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E se il match di questo pomeriggio tra Italia e Svezia non si giocasse su un campo da calcio, ma sul terreno del commercio internazionale? Quale sarebbe il risultato finale? Una cosa è certa: non ci sarebbe partita, gli azzurri batterebbero la nazionale scandinava 4 a 1.

È, infatti, questo il rapporto di forza tra i valori dell’export dei due Paesi. Da una parte, dunque, l’Italia, capace di schierare una squadra industriale che, nel 2015, ha esportato prodotti nel mondo per un totale di 413,8 miliardi di euro (peccato per la traversa, perché se no la cifra tonda di 414 miliardi era ad un passo). Dall’altra l’economia svedese, che ha messo a segno una prestazione valsa 126,3 miliardi di vendite oltre confine.

Ma l’Italia vince anche nel valore della crescita. Rispetto al 2014, infatti, le esportazioni italiane sono aumentate del 3,8%. Quelle della Svezia del 2%.
Un gioco, certo, ma i campionati europei di calcio ci danno anche la possibilità di andare alla scoperta di qualche statistica economica che ci permette di essere un po’ più orgogliosi di noi stessi. Non solo come tifosi, ma anche come cittadini di un Paese che rimane la seconda potenza industriale del continente. È bene, sempre, ricordarlo. Ogni pretesto è buono. Il torneo in Francia è, per noi uno di questi. E lo continueremo a fare per tutta la sua durata. Augurando agli azzurri che sia una lunga cavalcata. Anche perché, se fosse per l’export, la semifinale sarebbe alla portata. Con tutti gli scongiuri del caso, certo. (Ma su questo faremo nei prossimi giorni un esame completo delle forze in campo).

Ah, per la cronaca… avremmo vinto anche con il Belgio. Anche se più di misura: 4 a 3. Visto che nel 2015 l’economia belga ha esportato merci per 359,5 miliardi, con una crescita dell’1,1% rispetto all’anno precedente.
Incrociamo le dita!
(I dati sono tutti tratti da Eurostat)


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