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Non esattamente una PMI, i dipendenti sono oltre 350, ma di certo una delle realtà imprenditoriali di maggior successo della provincia di Varese, un’azienda storica e con un marchio conosciuto in tutto il mondo. Gli studenti della 3° media della scuola Vidoletti, nell’ambito del #PmiDayVarese, hanno avuto il privilegio di entrare in Dama Spa.

Molti di questi ragazzi, ma osiamo sbilanciarci dicendo anche molti varesini in generale, non sospettavano che dietro questa azienda che si sviluppa al confine tra Varese e Casciago, ci fosse un marchio, Paul & Shark, conosciuto in tutto il mondo.

Noto ma anche contraffatto e mai come per questa edizione del Pmi Day, che ha come filo conduttore proprio il tema della contraffazione, la visita in questa azienda si è rilevata istruttiva e stimolante.

Accompagnati dal responsabile della produzione Paolo Zanetta, gli studenti hanno potuto ammirare i vari stadi della produzione e quindi dai telai (quelli circolari, davvero affascinanti e quelli piani) al tessuto passando per la lavanderia e la confezione, dove abilissime addette si occupano di lavorazioni che possono essere fatte esclusivamente a mano. Fino all’ufficio stile in cui viene sviluppato il campionario che andrà poi negli showroom e costituirà la collezione ufficiale di Paul & Shark. L’affascinante mondo della moda porta con sé molte variabili e, per un’azienda come Dama che esporta il 90% dei suoi prodotti, il campionario deve essere molto vasto, per essere in grado di soddisfare la clientela più diversa: il marchio Paul & Shark è molto amato in Cina, Hong Kong, Singapore, in Russia ma anche in Medio Oriente e negli Stati Uniti.

Se il mercato europeo predilige capi molto essenziali nelle linee e nei colori, non si può dire altrimenti per il mercato orientale che cerca capi vistosi ed esclusivi. Chiacchierando con Paolo Zanetta si scopre anche che la tendenza osservata negli ultimi 5 anni è di coprirsi di meno: in Europa come nel resto del mondo le felpe e le maglie leggere hanno preso il posto dei maglioni di lana; forse un effetto del riscaldamento globale? Ma di certo una delle discussioni più interessanti intavolata coi ragazzi al termine della visita dei reparti di produzione è quella che ha riguardato la contraffazione. Lo squaletto di Paul & Shark è conosciuto e riconosciuto ovunque e i tentativi di falsificazione del marchio sono innumerevoli, in Italia come all’estero. Ma la contraffazione in un’azienda così sviluppata non si limita alla sola riproduzione del marchio, ma anche alla “contraffazione della comunicazione”. Solo da pochi anni Paul & Shark ha deciso di occuparsi della sua visibilità digitale e con un lavoro meticoloso e molto costoso di analisi del posizionamento nel web è riuscita pian piano a far sì che digitando “Paul & Shark” sui principali motori di ricerca apparisse tra i primi risultati la pagina ufficiale dell’azienda (esito non così scontato).

 

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