L’Unione Industriali di Varese ha lanciato una raccolta fondi per l’acquisto di ventilatori polmonari e altro materiale sanitario da donare ai reparti di terapia intensiva e subintensiva delle ASST (Aziende Socio-Sanitarie Territoriali) del Varesotto. Obiettivo è quello di permettere alle strutture ospedaliere del territorio di dotarsi delle attrezzature necessarie per affrontare l’emergenza sanitaria scoppiata con il diffondersi dell’epidemia da Covid-19. Le risorse partono da una dote iniziale di 100mila euro, messa a disposizione da Univa stessa e saranno tutte destinate, salvo diversa indicazione da parte delle strutture sanitarie, all’acquisizione, da fornitori in parte già individuati e in parte in via di definizione, di quei ventilatori polmonari necessari a colmare l’insufficiente dotazione degli ospedali locali a fronte del sempre più alto numero di ricoveri. Alla donazione hanno già aderito moltissime imprese. In due settimane la cifra raggiunta grazie a 181 donatori è stata di quasi un milione e 140 mila euro tutti già utilizzati per far partire gli ordini immediatamente.

Questa naturalmente non è l’unica via: molte imprese si sono mosse in maniera autonoma per sostenere le realtà sanitarie con grande generosità. Lati, ad esempio, oltre a donare fondi all’Ospedale di Circolo di Varese per il reparto rianimazione, fornisce materiali gratuiti a chiunque li chieda per respiratori, mascherine e dispositivi da usare per la lotta al Coronavirus. Anche Colacem, in questo momento di forte emergenza, ha pensato di aiutare concretamente il sistema sanitario dei territori in cui operano i propri stabilimenti donando risorse per l’acquisto di apparecchiature per la terapia intensiva all’ospedale di Varese. Oltre alla recente donazione a favore della sanità umbra, l’azienda ha finanziato l’acquisto di apparecchiature per la terapia intensiva dei poli ospedalieri che sono riferimento per le comunità delle proprie sedei: oltre a Caravate, Rassina (AR), Sesto Campano (IS), Maddaloni (CE), Galatina (LE) e Ragusa. “Ci sentiamo vicini a tutte le comunità nelle quali operiamo e dove contribuiamo con un'industria sostenibile al progresso economico e sociale -affermano i titolari di Colacem-. Con questi gesti vogliamo anche far sentire la nostra solidarietà e sostegno al personale ospedaliero che sta affrontando in prima linea l'attuale emergenza con coraggio e professionalità”. 

Anche Colabeton si è attivata. L’azienda, infatti, collabora alla realizzazione dell’ospedale temporaneo che si sta allestendo presso la fiera di Milano che garantirà 250 posti letto, di cui 145 di terapia intensiva. Nello specifico, fornendo un calcestruzzo #beForce RcK50 ad elevata prestazione meccanica, per la realizzazione della platea sulla quale verranno installati i contenitori dell’ossigeno. Anche Tenova ha promosso diverse iniziative legate al territorio: oltre a una campagna di sostegno alla raccolta fondi per la ricerca di Humanitas, l’azienda è riuscita a reperire mascherine per la Mater Domini e altri ospedali del nord Italia, attivando le sedi estere e i partner logistici. 

E’ una iniziativa internazionale quella di Carlsberg, che vede impegnate le Fondazioni Carlsberg, New Carlsberg e Tuborg che hanno stanziato un finanziamento straordinario di 13 milioni di euro a sostegno della società e della ricerca per tre progetti specifici legati a: metodi di diagnosi, trattamento e prevenzione del virus per gestire questa epidemia e per dare la possibilità al mondo di essere pronto in caso di epidemie future; comprensione, anche attraverso l’analisi dei big data, dell’impatto delle nostre scelte sull’evoluzione del virus; modelli di analisi per capire come e perché un virus può trasformarsi in un’epidemia globale, dalla formazione alla scomparsa, o come diventa parte delle malattie stagionali. della scienza e dei ricercatori per trovare una soluzione in grado di risolvere la crisi e sviluppare una conoscenza che duri nel tempo. Per info clicca qui.

Anche MV Agusta ha finalizzato l'acquisto per un'importante macchina per l'ospedale di Circolo con la quale si intende far fronte alla pressante necessità di identificare i soggetti affetti o portatori di Coronavirus, affiancando il nuovo strumento a quello al momento operativo in Ospedale. Inoltre anche il personale infermieristico e medico avranno accesso a questa importantissima diagnostica, cosìda tutelare sia gli operatori sia le rispettive famiglie.

E’ una donazione alla memoria quella della Irca, azienda del settore dolciario, che ha promosso una raccolta fondi per l’ospedale di Busto Arsizio contribuendo con 100mila euro. L’iniziativa è nata in ricordo di Roberto Stella, il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Varese mancato per Coronavirus: dottore di medicina generale, seguiva anche molte famiglie dei dipendenti dell’impresa. I fondi serviranno a comprare ventilatori polmonari e per aumentare i posti della terapia intensiva. L’azienda, prima ancora dell’emanazione del decreto del governo con le misure restrittive sulla mobilità, ha donato a tutti i dipendenti un buono spesa di 30 euro per acquistare prodotti dell’azienda (cioccolato, creme nocciolate e mix per pizza) da utilizzare in famiglia. Irca ha anche donato una fornitura di dispositivi per la sicurezza individuale come mascherine e guanti al centro per la terza età di via Tasso a Busto Arsizio.

Un aiuto concreto per supportare il personale sanitario arriva anche da LU-VE, gruppo varesino quotato su MTA e terzo operatore mondiale nel settore degli scambiatori di calore ad aria, che ha donato 300.000 euro a sostegno dell’attività delle strutture cliniche in prima linea per affrontare l’emergenza. La donazione è stata destinata a strutture operanti nelle quattro provincie in cui si trovano gli stabilimenti italiani del Gruppo, come simbolo di vicinanza alle varie realtà locali. Il supporto di LU-VE è andato agli Ospedali del territorio varesino nell’ambito della raccolta fondi organizzata dall’Unione e citata sopra, alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia, all’ULSS Dolomiti Provincia di Belluno (iniziativa coordinata da Confindustria Belluno Dolomiti) e alla Fondazione San Bortolo Onlus per Ospedale di Vicenza.

1.000 camici, 1.000 cuffie, 2.000 calzari e 1.000 mascherine sono, invece, stati consegnati in dono al sindaco di Busto Arsizio dall’azienda Alfredo Grassi che dal 1925 produce abbigliamento tecnico e professionale e dispositivi di protezione individuale. Il primo cittadino, Emanuele Antonelli, ha commentato così: “Ringrazio di cuore la Alfredo Grassi per questo gesto generoso, all’altezza di un’azienda nata a Busto, leader a livello internazionale nel suo settore: in questi giorni sono i segni concreti di attenzione verso il prossimo che ci spingono a credere che usciremo da questo tunnel e lo faremo con uno spirito di comunità diverso. Questa fornitura sarà prontamente distribuita al personale sanitario e a coloro che operano nell’emergenza”.

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