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Apertura delle imprese al mercato dei capitali, finanza digitale, la recente operazione di rebranding. Tutte le partite che sta giocando in provincia di Varese, e non solo, UBI Banca

‘‘Sul territorio di Varese siamo presenti con due Direzioni Territoriali, Varese Nord e Varese Sud e circa 80 sportelli che impiegano 850 risorse. Il radicamento sul territorio è sempre stato un elemento cardine dello sviluppo della Banca, che ha costantemente svolto un ruolo di riferimento distinguendosi per il sostegno all’economia locale ed alle iniziative di carattere sociale e culturale”. A parlare è Luca Gotti, Responsabile per UBI Banca della Macroarea Territoriale Bergamo e Lombardia Ovest dove il gruppo conta, oltre a Varese, “altre cinque Direzioni Territoriali, tre a Bergamo (provincia storica insieme al Varesotto) una per il territorio di Como e Lecco ed una per quello di Monza Brianza”. Nel complesso, è il conto finale, parliamo di “235 filiali e circa 2.450 dipendenti”.

Quanto questo territorio conta e pesa all’interno di UBI, anche alla luce delle recenti acquisizioni fatte dal Gruppo?

La provincia di Varese è territorio nel quale, unitamente a Bergamo, sono profonde le radici del nostro Istituto. Una presenza ed un ruolo che sono testimonianza di uno stretto e forte legame, da intendersi non quale semplice e scontato risultato di una relazione consolidatasi negli anni, ma un vero e proprio  “matrimonio di interessi” che viene costantemente rinnovato e alimentato, come concretamente dimostrano tutte le importanti e significative iniziative che ci vedono collaborare con i principali attori del territorio, in una piena condivisione delle vicende che ne  caratterizzano il tessuto sociale ed economico.

Luca Gotti, Responsabile per UBI Banca della Macroarea Territoriale Bergamo e Lombardia Ovest: “Varese è una delle province per noi più importanti, dove contiamo 80 sportelli che impiegano 850 risorse”

Sempre di più, gli stessi imprenditori parlano di un’esigenza di un sistema meno banca-centrico e più orientato al mercato, dove sarà sempre fondamentale il classico accesso al credito, ma in cui strumenti di finanza innovativa (come i minibond, il private equity, il venture capital) aumenteranno il loro peso. Come una Banca del calibro di UBI può accompagnare le imprese in questo processo?

In primis con l’ascolto ed il dialogo continuo da parte dei nostri gestori di relazione, veri professionisti del credito in grado di individuare, per ogni bisogno, la giusta risposta, la forma più appropriata di sostegno, sia essa tradizionale, sia essa più evoluta ed innovativa e disponibile all’interno della variegata offerta che il nostro Gruppo mette a disposizione, tra cui accompagnare le aziende alla quotazione in Borsa attraverso il programma Elite.

La crisi del credito ce la siamo lasciata alle spalle? Il credit crunch è un termine che possiamo ritenere relegato al passato? Cosa ci dicono i numeri in vostro possesso?

In questi anni, come in passato, abbiamo continuato a sostenere imprese e famiglie del territorio, in presenza di una domanda indiscutibilmente ridimensionata negli anni. Il 2017 ha registrato un significativo incremento della domanda di credito da parte dei privati a cui abbiamo risposto con importanti volumi di erogazione sia di prestiti a cessione del quinto sia di mutui casa, a significare che l’economia si muove in una certa direzione. Anche lato imprese abbiamo registrato volumi crescenti di erogato con l’importante componente TLTRO, sebbene permanga ancora debole la domanda di credito delle aziende per investimenti immobiliari.

Sempre sul lato imprese: UBI teme l’ingresso dell’arrivo sul mercato finanziario dei giganti del digitale come Google, Facebook e Amazon? Anche le imprese italiane sembrano guardare con interesse alle cosiddette Fintech e agli strumenti web di crowdfunding, seppur su livelli molto inferiori al mondo anglosassone. Che sfida pone il digitale al mondo delle banche tradizionali?

