Escursione ai 1701 metri del monte che fa da confine tra Italia e Svizzera. Dove tra i fiori di natura è sbocciato un Fiore di Pietra

Andateci col trenino panoramico che parte da Capolago, in bicicletta da strada lungo una carrozzabile impegnativa, ma tranquilla, in bici da montagna o a piedi per sentieri immersi nelle faggete... ma, per favore, lasciate l’automobile a valle. Il Monte Generoso, superba cima prealpina la cui sommità a 1701 metri è divisa tra Italia e Svizzera (Comuni di Valle Intelvi e di Rovio), merita un avvicinamento pacato, tranquillo, oserei dire “lento” dopo quasi un secolo e mezzo di “sfruttamento intensivo”. Una “fatica”, quella di abbandonare l’amata quattroruote, che vale la pena fare per gustare il silenzio dei boschi, il senso di solitudine, l’orizzonte straordinario che si abbraccia dalla vetta, allargato ad Alpi Bernesi e del Vallese, ad Appennini e laghi come quello di Como fino alla punta di Bellagio e oltre.

Col treno a cremagliera (durante l’estate circola anche quello a vapore datato 1890, anno di inaugurazione della strada ferrata) in quaranta minuti dalla stazione di Capolago-Riva San Vitale (dove si possono reperire tutte le informazioni che occorrono, non solo riferite alla via ferrata), semplice da raggiungere in pochi minuti d’auto passando il confine di Cantello o di Porto Ceresio; a piedi scendendo alla stazione intermedia Bellavista e proseguendo per un’ora e mezza su facile sentiero; in mountain-bike prendendo la carrozzabile da Capolago o, meglio, caricando la bici fino a Bellavista (è anche possibile il noleggio alla partenza di valle); nessuna preclusione per le persone con disabilità motoria e costrette su carrozzina che scelgono il trenino e che in vetta hanno a disposizione un percorso asfaltato di mezzo chilometro. 

Una volta giunti a destinazione (l’arrivo del treno non è, ovviamente, posto proprio in cima, che si raggiunge però in dieci minuti di cammino), allo stupore per il paesaggio si aggiunge quello per il “Fiore di Pietra” firmato dall’architetto Mario Botta. Si tratta di un edificio, abbarbicato alla roccia, composto da sette corpi periferici che “sbocciano” come petali attaccati al nucleo centrale; ospita due ristoranti e diverse sale polifunzionali con vista a 360 gradi. La sua costruzione e la recente inaugurazione hanno suscitato un certo dibattito in Canton Ticino in quanto l’impatto architettonico è innegabile, così come la sua destinazione d’uso che comporta l’afflusso di un certo numero di persone a discapito dell’idea di natura incontaminata che ormai “resiste” solo laddove non ci sono vie di comunicazione per raggiungere le cime. Troppo vicino il fondovalle urbanizzato e troppo radicata la vocazione turistica del Monte Generoso (quasi centotrent’anni di ininterrotta risalita col trenino lo dimostrano ampiamente) per credere in una inversione di tendenza. 

Scegliere un giorno infrasettimanale o anche “fuori stagione” (tra l’altro, proprio autunno e inverno sono, di solito, i periodi migliori per godere appieno del panorama più profondo) possono essere utili ad approcciare la montagna in modo più “naturale” e meno “massivo”. Difficile, invece, giudicare negativamente il progetto di Botta (autore anche degli interni), tra i maggiori architetti al mondo, autore di un edificio composito, ordinato, di grande fascino emotivo. Sul “Fiore di Pietra”, Canton Ticino, enti pubblici, associazioni private hanno investito parecchio in termini finanziari e d’immagine, tanto da potersi considerare - scusate il bisticcio di parole - tra i “fiori all’occhiello” del turismo ticinese. Unico neo per noi italiani, il costo di accesso alle varie strutture, che non sono propriamente per tutte le tasche: ma, come noto, si tratta di uno scotto da pagare ovunque ci si rechi in Confederazione Elvetica. 

“Generoso” anche nel piatto

Salumi misti ticinesi, formaggi delle valli, minestrone di verdure alla ticinese, polenta morbida e croccante del mulino di Bruzella, formaggio Sbrinz, torta di pane ticinese... il menù alla carta del ristorante “Fiore di Pietra”, annesso alla stazione di arrivo del trenino per il Monte Generoso, è un’esplosione di sapori, colori e profumi made in Canton Ticino. Con in più pesce di lago, risotto, ravioli, brasato... tutto innaffiato dall’immancabile vino di casa, il Merlot prodotto nelle vigne cosparse lungo le colline. Non mancano le serate a tema. I prezzi, se valutati con metro italiano, sono quelli che sono, ma insomma ne vale la pena se aggiungiamo il posto a tavola con superba vista sulla catena alpina. Non che a valle manchino i posti di ristoro, tutt’altro. Capolago ne è piena, specie dei caratteristici “grotti”, vanto della cucina svizzera. Tra tutti ne citiamo almeno due: “Eguaglianza” (telefono 91.630.56.17, chiuso domenica a cena, lunedì tutto il giorno, martedì a pranzo) e il “del Tiglio” (telefono 91.648.16.98, sempre aperto), entrambi in via Municipio. Locali semplici, ma dalla cucina curata e legata al territorio.



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