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Le rappresentazioni della Natività sono un importante elemento della cultura locale varesina e un punto distintivo dell’identità di molte comunità della provincia. Si va dalle opere più famose di Laveno e Leggiuno, al vero e proprio Museo Internazionale di Albusciago, passando per i gioielli del Sacro Monte e le riproduzioni spontanee nei boschi di Azzate e Brebbia o nei paesi di Arcumeggia e Boarezzo. Occasioni per un tour originale per immergersi nell’atmosfera del Santo Natale 

Il Varesotto è anche terra di arte e devozione: i borghi che si annidano sulle Prealpi fino ad arrivare alle città più grandi del Sud della provincia mantengono tradizioni che mescolano estro creativo e fede. Una delle dimostrazioni più palesi di questa tendenza sono, durante il periodo natalizio, i piccoli e grandi presepi artistici che costellano la nostra provincia. Ogni città e ogni paese (spesso rendendo le frazioni protagoniste) vanta presepi grandi e piccoli. Un’occasione per tuffarsi nella meraviglia del Santo Natale e scoprire piccole curiosità. Eccone alcune.

Le tradizioni più popolari

Uno dei “presepi” (e non solo) più famosi è senza dubbio quello che ogni anno accende, letteralmente parlando, il piccolo centro di Leggiuno. Tornano infatti dal 2 dicembre le Lucine di Leggiuno, dove, tra i diversi scenari fiabeschi, è sempre rappresentata quasi a grandezza naturale anche la Natività. Il percorso, promettono gli organizzatori, quest’anno sarà ancora più lungo e ricco di eventi.  Le Lucine di Natale di Leggiuno hanno radici lontane e nascono da un’idea di Lino Betti, originario del borgo di 3.600 abitanti. Le prime luci le ha acquistate in una città del Brasile, paese natale della moglie: 1 dollaro per cento lucine, con 100 dollari prese le prime 10.000. Era il 1999 e da quel giorno, ogni anno, la collezione si è arricchita fino a toccare oggi quota 600mila lucine a basso impatto. Il tutto realizzato a mano da volontari, con materiali di recupero e riciclati. Un altro dei presepi più cari e conosciuti si trova anch’esso sul lago a poca distanza ed è il Presepe Sommerso di Laveno. Se durante l’inverno, passeggiando per il lungolago, vedete un gruppetto di persone affacciate sulla riva intente a guardare le acque sottostanti, ad attirare la loro attenzione e ammirazione sarà stata senz’altro questa tradizione che ha pochi paragoni in Italia. Allestito dall’associazione “Amici del Presepe Sommerso”, questo presepe sott’acqua non è solo un’espressione artistica, ma un evento che unisce aspetti religiosi, storici, folkloristici e tecnici.
Durante i weekend di dicembre, la piazza Caduti del Lavoro si trasforma in un luogo magico dove è possibile ammirare il Presepe Sommerso. L’atmosfera è arricchita da vin brûlé, cioccolata calda, da bancarelle che animano la cittadina. Il Centro Missionario Pime di Milano collabora spesso in questa esposizione, aggiungendo una dimensione internazionale all’evento. Il periodo natalizio lavenese è animato anche da gruppi musicali che eseguono canti e repertori della tradizione popolare natalizia, creando un’atmosfera festiva e coinvolgente. Per i più piccoli, il momento clou è l’incontro con Babbo Natale, che solitamente arriva nella piazza a bordo di una barca, aggiungendo un tocco di magia alla giornata.

Testimonianze preziose

Meno conosciuto ma altrettanto affascinante è il Museo Internazionale del Presepio che si trova ad Albusciago, frazione di Sumirago. Un luogo unico, nato dalla passione presepistica di don Adelio Pedelli e testimonianza della passione per questa forma d’arte e devozionale che caratterizza la nostra provincia. 
Questo museo si distingue per la sua ricca collezione di natività scenografiche, che rappresentano una vasta gamma di culture religiose, storiche e artistiche. All’interno, i visitatori possono ammirare vetrine che espongono gruppi scultorei realizzati in diversi materiali, strutture e modelli, provenienti da molte nazioni e territori. Il museo offre quindi un’ampia panoramica sulla diversità e sulla ricchezza delle tradizioni presepiali internazionali, rendendolo una meta imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia del presepe?.

