Un aumento congiunturale dello 0,3% della produzione rispetto al trimestre precedente, la crescita dello 0,6% del fatturato, un improvviso calo degli ordini esteri (-1,1%), gli ordini interni in crescita (+1,5%) e il saldo occupazionale negativo (-0,2%): è questa la fotografia scattata sull’economia regionale lombarda dall’indagine congiunturale sul quarto trimestre 2016 svolta da Unioncamere e Confindustria Lombardia. Un rapporto che potremmo sintetizzare così: in generale il 2016 si è chiuso con una crescita media dell’1,3% della produzione rispetto all’anno precedente.

In un quadro già di per sé incerto da anni, si inserisce, però, un elemento di ulteriore spiazzamento: il calo degli ordini esteri. “E’ evidente - si legge nella nota diffusa da Confindustria Lombardia - come nel commercio globale vi siano elementi di instabilità che minano la crescita del commercio mondiale, dalle incognite sulla politica commerciale che sarà adottata da Trump, all’avvio del negoziato per la Brexit, alla diffusione del neo-protezionismo”.

Al calo dell'export lombardo fa da contrappeso la risalita del mercato interno

Fortunatamente per la Lombardia al calo degli ordini esteri corrisponde, nell’ultimo trimestre del 2016, una forte ripresa del mercato interno. A fronte di una fase di incertezza globale è auspicabile che questa ripresa diventi strutturale e costante, al fine di garantire alle imprese quella spinta necessaria per poi affrontare i mercati esteri. Come emerso anche dai dati del IV trimestre 2016 resta infatti determinante la componente estera sul fatturato totale (40,3) delle imprese, percentuale che ha consentito alle stesse di resistere durante i tanti anni di crisi.

Dai dati relativi all’occupazione nonostante il saldo negativo emerge poi una ritrovata dinamicità del mercato del lavoro regionale. Si assiste infatti ad un incremento degli ingressi nel mercato del lavoro e parallelamente a maggiori uscite. Per Confindustria Lombardia “questo rappresenta un fenomeno interessante in quanto sintomo di un mercato del lavoro che sta cambiando pelle”. A questa dinamicità va poi associato l’ulteriore calo del ricorso alla CIG, oggi all’11,1 (nel 2013 era al 28,5).

Il Presidente dei Giovani Imprenditori Lombardi: "La Lombardia ha moltissime carte da giocare in virtù delle sue caratteristiche di hub internazionale naturalmente attrattivo"

“Come Giovani imprenditori lombardi – commenta il loro Presidente Federico Ghidini - vogliamo rivolgere lo sguardo al futuro delle nostre imprese: il sistema lombardo infatti ha di fronte a se diverse sfide, sfide che hanno come obiettivo comune lo sviluppo della competitività. Per essere competitivo un territorio deve essere attrattivo nei confronti di imprese internazionali e degli investimenti diretti internazionali, oltre ad essere capace di presentarsi come sistema sui mercati esteri per promuovere le proprie eccellenze. Internazionalizzare oggi significa andare oltre la sola attività di export: bisogna attrarre investimenti, sviluppare joint venture, fare sistema pubblico-privato. E la Lombardia ha moltissime carte da giocare in virtù delle sue caratteristiche di hub internazionale naturalmente attrattivo per investimenti, competenze, persone, imprese, startup e agenzie europee”.

Centrale per Ghini è il rapporto scuola-lavoro: “Come Confindustria Lombardia siamo impegnati in un progetto in collaborazione con il sistema scolastico regionale per diffondere la conoscenza dei percorsi di istruzione che meglio rispondono alle esigenze del tessuto produttivo lombardo per favorire il raccordo tra sistema formativo e mondo delle imprese. Questo perché le competenze vanno create in prospettiva del mercato del lavoro del futuro”.

Per approfondire "L'Indagine Congiunturale in versione completa": clicca qui per scaricare

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