"I riconoscimenti recentemente ottenuti dalle imprese della provincia di Varese per l'innovazione e il rispetto dell'ambiente sono l'ultimo capitolo, solo in ordine di tempo, di quella che potrebbe essere una lunga narrazione che illustra l'attenzione delle imprese locali al territorio nel quale esse sono insediate". Così Vittorio Gandini, direttore dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese, che aggiunge: "La storia della provincia di Varese è storia d’industria. Di un’industria attenta ad una creazione di benessere non solo economico. L’attenzione agli aspetti sociali e ambientali sono nel Dna di questo sistema manifatturiero e dei suoi imprenditori. Lo dimostra anche una recente rilevazione che l'Unione Industriali varesina ha svolto sulla popolazione provinciale insieme a Ipsos, attraverso la quale si è voluto sondare la percezione dell’industria tra la gente. È emerso un quadro di un territorio che sa di dipendere dall’industria, che si sente fortemente manifatturiero e che, allo stesso tempo, anche di fronte a questa diffusa presenza di fabbriche, si autodefinisce un territorio tranquillo, ordinato, gradevole dal punto di vista paesaggistico. A testimoniare come l’industria abbia saputo integrare la sua presenza con una buona qualità della vita".

Diversi sono gli esempi che si possono portare a conferma di tale realtà.

Vittorio Gandini: La storia della provincia di Varese è storia d'Industria. Di un'industria attenta ad una creazione di benessere non solo economico

Nel passato si può ricordare l'impegno delle imprese nei consorzi volontari per la depurazione delle acque di processo, costituiti all'indomani dell'emanazione della Legge Merli: nel Bustese, per i bacini dei torrenti Arno, Rile e Tenore; nel Tradatese per il Bozzente; nel Saronnese per il Lura. Poi, i numerosi villaggi per operai, impiegati, dirigenti. Solo a titolo di esempio, quelli fatti costruire da Giovanni Borghi (Ignis) a Cassinetta di Biandronno, dai Solbiati a Busto Arsizio, dai Carminati a Gallarate, dai Candiani a Cislago, dalla Cemsa e dalla Frua a Saronno, dai Borghi di Gallarate a Varano (che prenderà poi il nome di Varano Borghi proprio in omaggio alla famiglia imprenditoriale), i Cantoni a Castellanza.

Si devono ricordare anche le numerose istituzioni scolastiche e formative. Da quelle per l'infanzia come gli asili Pomini a Castellanza, Ponti a Gallarate, Macchi Zonda a Varese, alle scuole di istruzione tecnica come quelle della Mazzucchelli 1849 di Castigliane Olona, dei Ponti di Gallarate, della Società Ceramica di Laveno, fino alla scuola di educazione domestica per le giovani operaie del Cotonificio Ponti di Solbiate Olona o del Cotonificio Cantoni di Castellanza.

Ma anche l'istruzione superiore: vengono in considerazione a tale riguardo la donazione all'Università cattolica di Milano, fatta da alcuni imprenditori, di una palazzina a Busto Arsizio nella quale la stessa Università insediò il proprio Centro di calcolo scientifico all'epoca in cui cominciavano a farsi strada le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. E, più recentemente, la realizzazione, a Castellanza, ad opera dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese con il concorso corale di centinaia e centinaia di imprese del territorio, della LIUC - Università Cattaneo, il più grande investimento in responsabilità sociale fatto collettivamente dalle  imprese locali sul finire del secolo scorso.

Infine, le attività sportive, sotto forma di sostegno economico a molte squadre giovanili in diverse discipline sportive, spesso nell’ombra, al di fuori cioè dei modelli di vera e propria sponsorizzazione, come quella che peraltro vede in prima linea molte aziende, ad esempio nella pallavolo o nella pallacanestro.

