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Formazione e nuove competenze sono i temi chiave su cui si gioca la competitività delle imprese; due argomenti strettamente collegati tra loro, perchè e evidente che senza un’adeguata formazione e molto difficile poi sul mercato del lavoro, trovare quelle competenze che le aziende cercano e molto spesso non trovano. Questa e la sfida, non del futuro, ma del presente, che bisogna attrezzarsi ad affrontare da subito, come e stato chiaramente indicato anche nel corso del World Manufacturing Forum di Cernobbio, che si e aperto proprio con la presentazione delle nuove skills del manifatturiero, richieste dalle imprese. Scuola, università e industria devono essere alleate in questo percorso; non c’e altra strada. Per far conoscere prima di tutto la cultura d’impresa, particolarmente radicata, come sappiamo, nel nostro territorio, già a partire dalla scuola primaria, perchè e proprio su cultura e mentalità che bisogna agire, coinvolgendo sin da piccoli i ragazzi e le loro famiglie. L’Unione Industriali organizza da anni diverse iniziative in questo senso, come il Pmi Day, che contraddistinguerà il prossimo mese di novembre. Gli studenti avranno l’opportunità di visitare le aziende aderenti al progetto pensato per i ragazzi di terza media che si trovano davanti all’importante scelta del percorso di studi superiore da intraprendere. Un passaggio particolarmente delicato, perchè l’individuazione della scuola superiore che si vuole frequentare inizia già a delineare di fatto quale sbocco professionale si intenda perseguire. In questa fase, entra in gioco l’importanza degli Istituti Tecnici, che non devono essere considerati scuole superiori di serie B o seconde scelte rispetto ai licei. Senza dimenticare gli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori, le scuole post diploma ad alta specializzazione, il cui tasso di occupabilità per i diplomati supera anche il 95%, ma che sono di fatto quasi sconosciuti. E prima di tutto una questione culturale, di cambiamento di mentalità, che riguarda anche e forse soprattutto, le famiglie dei ragazzi. Una sfida difficile ma che iniziative come il Pmi Day aiutano a combattere, perchè non c’e niente di più efficace di vedere con i propri occhi come funziona un’industria e per dimostrare quanto le nostre imprese siano luogo di innovazione, di progresso e di sviluppo e dove le persone sono al centro.

Oggi, uno studente di un istituto tecnico della provincia di Varese, una volta terminati gli studi, trova quasi automaticamente un lavoro stabile, eppure le nostre imprese fanno sempre maggiore fatica a trovare diplomati preparati e con le competenze necessarie. Un problema che riguarda un po’ tutti i settori del manifatturiero, a partire dal tessile abbigliamento, che sarebbe pericoloso sottovalutare perchè la competitività di un’impresa passa prima di tutto dalle persone che ci lavorano. Un futuro molto prossimo richiederà sempre nuove competenze ai ragazzi di oggi, con una velocita maggiore rispetto al passato; il mondo corre e non possiamo permetterci di restare indietro. In gioco non c’e soltanto la capacita delle imprese di competere su tutti i mercati mondiali, ma anche quale avvenire vogliamo attribuire al Sistema Paese nel suo complesso. Un’efficace politica industriale non può trascurare l’aspetto formativo che rappresenta un investimento e non certamente un costo. Abbiamo delle ragazze e dei ragazzi straordinari, come notiamo ogni volta che li incontriamo nelle nostre iniziative dedicate alla formazione, pieni di entusiasmo e di voglia di fare. Ragazze e ragazzi che non chiedono “aiutini”, ma soltanto di avere l’opportunità di dimostrare quanto sono capaci di fare. L’Unione Industriali e pronta, come sempre, a fare la propria parte in questa grande sfida in cui siamo immersi; a fianco delle imprese, della scuola, dell’università, alleate nel tracciare le caratteristiche dell’industria di domani.



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