Anna Prandoni, Gaia Menchicchi
CUCINA DI RESISTENZA NEL TEMPO SOSPESO
APProjects edizioni, 2020

Se nel tempo del #restateacasa, siete diventati perfetti panificatori, pizzaioli acrobati e cuochi di Instagram, apprezzerete la bontà dell’idea. Una divulgatrice enogastronomica e una fotografa hanno realizzato un instant book dedicato alla cucina ai tempi del Coronavirus. Spiega Prandoni: “Nei primi giorni di reclusione mi sentivo come un orchestrale del Titanic: parlare di cucina in un momento così delicato mi sembrava inutile e anche irrispettoso. Poi mi sono resa conto che fare semplicemente il mio lavoro poteva essere di aiuto per tutte quelle persone che avevano l’esigenza di cucinare a casa, ma non avevano gli strumenti per far fronte alla situazione”. Il libro è un vademecum per cucinare con piacere ed efficacia: oltre al ricettario, tanti consigli su come rendere il tempo piacevole, per apprendere nuove ricette e sperimentare. Oltre ai classici, è stata introdotta la categoria “extra” con le ricette più adatte per gli aperitivi virtuali o per sperimentazioni domestiche di ricette che normalmente si mangiano fuori casa, come la pizza o il ramen. Il ricavato della pubblicazione andrà a Croce Rossa Italiana. 

Lorenzo Franchini 
DOVE IL MONDO FINISCE
Alpine Studio Editore, 2019

Nuova veste editoriale per un lavoro uscito qualche anno fa e che oggi riaccende la voglia di scoprire orizzonti. “È la storia vera di un viaggio in Vespa i cui sviluppi hanno finito per disegnare la trama di un autentico romanzo on the road”, spiega l’autore. “Un gruppo di amici, eterogeneo per età ed estrazione, decide per evadere dal quotidiano di regalarsi una grande avventura. Si organizzano allora per andare oltre Atlantico e raggiungere un luogo iconico: la ‘Fin del Mundo’, determinati a conquistare la meta in sella ai loro scooter. Un viaggio che si rivela generoso di colpi di scena ed imprevisti, anche drammatici, assumendo i toni della grande avventura, ben oltre ogni aspettativa”. Una storia corale con ampio spazio alle dinamiche tra i protagonisti, ai quali quest’esperienza finirà per far cambiare lo sguardo sulla vita.

Emiliano Bezzon
IL DELITTO DI VIA FILODRAMMATICI
Frilli Editori, 2020

Torna un personaggio e penna nota ai nostri lettori: ex Comandante della Polizia Locale di Gallarate, Vigevano, Varese e Milano e oggi a Torino, l’autore unisce al talento da scrittore le conoscenze affinate sul campo. Nella Milano del dopo Expo, dei grattacieli e del nuovo skyline, la Milano dal ritmo continuamente “in crescendo” che sembra fermarsi in una riverente pausa davanti alla sacralità del tempio mondiale della Lirica, il Teatro alla Scala e alla quiete della casa di riposo Giuseppe Verdi, dove anziani musicisti vivono di musica e di ricordi, è ambientato l’assassinio “quasi perfetto”. Come un terremoto che sconquassa la superficie patinata e porta alla luce un sommerso di odio e intrighi. Torna l’accoppiata vincente di Doriana Messina e Giorgia del Rio. Risolveranno un’indagine così complessa?

Maria Chiara Ciaccheri, Anna Chiara Cimoli, Nicole Moolhuijsen
SENZA TITOLO
Nomos, 2020

“Le metafore della didascalia”. Il progetto “Senza titolo”, da cui nasce il volume è stato organizzato con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Avete mai riflettuto sull’importanza delle didascalie nella fruizione di luoghi e opere d’arte? “Nell’immaginario comune sono strumenti scientifici per eccellenza - si legge nella presentazione -. In realtà, si tratta di atti interpretativi, situati nel tempo e nello spazio, imperfetti e provvisori. La museologia recente ci parla infatti di didascalie critiche, polivocali, sempre più attente all’accessibilità e alla presa in conto di punti di vista e sensibilità diverse”. Chi dovrebbe scriverle e come? Questo lavoro vuole suggerire possibili tracce per la progettazione e l’analisi critica di una didascalia. Con l’intervista di Maria Elena Colombo a James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense.

Chiara Cavelli
HO FATTO UN 48
2020

Un libro di poesie, di imperfetti e liberi versi, come li chiama l’autrice. Un libro uscito prima della pandemia e che si è trasformato anche in un’iniziativa benefica con l’invito a sostenere l’ospedale di Busto Arsizio. “Fin da ragazza ho sempre scritto e tenuto tutto per me. Mi perdevo nelle poesie dei grandi poeti e nelle parole dei cantautori - spiega l’autrice -. La poesia e la scrittura in generale sono state per tanti anni il mio angolo privato. Un mondo dove mi conoscevo nel profondo. Ma appunto mi conoscevo solo io. E più scavavo dentro di me, più vedevo lontano il mondo reale. Lo scorso anno ho conosciuto una poetessa, una donna speciale, un’amica che mi ha sostenuta e spinta a far ascoltare anche agli altri le mie parole. È nato così ‘Ho fatto un 48’, gli anni che ho compiuto a febbraio e titolo quasi profetico di questo momento di rivoluzione delle nostre vite. L’ho scritto per tutti coloro che hanno voglia di viaggiare dentro se stessi”.



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