Sono ormai centinaia i bambini che ogni anno vanno a “lezione” di cultura contadina nelle 11 fattorie didattiche varesine accreditate dalla Regione Lombardia. Un fenomeno sempre più diffuso che fa bene a tutti. Compresa l’economia

C’è chi punta sugli animali esotici, non i soliti maiali e galline ma struzzi, alpaca e cinghiali, chi fa assistere i bambini alla nascita dell’ape regina, chi li fa partecipare alla trasformazione delle patate in gnocchi, chi fa mungere le vacche, spiare le rane nello stagno o raccogliere castagne, noci e nocciole nel fitto del bosco. C’è un po’ di tutto nell’offerta delle 11 fattorie didattiche della provincia di Varese accreditate dalla Regione Lombardia. Per gli scolari - per lo più scuole materne, prime elementari e medie - è uno spettacolo con attrazioni campestri, prove di bravura e lezioni di cultura contadina. I pullman scaricano le scolaresche da tutta la regione e a fine anno i numeri sono di tutto riguardo. Sembra di vivere nel mondo di Tom Sawyer tra covoni di fieno, staccionate da verniciare e avventure nel bosco. Le aziende agricole offrono l’opportunità di conoscere l’attività dei campi e della stalla, il ciclo degli alimenti, la vita animale e vegetale, il territorio, i mestieri e il ruolo sociale degli agricoltori, educano al consumo consapevole e al rispetto dell’ambiente. 

Puledri e paludi 
Che differenza c’è tra paglia e fieno? Perché i cavalli hanno i ferri? Come si distingue l’asino dal mulo? In via Paludi 17 ad Angera, Rita Leo Verheyden gestisce otto ettari dedicati alla filiera del cavallo, dai puledri di pochi giorni agli animali adulti: “Alleviamo una sessantina di esemplari da sella con attitudine al salto ma anche asinelli, pecore e capre per gli scolari di Milano e Varese. I piccoli scoprono le attività del paddock e della scuderia. In queste paludi Alessandro Volta, scuotendo i canneti popolati da aironi, oche e gallinelle d’acqua scoprì le bollicine di gas metano che salivano in alto. È un mondo tutto da scoprire tra natura e scienza”.

Pulcini nell’uovo 
“Insegniamo ai ragazzi a diventare piccoli mugnai e casari, li facciamo assistere alla nascita dei pulcini e coccolare, nutrire e spazzolare coniglietti, agnelli e caprette - spiega Paolo Janssen della Fattoria Pasqué in via 1° Maggio, 11 a Bernate di Casale Litta - Accogliamo più di cento scolaresche a stagione, asili e prime classi elementari. Arrivano con i pullman da Milano, Pavia, Como, Varese, talvolta da Genova e Lugano. A quell’età i piccoli amano gli animali e noi abbiamo ciò che serve: cinghiali, cavalli, asini, daini e perfino lama. Siamo un’azienda zootecnica di 52 ettari con terreni da fieno e boschivi, attrezzatissima e di lunga esperienza”.  

L’ape regina 
Al Vecchio Castagno in via Varesina 87 ad Angera capita di assistere alla nascita dell’ape regina nell’arnia di vetro trasparente con i telai per le covate. Ne è orgogliosa Mariagrazia Bodio: “Il mondo dell’alveare affascina i ragazzi di ogni età a partire dal nido fino alle scuole superiori di Milano, Varese, Gallarate e Busto. Mai meno di venticinque per visita. Teniamo molto all’antica arte del ferro battuto, alla filatura della lana di alpaca e alla produzione dell’agri-gelato. Affidiamo ai pescatori il compito di spiegare la flora e la fauna del lago e quand’è stagione portiamo i bambini alla vendemmia”.

Occhio alla volpe
L’agriturismo Canale in via XXV Aprile 11 ad Azzate subì un incendio nel 2016 che provocò danni alle strutture interrompendo l’attività didattica. Ora è di nuovo aperto e funzionante: “Siamo arrivati ad ospitare fino a cinquanta classi per stagione - ricorda Liliana Canale -. Da noi i bambini fanno il pane e la marmellata, girano per le stalle, osservano la semina nei prati e i processi di lavorazione del latte, dalla mungitura alla cagliata al formaggio, dalla macinatura della farina al pane. Alleviamo mucche da carne, maiali, cavalli, asinelli, tori, vitelli e caprette. E stiamo attenti alle volpi che vanno a caccia di oche e galline”.

