Dalla sede del Comune (Palazzo Estense) a quella dell’Amministrazione Provinciale (Villa Recalcati), passando per i reperti archeologici dei Musei Civici cittadini: gli edifici simbolo della Città Giardino svelano parchi verdeggianti, ricchi di storia e bellezza. Veri e propri paradisi terrestri, tutti da esplorare

La città di Varese, Città Giardino per alcuni, città di ville per i puristi tra gli studiosi di urbanistica e giardinaggio, è questa estate tappa privilegiata del turismo di prossimità. Oltre che per la sua vivibilità in sicurezza, per la varietà di parchi e ville storiche aperte al pubblico. La dimora di Francesco III d’Este (1698-1780), duca di Modena e Reggio, posta nel cuore della città e opera di Giuseppe Antonio Bianchi, fu realizzata su di una casa preesistente acquisita nel 1765 dal Duca, divenuto Signore di Varese. Ricalcata sul modello alla francese di Versailles è oggi sede del Comune, che la acquistò a sua volta nel 1882 da Cesare Veratti. Palazzo Estense è la perla tra le perle, collocata in un parterre di verde e di fiori che richiama Schoenbrunn, con la fontana che fa da sfondo e conduce l’occhio allo scenario verde della pineta sovrastante. Attraversando il parco e la pineta per l’appunto, si accede a un altro parco e a Villa Mirabello. La dimora visse tempi d’oro all’inizio del ventesimo secolo, quando i Savoia venivano in visita dai padroni di casa, i Litta Modignani. Passata nel ‘48 in proprietà al Comune, che ha unito i due parchi, è oggi sede dei Musei Civici.

Nelle sale sono ammirabili splendidi reperti archeologici: urne cinerarie, vetri, monili, oggetti da lavoro e da caccia e una mummia riscoperta in anni recenti. E un museo risorgimentale dedicato alla storia di Varese, prima città d’Italia a opporsi agli austriaci nella battaglia del 26 maggio 1859. Colpisce la ricchezza delle specie arboree nei due parchi, con le gallerie di carpini, i giganteschi ippocastani, e, nell’area adiacente il museo, il pluricentenario Cedro del Libano. Nel quartiere di Masnago è invece il Parco Mantegazza, ricco a sua volta di verde e di un piccolo giardino botanico. Sulla sommità si erge l’antico castello, già aristocratica dimora delle famiglie Castiglioni, Mantegazza e Martignoni. Tra le stanze affrescate, nella sala detta degli Svaghi e in quella dei Vizi e delle Virtù si respira clima rinascimentale, mentre al Medioevo risale la torre del maniero.

Palazzo Estense è la perla tra le perle, collocata in un parterre di verde e di fiori che richiama Schoenbrunn, con la fontana che fa da sfondo e conduce l’occhio allo scenario verde della pineta sovrastante

Ha sede nel castello una ricca collezione civica di arte, dal XVI secolo ad oggi. Vanta opere di Procaccini, Morazzone, Cairo, Nuvolone, Magatti, Federico Bianchi, Hayez. Tra i contemporanei sono Balla, Fontana, Bodini, Guttuso, Enrico Baj, Vittorio Tavernari, Marcello Morandini, Vittore Frattini e numerosi artisti locali di fama come Giuseppe Montanari, Spaventa Filippi, Innocente Salvini. Non lontano è il Museo Tattile, collocato nel bel parco (in origine degli stessi Castiglioni) di Villa Baragiola, acquisto comunale del 2001. Varese è città collinare. Negli anni della Belle Époque si giungeva alla Prima Cappella con il tram bianco. Oggi si va a Villa Toeplitz in autobus. E si può poi percorrere a piedi il rinfrescante viale ideato dai coniugi Toeplitz che porta al parco, tra i più belli d’Italia per i paesaggisti inglesi. Edwige Mrozowska Toeplitz, polacca come il marito, era attrice nota in patria. Ma molto la stimava anche D’Annunzio. Fu inoltre appassionata esploratrice e agronoma. Il consorte Giuseppe era fondatore della Banca Commerciale Italiana. Acquistarono in Sant’Ambrogio nel 1914 una villa preesistente e la affidarono alle cure dell’ingegnere varesino Alfredo Speroni. Arricchirono poi il parco di numerose specie arboree e di preziosi giochi d’acqua. Edwige era infervorata dei giardini orientali, dove l’acqua è elemento centrale. Dopo la morte del marito, nel ‘38, lasciò la villa. La acquistò poi il Comune di Varese nel 1972.

Oggi è sede distaccata dell’Università dell’Insubria e ospita il Museo Etno-archeologico degli esploratori Angelo e Alfredo Castiglioni. Le due dimore sul colle di Biumo Superiore, di proprietà della Camera di Commercio, sedi congressuali e di eventi, conosciute come Villa Andrea e Villa Napoleonica (già Fabio Ponti) sono a loro volta aperte al pubblico. Andrea, imprenditore gallaratese pioniere del tessile, abitò per anni nella seconda, fece poi erigere Villa Andrea dall’architetto Balzaretto, che curò anche i giardini. Adornò le sale con affreschi di Giuseppe Bertini, dedicati ai grandi: Cristoforo Colombo, Galileo Galilei, Alessandro Volta. L’ampio parco ha piante pregiate e gode di una vista impagabile. Sempre a Biumo Superiore, lasciata Villa Andrea, vale una visita la vicina Villa Menafoglio Litta Panza, proprietà del Fai. Della dimora del conte innamorato dell’arte americana abbiamo più volte raccontato. L’unicum di cultura e bellezza del luogo, dotato di un ampio parco, comprende angoli magici: la serra con vetri colorati di Sean Scully, i rustici con le luci al neon di Dan Flavin, le aperture di Turrell sulla luce e sul paesaggio del giardino, i Sims e Simpson appesi nelle sale, il cono di acqua di Meg Webster davanti al cancello che si apre a libro sul parco. È luogo di grande arte (del circuito museale Guggenheim) armonioso e rasserenante.

Ultime, ma fondamentali per la vicinanza al centro città, segnaliamo le oasi verdi di Villa Recalcati in Casbeno, sede dell’Amministrazione Provinciale, già storica dimora dei Recalcati Morosini, poi Hotel Excelsior e luogo di ritrovo della Belle Époque internazionale tra ‘800 e ‘900. Con importanti opere scultoree nel parco. E poi Villa Augusta, a Giubiano, realtà minore del secolo scorso, ma a sua volta felice oasi cittadina di verde pubblico. Infine, donata al Comune nel 2007 dalla famiglia Babini Cattaneo, Villa Mylius, tra le vie Fiume e Aguggiari. Ex bene religioso divenuto di proprietà di Enea Torelli prima e di Giorgio Mylius poi, fu acquisito nel 1946 dal noto imprenditore varesino Achille Cattaneo. Nel parco numerose specie arboree, con esemplari di dimensioni monumentali. 

      Palazzo Estense   



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