ecologia umana”).

Infine per incoraggiare e valorizzare l’attenzione del pubblico, sono state lanciate diverse proposte per contribuire a sensibilizzare le persone ad un consumo moderato e corretto di birra, compatibile con uno stile di vita sano.

Per questo è stato inserito il simbolo Don’t Drink & Drive sulle etichette delle diverse birre per aiutare ulteriormente i consumatori a compiere scelte consapevoli.

Ancora, si vuole promuovere la filosofia del progetto DraughtMaster™ riassumibile con il termine “RisPETtiamoci” dove si vuole sottolineare il rispetto per il prodotto, per se stessi, per l’ambiente e per la società. Questo è possibile anche grazie ad un coinvolgimento dei visitatori più diretto con gli Open Day (2.500 nel 2016) del Birrificio Angelo Poretti di Induno Olona e con la partecipazione a iniziative come la Giornata Mondiale della Birra Responsabile.

Il compito riguardo l’attenzione alla sostenibilità all’interno di Carlsberg Italia, in particolare viene affidato al Corporate Social and Responsability Team (CSR), “un gruppo di persone dell’azienda - come spiega Laura Marchini, Corporate Affairs Manager - che si occupa di responsabilità di impresa. Questo gruppo nasce sia per rendere consapevoli tutti i lavoratori dell’azienda, che non si rendono conto di come la sostenibilità sia un insieme di azioni che coinvolgono l’impresa intera, ma anche per raccogliere gli stimoli e le attività che vengono svolte dai dipendenti delle diverse aree aziendali”.

Alberto Frausin: "La nostra speranza è vedere una Poretti, una bandiera di Varese, in tanti Paesi nel mondo"

Parallelamente ai miglioramenti di politica green e di attività sociale, Carlsberg Italia gioisce anche per le vendite dei propri prodotti, secondo Frausin infatti, “un inverno molto mite e un’estate che è partita subito hanno fatto sì che i consumi di quest’anno siano particolarmente frizzanti. Invece riguardo l’export - continua Frausin – l’azienda è pronta alla sfida internazionale, grazie anche alle consociate di Carlsberg, infatti in Europa siamo partiti in Inghilterra e Germania, distribuiamo direttamente noi nei Paesi Bassi e in Olanda e poi abbiamo aperto ai paesi scandinavi e alla Cina. La prossima grande sfida su cui ci stiamo concentrando sono gli Stati Uniti”. Infine la speranza per il futuro di Carlsberg Italia, sempre secondo Frausin “è di vedere una Poretti, una bandiera di Varese, in tanti Paesi Internazionali, dove si possa assaporare una birra straordinaria come abbiamo la fortuna di berla noi oggi”.

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