Al MA*GA di Gallarate, fino al 16 luglio, è visitabile la grande mostra, curata da Marco Meneguzzo e Emma Zanella, in collaborazione con la fondazione Morandini, dedicata a “Marcello Morandini. Il Bianco il Nero”.

Al MA*GA di Gallarate le opere dell’artista di fama, frequentazioni e esposizioni internazionali e prestigiose, dall’elenco lunghissimo. Un architetto e designer che ha eletto la Germania a sua seconda patria e ha portato nel mondo, con il suo nome, quello di Varese

Il giusto omaggio al grande artista, architetto e designer di fama internazionale - in procinto di allocare la Fondazione a lui intitolata in una villa varesina, che sarà  aperta al pubblico prima della fine dell’anno - è evento culturale, il primo della Fondazione, da assaporare sala per sala. Nel generoso e ricco allestimento di oltre 200 opere che gli ampi spazi del MA*GA consentono ci sono disegni, progetti di architettura, sculture, rendering, modelli e prodotti di design realizzati dalla seconda metà degli anni Sessanta a oggi, e già parte della Fondazione e Museo Marcello Morandini.

“ILBIANCOILNERO - spiega l’artista - non vuol essere una retrospettiva classica ma un’esposizione da sfogliare e leggere lentamente, non necessariamente parole ma, in questo caso, forme realizzate in anni diversi che qui si incontrano per raccontare la loro semplice storia. Lavori che sono stati e sono il frutto parziale di una ricerca calvinista, che ha segnato nel tempo anche il carattere, credo, la qualità morale della mia vita”.

La mostra, divisa in tre sezioni, racconta nella prima i cinquantaquattro anni di lavoro di Morandini, il suo coerente percorso artistico e umano, svolto in Italia e all’estero, ovunque la sua bravura e la curiosità lo chiamassero. Nella seconda sezione si sviluppa l’esperienza internazionale di Morandini, archistar dai modi schivi, eppure tra i precursori di un’architettura potente, innovativa e artisticamente libera. La terza sezione definisce infine il rapporto tra arte e design, nell’accomunante preferenza per  il bianco e il nero, binomio coloristico mai tradito, e la fascinazione per la forma geometrica, applicate via via alla ricerca e all’uso di materiali sempre diversi.

Scrive l’artista: “In arte uso solo i colori in bianco nero, come in una grafia su di un foglio, dove non è necessario nessun altro valore cromatico aggiunto”

Morandini, già noto artista, dopo i buoni studi a Brera, lasciò l’Italia - dove era nato nel 1940 - alla fine degli anni Sessanta: l’accoglienza e la stima di Gillo Dorfles alla Biennale di Venezia del ’68 non era stata sufficiente, pur in una tal cornice, a tener lontani i contestatori dell’arte e della bellezza.
Non volle a sua volta protestare, l’artista, contro le insulse rimostranze. Ma spostò la sua attività in campi allora più accoglienti. Sarà soprattutto la Germania a riceverlo al meglio, offrendogli nel corso degli anni, in vicendevole stima, sempre più interessanti incarichi di lavoro. La ditta Rosenthal, nota nel mondo per la sua porcellana d’arte, gli consentì di arrivare a livelli impensabili. Morandini si cimentò innanzitutto nel design di oggetti della quotidianità: si vedano in mostra alcuni pezzi di un servizio da caffè, dalla linea elegante e avveniristica, anch’essi in bianco e nero, accanto ad altri particolari oggetti di uso domestico, a elementi di arredo come sedie, tavoli, scaffalature, realizzati in tempi diversi. 

Ma ebbe soprattutto, negli anni Ottanta, l’opportunità di mettere a frutto la sua capacità di architetto, disegnando e costruendo immobili di alto valore, come le prestigiose sedi operative di uffici e stabilimenti della stessa Rosenthal (Spiegelhaus), e della ditta Thomas: a questa diede nuova vita, lavorando su di un preesistente edificio degli anni Sessanta, giocando sulla tridimensionalità ottenuta con l’alternanza di blocchi cromatici.  

In Germania Morandini fu apprezzato anche come docente di scuole d’arte e come scultore. Proprio numerose sue opere scultoree sono collocate, oltre che nei musei tedeschi, accanto ad edifici pubblici e privati: tutte sono raccontate e illustrate nella ricca mostra, che dà conto, al meglio, del vario, appassionato lavoro svolto da Morandini nella sua carriera artistica. 

Diversi edifici, installazioni e sculture, avrebbero visto la luce, e trovato collocazione, in altre località del mondo, alcune anche in oriente: come i superbi grattacieli di Singapore e Kuala Lampur, connotati da forme e superfici dove la ricerca geometrica e l’uso di materiali vitrei regalano all’occhio infinite combinazioni di profondità e luce.

Le forme geometriche in bianco e nero, come ben evidenzia la mostra, sono il comune denominatore della produzione di Morandini. 
Scrive l’artista : “In arte uso solo i colori in bianco nero, come in una grafia su di un foglio, dove non è necessario nessun altro valore cromatico aggiunto e le forme hanno modo di raccontare unicamente la loro storia e la loro bellezza all’interno dell’affascinante mondo della geometria”.

Artista di fama, di frequentazioni artistiche e esposizioni internazionali prestigiose dall’elenco lunghissimo, Morandini, che ha eletto la Germania a sua seconda patria e ha portato nel mondo, con il suo nome, quello di Varese - dove ha principalmente vissuto dal 1947 - è da alcuni anni rientrato nella sua città, con la famiglia.

Per Varese ha curato l’allestimento di piazza Casula e il nuovo arredo e la pavimentazione di piazza Monte Grappa, in armonia col progetto originario del Loreti. 
è attuale presidente dell’Associazione Liberi Artisti, alla quale fu chiamato dall’amico e collega Silvio Zanella, indimenticabile fondatore della Gam di Gallarate, oggi MA*GA.  Da considerarsi e salvaguardarsi come una delle più prestigiose realtà di Arte Moderna e Contemporanea della Regione Lombardia e del nostro Paese: perché frutto irrinunciabile, non dimentichiamolo, dell’intelligenza culturale di un territorio legato al fare raffinato della sua antica tradizione.  

 

MARCELLO MORANDINI 
ILBIANCOILNERO

12 marzo - 16 luglio 2017
Museo MA*GA, via De Magri 1, Gallarate (VA)
martedì-venerdì, 10.00/18.30
sabato e domenica, 11.00/19.00
info@museomaga.it

Altre due opere di Morandini, due sculture, completano il percorso espositivo presso lo spazio dedicato all’arte da Sea, al Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa.



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