Alla base della proposta educativa delle fattorie didattiche ci sono i princìpi della pedagogia attiva, apprendere facendo.  Con tutte le garanzie del caso.  La rete accreditata si fregia di un marchio e rispetta la Carta di Qualità che prevede corsi di preparazione e di aggiornamento

Tutti a piedi
L’agriturismo di Wilma Tschang in via Pira Pianeggi 9 tra i boschi di Nasca (Castelveccana) ha problemi logistici: “Le scuole prediligono le aziende che si possono raggiungere in pullman, da noi invece devono fermarsi in piazza a Nasca e proseguire a piedi - dice la titolare -. Una volta il problema non esisteva, le guardie ecologiche volontarie assicuravano il servizio e strada facendo spiegavano il bosco ai bambini. Ma è stato soppresso. Teniamo lezioni sulle api, dal nomadismo al miele in vasetto e laboratori del pane, dal seme alla farina, assaggio e degustazione. Il sogno è sviluppare l’azienda con campus sportivi e piante officinali”.

Rane di stagno
A Cassano Valcuvia si fanno sentire i problemi sociali. “Mi è stato spiegato che alcune famiglie islamiche rinunciano a mandare i figli nel timore che consumino carne di maiale – dice Antonia Malerba della fattoria Al Cavallino Bianco in via per Ferrera 50 – altre non possono pagare la gita e gli insegnanti rinunciano se non hanno la disponibilità dell’intera scolaresca. Riceviamo 300-400 bambini a stagione, anche di due-tre anni, famiglie con figli, scuole private e disabili. I piccoli preparano il pane e le torte e li degustano, osservano le rane nello stagno, passeggiano nel bosco di castagni e imparano a conoscere le erbe e le piante”.  

Vitelli biologici 
Punta sul biologico l’azienda agricola Valticino in via Lungarno Nord 65 a Lonate Pozzolo. Nata nel 1955, aderisce al marchio Parco del Ticino con bovini di razza piemontese in conversione biologica. “Nonno e papà furono pionieri dell’agricoltura in questa zona industriale – spiega Alessandro Testa -. Alleviamo vacche da carne e vitelli color frumentino e crema-nocciola secondo il Libro genealogico dell’associazione nazionale della razza piemontese”. La fattoria didattica, condotta da Katia Carraro, lavora con le primarie e secondarie di primo grado in collaborazione con Terra Nostra e Coldiretti. 

Zucche giganti
Gigantesche zucche da 500 chili sono una delle attrazioni di Vivai Floralpe in via Provinciale a Cassano Valcuvia. L’azienda si prepara ad inaugurare in aprile il parco Fior di Fiore, con dieci scuole materne ed elementari già prenotate. “Siamo legati all’agricoltura e alla floricoltura – spiega Alina Motti, moglie del titolare Massimo Cupertori -. Abbiamo un garden di produzione e otto percorsi di visita tra cui gli insegnanti possono scegliere. Andando alla scoperta, con gli alunni, di ninfee, rane, anatroccoli, lumache, bruchi, ricci, coccinelle, semi, farfalle, talpe, formiche, api, funghi e tanti altri avventurosi ambienti naturali”.

Patate rosse 
La fattoria degli animali, la raccolta delle more e degli ortaggi, lo spaventapasseri, la caccia al tesoro, le visite al granaio e al fienile, i laboratori del burro, del pane e del formaggio sono i pezzi forti dell’agriturismo Ai Boschi in via per Cantalupo 56 a Origgio. “Da otto anni dedichiamo alle scuole primarie tre giorni alla settimana, martedì, mercoledì e giovedì, da marzo a giugno – spiega Laura Turconi -. Ospitiamo anche cinquanta bambini al giorno. Una delle nostre specialità è la raccolta, l’insaccatura e la lavorazione delle celebri patate rosse di questa zona che gli scolari trasformano in gnocchi da mangiare”.

Razza frisona 
Niente scuole, ma campus estivi per i bambini da tre a undici anni che frequentano la società agricola La Rondine in via dei Noccioli 11 a Lonate Ceppino. L’azienda alleva duecento bovini da latte di razza frisona: “Teniamo i contatti direttamente con le famiglie - spiega Giacomo Sala -. Finite le scuole i ragazzi vengono a trascorrere la giornata o il weekend e si divertono nell’orto, accudiscono gli animali nella stalla e fanno avventurose passeggiate nel bosco di sera”. Non è al momento operativa l’azienda Kedo a Piero di Monteviasco in Val Veddasca, immersa nel selvaggio scenario di case di pietra e mulini ad acqua sul torrente Giona. Alla base della proposta educativa delle fattorie didattiche ci sono i princìpi della pedagogia attiva, apprendere facendo. Con tutte le garanzie del caso. Molte aziende varesine svolgono attività culturale e ricreativa, ma non a norma del regolamento regionale. La rete accreditata si fregia di un marchio e rispetta la Carta di Qualità che prevede corsi di preparazione e di aggiornamento. Le norme di certificazione sono contenute nella delibera regionale n. X/6198 dell’8 febbraio 2017. 



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