Non esiste una seconda occasione per fare una buona impressione”. Una frase, un mantra per chi si pone la domanda di quali siano i segreti per un buon colloquio di lavoro. A dare dei consigli pratici ai ragazzi con delle vere e proprie simulazioni sono state decine di selezionatori del personale e responsabili risorse umane di altrettante imprese del Varesotto. Quelle che aderiscono a “Generazione d’Industria”, il progetto di alternanza scuola/lavoro e di diffusione della cultura di impresa tra i giovani dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Da una parte gli studenti di quarta e quinta superiore, dall’altra i “cacciatori di teste”. Tutti riuniti negli uffici di Varese e Saronno di Univa per la seconda edizione dell’iniziativa “A tu per tu con le imprese”. E dunque? Quali sono i suggerimenti degli esperti per avere maggiori chance di uscire vincenti da una selezione? Ecco alcune regole di comportamento e atteggiamento che abbiamo raccolto direttamente sul campo e che giriamo ai ragazzi.

 

Preparatevi

È il consiglio di Maurizio Conta di BTicino. “Ai ragazzi consiglio di andare preparati ad un incontro di selezione, sia in termini di informazioni sull'azienda dove si farà il colloquio, sia rispetto alla posizione per cui è stata aperta la ricerca. Documentarsi è la prima cosa, poi occorre valorizzare le informazioni acquisite”.

 

Siate curiosi

Anche per Barbara Galafassi di Arioli la fase dei preparativi è fondamentale. Googlare è importante, ma non basta. “Siate curiosi, andate a vedere l'anima di un annuncio, la job description. Cosa fa davvero una figura professionale? Se non sapete cosa c'è nella scatola, non vi verrà davvero voglia di scoprirla. Più che un consiglio è un augurio: siate dannatamente curiosi”.

 

Siate consapevoli
Per Paola Borghesi di Vibram più che un consiglio una constatazione: i ragazzi incontrati sono decisamente “sul pezzo”: sanno quali sono i loro obiettivi e li sanno spiegare. La consapevolezza rispetto all'azienda, al mercato, al contesto è fondamentale. “È altrettanto fondamentale, dunque che il curriculum racconti questa consapevolezza e che sia adattato al contesto dell'azienda e del ruolo per cui si manda, sia nei contenuti, che nella forma”.

 

Fate esperienze (all'estero)

Per ragazzi degli ultimi anni delle superiori è piuttosto ovvio non avere nel curriculum righe e righe di esperienze professionali. Ma esistono altri tipi di competenze da valorizzare. “Se potete, viaggiate all'estero” consiglia Patrizia Ghiringhelli della Rettificatrici Ghiringhelli. “Per quanto riguarda l'estero è un nodo cruciale: noi diamo per scontata la conoscenza di una seconda lingua almeno, ma dovete tenere presente che anche nelle aziende che non esportano, la conoscenza delle lingue è ritenuta, comunque, assolutamente prioritaria”.

 

Cogliete le occasioni

“Incontrare la persona giusta al momento giusto non è solo fortuna”, suggerisce Paola Agassi di Sanofi Aventis. “Non bisogna perdere le occasioni, come queste giornate ‘A Tu per tu con le imprese’. Ma ci sono molte buone opportunità da non farsi scappare, come ad esempio i Career Day”.

 

Guardate negli occhi il selezionatore

Ha uno spirito molto pratico Gianluca Cecchinato di Whirlpool. Quando in azienda il cv arriva a lui, è già stato “scremato” ed è l'incontro personale a quel punto a fare la differenza. “Il consiglio che do è quello di guardare negli occhi la persona con cui si parla e raccontare le proprie esperienze in maniera molto trasparente e onesta. Quello che conta davvero è far vedere che si ha voglia di fare”.

 

Siate coerenti

“Prima di tutto non dimenticate il cv quando vi presentate ad un colloquio”, ricorda Marco Crippa di Goglio ai ragazzi distratti. “Poi siate coerenti con quello che c'è scritto. È molto importante in fase di colloquio essere in linea con i contenuti dell'annuncio cui si risponde e con le informazioni scritte nel cv. Sembra banale ma non lo è”.

Ascoltate e siate entusiasti

Anche per Bianca Sammartini di SWK- USAG è importante arrivare preparati ad un colloquio. “Siate pronti a raccontare le vostre esperienze professionali valorizzando i punti di forza del vostro percorso”, suggerisce ai ragazzi. “È importante ascoltare con attenzione l’interlocutore per poter rispondere con chiarezza e pertinenza alle domande e, soprattutto, dimostrare interesse ed entusiasmo”.

 

Perseguite la vostra passione!

“Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua”. La frase è di Confucio ma Sara Papa e Sara Pedotti di Elmec sono perfettamente in linea. “È importante che i ragazzi sappiano perseguire le proprie passioni ma prima vanno identificate. Fare quello che piace e per cui si è portati è fondamentale nella vita”. E aggiungono un consiglio pratico: “Nel curriculum valorizzate tutte le vostre esperienze: lavoretti, stage e hobby che molto dicono di voi e della vostra voglia di fare”.

 

Non dire: mi adatto a fare tutto

In linea con l'importanza di dare spazio in un cv anche alle passioni, Francesco D'Appollonio e Davide Candelli di Tigros. “Un'esperienza sportiva agonistica ad esempio racconta molto di una persona, così come il volontariato. I ragazzi però dovrebbero abituarsi anche a valorizzare quello che hanno fatto durante il percorso scolastico. Non dovete mai dire: mi adatto a fare tutto. Mettere in luce i contenuti scolastici, le materie o i metodi (come i lavori di gruppo) aiuta a evidenziare le vostre propensioni: del resto la differenza la fanno le piccole cose”.

 

Siate voi stessi (ma non come al bar)

Per Giulia Corgatelli di Eolo è bene che ciascuno si dia una propria strategia personale nella ricerca di un lavoro. Personale ma non informale. “Il mio consiglio per un buon colloquio di lavoro è di non dimenticarsi di essere appunto ad un colloquio! Dare il meglio, essere se stessi ma senza cadere nella trappola di abbassare il livello della conversazione: non essere mai scurrili, usare un lessico adeguato, stare attenti alla postura. In sintesi, ai ragazzi dico: ricordatevi che non siete al bar anche se sembra che l'interlocutore vi stia portando lì”.



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