Il tema del digitale è molto sentito da UBI Banca che investe importanti capitali e risorse nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, nella consapevolezza che l’innovazione tecnologica è il driver per recuperare efficienze, ottimizzare le attività e generare prodotti e servizi evoluti e studiati per soddisfare le necessità di oggi e domani con la convinzione che i mezzi tecnologici avranno un ruolo fondamentale per accompagnare i clienti nella banca di domani. Il fatto che l’innovazione digitale sia considerata strategica per il nostro Gruppo lo dimostrano non solo i numeri, ma anche le risorse umane coinvolte. Un team composto da bancari, sviluppatori, digital legal e giovani matematici sta lavorando alacremente per ideare modalità di interazione semplici ed immediate per la clientela tradizionale, ma soprattutto per attirare l’attenzione dei clienti del futuro. Naturalmente anche la sicurezza in questo campo diventa importante: le transazioni, l’utilizzo dei dati personali sono questioni tutt’altro che marginali, ecco perché investimenti sull’innovazione e sulla sicurezza vanno di pari passo ed una nuova task force è nata negli ultimi tre anni per occuparsi di questo importantissimo tema.

“Le transazioni, l’utilizzo dei dati personali sono questioni tutt’altro che marginali, ecco perché investimenti sull’innovazione e sulla sicurezza vanno di pari passo”

Sul lato correntisti: la digitalizzazione sempre più spinta dei servizi online come sta cambiando il mondo degli sportelli tradizionali? Come vi state organizzando in questo senso sul nostro territorio?

L’importanza della rete fisica resta fuori discussione, al punto che si prevedono consistenti investimenti per la sua modernizzazione e la sua riqualificazione. A Bergamo, per esempio, è già operativa una filiale pilota che rappresenta in pieno il nuovo modello verso il quale evolverà la rete. Il nuovo concept, che vedrà man mano trasformare le nostre filiali anche a Varese e nella sua provincia, rappresenta un percorso di digitalizzazione davvero avanzato, ma che unisce tradizione ed innovazione: la filiale, in una banca come la nostra, è un elemento centrico, al passo con i tempi dal punto di vista tecnologico, ma allo stesso tempo il luogo dove, territorialmente, si sviluppano e consolidano i rapporti con la clientela. Chi entrerà nelle nuove filiali quindi vivrà senz’altro un’esperienza tecnologicamente avanzata e allo stesso tempo troverà professionisti affidabili per ogni tipo di consulenza.

Quali sono gli obiettivi che si pone UBI nei prossimi anni sul nostro territorio?

Il prossimo mese di aprile UBI Banca compirà 11 anni. Il nostro obiettivo è continuare a fare ancora meglio ciò che è sempre stato fatto bene. Quindi servendo la società e l’economia del territorio, favorendone lo sviluppo in modo sostenibile. Perché questo accada però dobbiamo saper ascoltare i nostri clienti, proposito già raccolto sotto tutti i punti di vista che portiamo avanti in maniera strutturata da molti anni. Allo stesso tempo dobbiamo anche essere sempre pronti ad evolvere sia in base alle risposte che sappiamo intercettare e interpretare, sia in modo proattivo da attori specializzati. Si prosegue perciò con radicata convinzione nella mission di essere la Banca del territorio, operando con massimo ed incessante impegno, rispetto e forte attaccamento alle realtà territoriali ove presente, alle famiglie e alle imprese.

Sul nostro territorio UBI era sinonimo di Banca Popolare di Bergamo e di Commercio e Industria. Come sta andando in termini di riconoscibilità l’operazione di rebranding?

Continuità, evoluzione ed anche crescita sono le parole d’ordine che caratterizzano la nostra Macroarea. Niente cambia per i clienti UBI Banca sia dal punto di vista dell’operatività bancaria, sia per quanto riguarda i rapporti con i gestori e le filiali, nelle quali i referenti sono sempre gli stessi. È senz’altro questo l’elemento di maggiore continuità, nonostante le importanti novità che comunque il nuovo modello organizzativo ha previsto nell’ambito del determinante progetto di Banca Unica. Abbiamo dato vita ad un unico e grande Istituto bancario che ci permetterà di essere più competitivi, più efficienti, di migliorare la qualità dei prodotti e servizi offerti rendendo la Banca più semplice e comoda e contribuendo alla crescita dei territori di riferimento. 



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