Natività al Sacro Monte

Il Sacro Monte di Varese, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2003, per la sua struttura somiglia già a un presepe naturale. 
Il borgo che si sviluppa attorno alla sommità del monte è arricchito dalle 14 cappelle dedicate ai misteri del rosario, che conducono al santuario lungo la via sacra. Durante il periodo natalizio, il Sacro Monte si trasforma in un luogo ancora più incantevole, con le sue gallerie, scalinate e vicoli stretti che diventano lo scenario ideale per le scene della Natività. La magia di questo luogo è accentuata dalle lucine che lo adornano in questa stagione. Tra le sue meraviglie, vi sono due rappresentazioni notevoli della Natività: un affresco del XIV secolo, conservato nella cripta del santuario, e la scena della Natività nella terza cappella della Via Sacra, realizzata nel ‘600 con 9 statue in terracotta di figure umane, 6 angeli e 5 animali. Accanto a questa cappella, si trova anche la Fuga in Egitto di Renato Guttuso, un’opera recentemente restaurata.

La magia dei presepi spontanei

Alcuni sembrano quasi nascere spontaneamente lungo strade e sentieri: nella zona del Laghetash di Brebbia oppure lungo la piana di Vegonno ad Azzate, chi si trova a passeggiare per i boschi in questo periodo dell’anno, potrebbe rimanere incuriosito da una serie di piccoli presepi e rappresentazioni sacre che fanno capolino da ceppi tagliati, tronchi cavi, pietre e sassi. Non è detto che siano uguali o nello stesso posto ogni anno, ma come una vera sorpresa, appaiono, rendendo ancora più magica una gita fuori porta in questo periodo. Dal 2021, a Casalzuigno e nelle sue frazioni, grazie al progetto Adoremus, le località più pittoresche come Aga e Arcumeggia, sono diventate, grazie ai volontari, trait d’union di un percorso tra presepi spontanei, collocati lungo le strade e realizzati con materiali poveri e di recupero, più o meno semplici. Le due località diventano ancora più caratteristiche in questo periodo autunnale. L’arte dei piccoli presepi si sposa con l’atmosfera da fiaba che regala il minuscolo borgo di Aga, che sembra sopito in un’epoca senza tempo, mentre arricchisce le ispirazioni artistiche che si respirano ad Arcumeggia, tra gli affreschi storici dei pittori che decorano le abitazioni e le botteghe artigiane ancora vive oggi sul posto. Anche Boarezzo, frazione di Valganna, diventa un piccolo presepe naturale durante il periodo natalizio: merito delle decorazioni e dei presepi che abbelliscono il piccolo centro storico prima di immergersi nelle opere d’arte “giganti” del percorso nel bosco delle Cataste Artistiche. I presepi spontanei che sorgono nelle cittadine rappresentano molto più di semplici decorazioni natalizie: sono espressioni profonde del senso di comunità e tradizione. Per gli abitanti, la creazione e l’allestimento di questi piccoli scenari, pensati nei minimi dettagli, diventano un atto di unione, in cui ogni membro può contribuire con la propria creatività e il proprio impegno. Questi presepi diventano punti di incontro, dove si condividono emozioni. Oltre al loro significato religioso, sono un simbolo tangibile della cultura locale, riflettendo la storia, le credenze e l’identità di una comunità. In molti casi, si trasformano anche in attrazioni che richiamano visitatori, promuovendo così il turismo locale e la condivisione di queste tradizioni con un pubblico più ampio. 


Il presepe di Vegonno

Suggerimenti fuoriporta

Spostandoci in Piemonte, la rassegna Presepi sull’Acqua, quest’anno raggiunge la sua decima edizione a Crodo (provincia di Verbano-Cusio-Ossola) dal 2 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024. In questa manifestazione, circa 60 presepi vengono creati da un gruppo di volontari. Queste opere artistiche, collocate in luoghi legati all’acqua come ruscelli, fontane e lavatoi, rappresentano la Natività con creatività e tradizione. Il Comune di Crodo, forte di un’industria idroelettrica e di bevande famose come l’analcolico “biondo” di Crodo, ospita l’evento.



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