Venendo al presente, sempre più spesso emergono progetti, realizzazioni e attività di ricerca delle imprese del territorio rivolte a prodotti o processi produttivi ecosostenibili. Ecco alcuni esempi recenti di progetti già portati a termine e sbarcati sul mercato o ancora in divenire:

  • Whirlpool: progetto GreenKitchen. Un sistema di cucina avanzata dove l’acqua di scarto e il calore vengono riutilizzati da un elettrodomestico all’altro.
  • Nau: progetto con Legambiente. Occhiali da sole realizzati in plastica di seconda vita recuperata dagli scarti di normali produzioni di occhiali, sottratti così alle discariche.
  • Mazzucchelli 1849: la Bioplastica. Un materiale termoplastico ecofriendly realizzato con una formula inedita che prevede un incremento delle percentuali di elementi ottenibili da risorse naturali.
  • BTicino: applicazione del Life Cycle Assessment. Strumento che permette di valutare l’impatto del prodotto realizzato “dalla culla alla tomba”, in tutte le sue fase di vita: selezione delle materie prime, sviluppo, creazione, distribuzione, messa in commercio, smaltimento a fine vita. A cui si affianca il forte impegna nella domotica per abitazioni a forte risparmio energetico.
  • Progetto BGreen che ha aggregato alcune aziende tessili del territorio attorno allo sviluppo di nuovi prodotti per l’abbigliamento realizzati con fibre naturali.
  • NTT: una start-up manifatturiera che senza emissione (in assoluto!) e con risparmi energetici del 70% produce lo stesso materiale (tradizionalmente altamente inquinante) che serve per la creazione di protezioni per la schermatura durante le radiografie, le barriere galleggianti utilizzate in mare per arginare le chiazze di petrolio in caso di disastri ambientali, i tessuti per i gommoni e le zattere di salvataggio, la finta pelle per l’arredamento, l’abbigliamento e le calzature.
  • Novello: con l’avveniristico stabilimento di Cavaria a impatto zero, completamente in legno al cui interno si lavora il legno sia per la costruzione di imballaggi, sia di case prefabbricate completamente realizzate con prodotti naturali.

"L'attenzione agli aspetti sociali e ambientali sono nel Dna di questo sistema manifatturiero e dei suoi imprenditori"

Vi sono poi esempi di attenzione al welfare aziendale. Essere imprese responsabili vuol dire anche innovare sul fronte dell’assistenza e dell’attenzione alle proprie risorse umane. In questo senso, nell’ultimo anno e mezzo, la provincia di Varese, con le sue aziende, ha fatto scuola su due fronti:

  • Rete Giunca: la rete d'impresa nata per proporre nuove iniziative di welfare aziendale a vantaggio dei dipendenti. A costituirla, 10 imprese del Varesotto appartenenti a vari settori manifatturieri. Coinvolge circa 1.700 dipendenti e introduce, per la prima volta in Italia, il concetto dell’aggregazione tra imprese per creare sinergie per migliorare il clima aziendale, il benessere e la professionalità dei lavoratori.
  • Progetto WHP: convenzione tra Unione Industriali e Asl Varese per buone pratiche di promozione della salute nelle aziende. Le imprese che aderiscono a questo progetto si impegnano in una serie di attività, in parte obbligatorie e in parte facoltative, all’interno di un programma triennale che va oltre la semplice applicazione della normativa sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, coinvolgendo i lavoratori in attività di corretta alimentazione, lotta al fumo, attività fisica, lotta all’abuso di alcool, sicurezza stradale. Fino ad oggi il progetto ha coinvolto 6 imprese del territorio (Novartis, Sabic, Whirlpool, BTicino, Riva Acciaio, Eurojersey) per più di 4.800 lavoratori coinvolti.

Per concludere, un'iniziativa che travalica il locale. L’attenzione del sistema delle imprese per una Green Economy quale fattore indispensabile di sviluppo è testimoniato anche dal recente documento sottoscritto insieme ai Sindacati da Confindustria e sottoposto al Governo per la redazione di “Una legge di stabilità per l’occupazione e la crescita”. Tra le richieste per una nuova e più incisiva politica industriale, il documento sottolinea la necessità dello sviluppo della green economy, per garantire un rapporto equilibrato tra attività produttive/tutela della salute e dell’ambiente e crescita di nuove attività economiche. Ciò attraverso:

  • la definizione di un piano strutturale di sostegno all’efficienza energetica e allo sviluppo delle rinnovabili in grado di valorizzare le potenzialità industriali e le competenze del sistema produttivo italiano;
  • la definizione di un piano nazionale di intervento sulle bonifiche dei siti di interesse nazionale nella logica di favorire il riuso del territorio a fini industriali e produttivi;
  • interventi per il consolidamento e lo sviluppo delle filiere produttive collegate al recupero e al riciclo di materie prime da rifiuti.


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