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Il varesino Alessandro Grassi (della Frigosystem Srl di Caronno Pertusella) è stato confermato Presidente dell’associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria Assocomaplast. O, meglio, Amaplast. Come è giusto chiamarla dopo l’Assemblea 2017 che si è tenuta il 7 giugno a Villa Cagnola di Gazzada Schianno (Va). L’assise, infatti, ha approvato il nuovo statuto che ha così cambiato la denominazione dell’organizzazione che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma.

Un’occasione per fare il punto della situazione di questo importante comparto industriale. A scattare l’istantanea sull’andamento delle imprese del settore e sul sistema manifatturiero nazionale, in generale, è stato l’economista Marco Fortis.

Il varesino Alessandro Grassi della Frigosystem Srl è stato confermato alla Presidenza di Assocomaplast che ha cambiato il nome in Amaplast

Nel suo intervento, il professor Fortis ha illustrato le stime e le previsioni per il 2017 e 2018 in termini di PIL e inflazione a livello mondo, eurozona e Italia. Seppure gli indicatori del nostro paese continuino a essere meno brillanti rispetto alle altre aree, la ripresa italiana risulta essere più positiva di quanto inizialmente stimato: in particolare, per quanto concerne l’economia reale, in termini di valore aggiunto generato dal manifatturiero, nel biennio 2015/16 vantiamo un trend migliore (+3,5%) rispetto a Germania (+3,0%) e Francia (+2,6%).

Per quanto riguarda il sistema plastica-gomma-macchine-stampi, nel 2016 il surplus ha raggiunto un valore di 3,2 miliardi di euro (che sale a 7,4 miliardi se non si considera il deficit generato dalle materie prime), grazie a esportazioni per 22,9 miliardi. Molto positivo il contributo dei prodotti in plastica-gomma e di assoluto rispetto quello dei macchinari.

Nel 2015, la filiera italiana della plastica-gomma-macchine-stampi ha occupato il podio della classifica mondiale per saldo commerciale con 51 prodotti, contro i 45 del 2014.

Per quanto concerne il segmento delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, i più recenti dati di commercio estero pubblicati da ISTAT ed elaborati dal Centro Studi Assocomaplast, riferiti ai primi due mesi dell’anno in corso, mostrano un ottimo andamento per entrambi i flussi. Infatti, le importazioni risultano in aumento del 16,1% rispetto allo stesso periodo del 2016 mentre l’export segna un +10,3%.

Tali progressioni a due cifre confermano il clima di moderato ottimismo rilevato negli ultimi mesi tra i costruttori italiani e testimoniano da un lato la perdurante tendenza positiva del mercato interno - che, dopo un lungo periodo di stagnazione, sembra aver riacquistato una certa vivacità - dall’altro il rafforzamento delle esportazioni, da sempre motore propulsivo del settore, a cui è destinato mediamente oltre il 70% della produzione.

Bene il trend delle 160 imprese che fanno parte dell'associazione di categoria del settore aderente a Confindustria: ordinativi e fatturati in crescita

“Produzione che - come ha ricordato il Presidente Grassi nella sua relazione ai soci - in base alle stime del Centro Studi Assocomaplast nel 2016 ha superato il valore di 4,2 miliardi di euro, tornando ai livelli pre-crisi, grazie anche al buon andamento delle vendite all’estero che, con un incremento dell’1,7% sul 2015, hanno toccato un nuovo record storico, portandosi a poco meno di tre miliardi di euro”.

L’ultima indagine congiunturale svolta da Assocomaplast tra i propri associati a fine maggio relativamente al semestre in corso rispetto al precedente rileva un mood tendenzialmente positivo sia per quanto concerne l’andamento del fatturato – in miglioramento per il 39% degli intervistati e stabile per il 49% - sia relativamente al trend della raccolta ordini – in crescita per il 42% del campione e stabile per il 52%.

Il Piano Nazionale Industria 4.0 comincia a trainare anche l'industria delle macchine per la lavorazione della gomma-plastica

“Pur con tutta la prudenza del caso - ha dichiarato Grassi - i costruttori italiani di macchine per materie plastiche e gomma si dimostrano moderatamente fiduciosi anche per il 2017, attendendosi un ulteriore miglioramento di produzione ed export, stimato intorno ai due punti percentuali.” Ciò anche in considerazione delle misure a sostegno degli investimenti in beni strumentali – superammortamento, iperammortamento, nuova Sabatini, detrazioni fiscali per attività di ricerca e sviluppo – messi in campo anche e soprattutto nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0. A tal proposito, il Presidente Grassi ha sottolineato che “per la prima volta, dopo decenni, abbiamo visto una reale pianificazione di politica industriale. Industria 4.0 è sicuramente una grande opportunità per le nostre aziende e per i nostri clienti.”

Tale contesto economico favorevole ha verosimilmente contribuito al positivo andamento delle iscrizioni a PLAST 2018 – mostra internazionale per l’industria delle materie plastiche e della gomma (Milano, 29 maggio-1° giugno 2018) – che al 30 aprile scorso avevano superato quota 800, con un incremento del 6% dell’area prenotata rispetto all’analoga scadenza di PLAST 2015 e un aumento del 10% dei nuovi espositori.

Come ha sottolineato il Presidente Grassi, “tali soddisfacenti statistiche sembrano confermare la validità del progetto The Innovation Alliance, voluto dall’organizzatore di PLAST 2018 (Promaplast srl, società di servizi dell’associazione) insieme alle Segreterie di Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e Intralogistica Italia per dare vita a una manifestazione che occuperà tutti i padiglioni del quartiere espositivo di FieraMilano”.

Ma l'Assemblea della neonata Amaplast ha buttato lo sguardo anche oltre il prossimo futuro.

“C’è un cantiere aperto in tutta l’industria italiana, anche quella del vostro settore – ha detto alla platea il rettore della LIUC - Università Cattaneo, Federico Visconti – ed è quello famiglia-impresa, su cui si gioca il futuro dell’imprenditoria nazionale da qui al 2030. Come tutti i cantieri chiede una logica di processo. Molto è stato fatto, ma molto rimane ancora da costruire”. Per Visconti la salvaguardia del modello italiano dell’impresa familiare, definito “tempio dei valori sani”, si gioca su quattro pilastri:

  1. Pilastro 1: occhio alle trappole. “La palla in tribuna, cioè il rinvio dell’analisi, delle decisioni  e della implementazione non funziona. Occorre agire subito sulle logiche familiari alla base dell’organizzazione aziendale”.
  2. Pilastro 2: i giovani. “Dobbiamo lavorare per un ambiente favorevole alla crescita imprenditoriale dei figli, facendoli sbagliare, sporcandosi le mani a 28 anni, non dando responsabilità a 54”.
  3. Pilastro 3: il capitale. “Il capitale è risorsa fondamentale per la realizzazione degli obiettivi dell’impresa, ma anche  per sostenere le dinamiche in seno alla compagine proprietaria”
  4. Pilastro 4: imparare, imparare, imparare. “Anche nelle migliori famiglie, i circuiti viziosi penalizzano le performance (o vincolano le opportunità di crescita) e gli spazi per inerzie, blocchi ed errori sono ormai all’osso”.

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